La
gente non parla
La
gente non parla.
Ecco
cosa pensa la bambina.
Guarda
il mondo dei grandi, guarda come sono impegnati a rispettare un orario.
Si
camminano accanto, senza nemmeno guardarsi, senza sorridersi, senza
condividere
nulla. Non parlano.
La
bambina ha visto una moltitudine di anime gemelle sfilarsi accanto e
non
accorgersene. Perché la gente non parla, non osserva.
Lei
sì. La bambina osserva.
Vede
le mille espressioni che la gente pone sopra il proprio viso e porta
fiera per
tutto il giorno. Vede la rabbia, la tristezza e l’invidia che
celano. Perché la
gente vorrebbe parlare, ma non lo fa.
La
gente si guarda allo specchio, e vede il vuoto. La gente non parla.
La
bambina cammina per le strade, caotiche, eppure così
silenziose. Perché nessuno
vuole parlare. Forse nessuno può, perché la sua
voce dovrebbe sovrastare quella
del traffico.
La
bambina conosce i volti cattivi degli uomini, quelli che parlano con
frasi
grandi di parole e piccole di grandezza. Quelli che si celano dietro la
propria
maschera, senza che questa riesca a nascondere del tutto il vero silenzio che hanno dentro.
La
gente non parla e la bambina non sa più che fare.
Vede
amicizie finire, amori volare via. Richieste di perdono perse
nell’aria ferma
delle città mute. Carezze cadute dalle mani e baci scivolati
fuori le labbra.
E
il Silenzio, suo infinito compagno, cammina per le strade accanto a
lei. Le
accarezza le spalle, prova a confortarla. In lui, tutte le grida e le
suppliche, le dichiarazioni e le soluzioni. Turbinano, inglobate dalla
sua
membrana trasparente e spessa. Impenetrabile.
Vuole
chiedergli, pregarlo di lasciarle andare. Vuole che la gente riesca a
parlare.
Ma il Silenzio non può. Lo vede muovere le sue grandi,
invisibili, nebulose
braccia verso di lei. Il Silenzio non può lasciare andare
ciò che la gente al
Silenzio affida.
Vuole
chiederglielo, ma non ci riesce. La bambina non sa parlare.
Perché in quel
mondo di grandi e grandi silenzi nessuno le ha insegnato a farlo.
Cammina,
lei, percepisce il Silenzio, lo perdona. Lui è solo una
conseguenza. Lo
abbraccia, lasciando che egli fagociti anche le sue lacrime e le renda
silenziose.
Non vuole che la gente ascolti.
Perché
la gente non parla.
La
gente non parla.
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