Il sentiero del destino

di Leili1988
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Ciao a tutti!
Eccomi di nuovo qui per una nuova fanfiction, questa volta dedicata a Emma e Regina. D'altronde come poteva mancare una Swan Queen nel mio piccolo repertorio?! Hehe!
Nel prologo descrivo principalmente il finale dell'ultimo episodio della quarta stagione di OUAT anche se con qualche piccolo cambiamento. 
A partire dal prossimo capitolo comincerò invece con la storia vera e propria! ;)

Buona lettura!

Leili

 

Prologo

 
Era ormai sera inoltrata e Regina stava percorrendo la solita strada di ritorno a casa dopo una passeggiata con Robin.
La città era stranamente silenziosa e deserta: la donna poteva chiaramente udire il rumore ritmico dei suoi tacchi sull’asfalto e quello ben più frastornante dei suoi pensieri.
Ancora una volta era stata delusa: Robin Hood le aveva appena comunicato la sua decisione di rimanere al fianco di Zelena. Il grande senso dell’onore aveva infatti impedito all’uomo di venir meno ai suoi doveri di padre, sebbene questo comportasse perdere Regina. Non che la donna avesse mai creduto realmente che la sua felicità potesse essere con Robin, ma un po’ aveva iniziato a sperarci.
Proprio mentre stava riflettendo sul fatto di quanto potesse essere stata ingenua a essersi anche solo lontanamente augurata una cosa del genere, Regina incontrò Emma in compagnia di Hook e dei suoi genitori.
Non fece neppure in tempo a chiedere loro come mai apparissero così trafelati, che improvvisamente un vortice oscuro le piombò dritto sulla testa, iniziando a vorticarle intorno vertiginosamente. Quelle lingue nere di densa pece volevano soffocare tutta la luce che ormai risiedeva nel suo cuore per farla tornare a essere la Evil Queen spietata di un tempo.
 
Ancora una volta però colei che l’aveva già salvata dall’oscurità in passato era al suo fianco, pronta a tenderle una mano per l’ennesima volta. Emma, infatti, dopo un attimo d’indecisione, fece un passo per gettarsi nel vortice in soccorso della mora, che però la bloccò.
«NO!» - urlò Regina con voce rotta ma perentoria - «Deve esserci un altro modo!»
«Non c’è! Non hai lavorato così tanto per vedere distrutta la tua felicità!»
«NO!» gridò David per tentare di dissuadere la figlia.
«Siete riusciti a liberarmi dell’Oscurità già una volta. Dovete farlo di nuovo!» - disse Emma con le lacrime agli occhi - «Da eroi!»
Emma puntò con determinazione il pugnale del Signore Oscuro contro il tornado e lo attirò su di sé. Le lingue si strinsero immediatamente attorno al suo braccio per poi avvolgerne l’intero corpo. Emma fece giusto in tempo a gettare un ultimo sguardo ai suoi cari, a Regina in particolare, prima di scomparire in un lampo accecante insieme all’oscurità.
Il pugnale precipitò a terra.
L’unica traccia che restava di Emma era il nome scritto su di esso.




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