All'ombra del Tardis

di Jordan Hemingway
(/viewuser.php?uid=664958)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Scritta per l’event del gruppo FB We are out for prompt, credit del prompt alla promptatrice (#Doctor Who: "Chi vedi quando ti specchi, Dottore?")
 
 
Il Dottore non ama gli specchi.
Uno potrebbe pensare che lo specchio sia fondamentale per un Signore del Tempo, date le innumerevoli volte in cui ha cambiato aspetto, e invece sul Tardis non ce ne sono.
Questo perché il Dottore ha paura: quando è solo, quando le porte del Tardis sono chiuse e le stelle sono distanti, il Signore del Tempo teme quel che il proprio riflesso potrebbe rivelargli. Dal fondo di uno specchio potrebbe apparire un vecchio pazzo e solo e rimproverargli di non essere morto con la sua specie quando ne ha avuto l’opportunità. Potrebbe apparire un uomo triste e chiedergli perché non ha voluto fermarsi e dire qualcosa di diverso da un addio alla persona a cui teneva più che a ogni altra. Potrebbe apparire un essere senza volto, e chiedergli perché non ha approfittato del proprio potere per plasmare l’universo, perché deve essere sempre lui colui che pone rimedio ai guai, perché in tanti secoli non ha mai pensato che le cose potessero cambiare…
Per questo il Dottore non ama gli specchi: riflettono quel che non vuole affrontare.
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3267630