Quando il gatto ci mise lo zambino
Questa ONE-SHOT
è nata come protesta contro quella
immagine che mostrano Sirius Black come un donnaiolo
insensibile,
che ferisce, magari involontariamente, ogni ragazza che
incontra.
Secondo me non è così, dunque do voce
all’indignazione di Felpato su questa vergognosa ( scherzo,
N.d.A) immagine negativa che il mio beniamino si trova ad
avere. A parte gli scherzi, in molte ff che mi capita di
leggere,
vedo un personaggio decisamente ooc secondo il mio
punto di vista . Ebbene ho
deciso di scrivere un ipotetica decisione di Sirius di modificare
questa reputazione! Credo che lui sia uno che abbia combattuto molto
contro il giudizio che mai si era voluto per via della
famiglia, o anche per il fatto che sia un evaso e per tanti
motivi. Sirius è il tipico ragazzo bello e dannato da una
parte,
ma allegro e vitale dall’altra, dinamico e energico. Un
po’
Black un po’ no. Sicuramente non è un don
Giovanni. Lui
è fedele solo a me ( sto ancora scherzando N.d.A).
Leggete e capirete,
ovviamente, non
ho resistito all’idea di non inserire una divertente e tenera
storia d’amore. Oltre, ad averlo ucciso la Row si
è
dimenticata la fidanzata. So che non si è sposato, ma qui,
c’è proprio la storia che fa il caso
nostro:
condivido le scelte di Jo(Tranne gli assassini), e le rispetto, per cui
non scriverò mai qualcosa che vada a cambiare completamente
la
storia da lei scritta( Mi limiterò a inventare ingegnosi
stratagemmi per fare i miei comodi), in ogni caso
è
mia convinzione che anche Sirius Black abbia vissuto un grande amore:
solo non ha avuto tempo di scoprirlo!
Un'ultima precisazione: questa
storia è precedente a
quella di alla ricerca di un ragazzo imperfetto, ma entrambe
doveva
far parte di una trilogia, idea che ho lasciato perdere
perchè l'utima
non sono riuscita a scriverla, ma, se ritroverà l'ipirazione
giusta magari la publicherò!
Buona lettura,
Fanny
Reputazioni infami
Una reputazione non si cancella tanto facilmente, lo sapeva bene; era
come un marchio sulla pelle.
Era vero che fosse uno sconsiderato, un ribelle, che adorava fare
scherzi con i suoi amici, verissimo il suo odio verso Mocciosus, non
celato affatto, altrettanto ricambiato; era vero che era impulsivo, che
era sempre in movimento, che adorava ridere. Probabilmente ammetteva di
avere anche quei innumerevoli difetti che gli venivano affibbiati,
quali l’arroganza, orgoglio, forse non era sempre gentile e
pacato come Remus, faceva andare fuori dai gangheri La Professoressa
McGranitt un po’ troppo spesso... che un po’
presuntuoso e un gran bel po’ Idiota
lo era.
Non aveva nessun problema ad ammetterlo. Però,
c’era da
dire che a 17 anni, essere idioti per un ragazzo era la norma.
Soprattutto se si era brillanti, popolari, belli come lui. Un
po’
difficile non montarsi la testa. Non credete anche voi?
Eppure era cresciuto ugualmente, no? Anche lui aveva affrontato dei
grossi problemi nonostante non mostrasse i suoi sentimenti al mondo; In
fondo Era un Black, mal riuscito per carità, orgoglioso di
essere un rinnegato, anzi ,di aver rinnegato la sua famiglia, Tuttavia
dopo essere vissuto per quasi 16 anni in una
famiglia del
genere un qualche sorta d’imprinting deve avergli lasciato.
Per questo motivo non mostrava le sue debolezze o quanto lo
facesse soffrire, ciò non toglie , però,che non
abbia
passato momenti bui persino lui.
Lui poteva ammettere, ogni cosa.
Ebbene,c’era una cosa che Sirius Black proprio non accettava:
passare da un Don Giovanni da strapazzo, quello che cambiava ragazza
ogni sera.
Non. Era. Affatto. Vero.
Lui, non cambiava ragazza ogni sera! Era una esagerazione bella e
buona. Aveva avuto alcune storie, sì, non molto importanti,
chissà.
Arrivare a dire che era un fottuto bastardo, un puttaniere,
che
trattava le ragazze come fossero oggetti, ne passava d’acqua
sotto i ponti! Ogni ragazza con cui era stato, era consenziente e
sapeva benissimo a ciò cui andava in contro. Che cavolo!
Sirius faceva avanti ed indietro nel suo dormitorio, furibondo, stufo
di quella reputazione che nemmeno si era voluto!
Si dette con forza sulla sedia, prese pergamena e piuma e
iniziò a pensare a tutte le ragazze con cui aveva
intrecciato
una relazione più o meno lunga e stabile.
Quando dico tutte, intendo proprio tutte. Voleva dimostrare a
se
e anche agli altri che ciò di cui era accusato non era vero.
O
almeno essere sicuro di meritarsi quella nomina.
1. Ashley
2. LEILAH
3. Vanessa
4. Althea
5. Sue
6. Jenny
7. Miky
8. Claudia
9. KAE
10. LAUREN
Felpato si grattò la testa pensieroso, certo che in due e
tre
anni, poteva ammettere che erano molte... senza contare tutte
le
sue spasimanti ( non facevano testo).... non arrivavano in ogni caso ad
una ogni sera, per Merlino! E poi, queste ragazze non erano
assolutamente intenzionate ad una storia seria a parte forse due e tre.
Decise di sottolineare quelle che avrebbero potuto soffrire per lui e
quelle più importanti per lui.
1. Ashley
2. LEILAH
,
3. Vanessa
4. Althea
5. Sue
6. Jenny
7. Miky
8. Claudia,
9. KAE
,
10. LAUREN
Leiah, ad esempio, per lui era stata una storia di un certo
significato, anche se era durata solo 8 mesi. Si erano
lasciati
senza rimpianti, in ogni caso.
Althea, era stata una storia passeggera
perché si
sarebbe trasferita in Francia: avevano deciso di passare una
meravigliosa estate per poi dirsi addio... una storia a distanza non
era il caso per nessuno dei due. Chissà, avrebbe
funzionato?
Felpato non era il tipo da rimpiangere nulla.
Kae, lei aveva sofferto, ed era convinto che lasciarla aveva fatto
più bene a lei che a lui: non erano fatti per stare insieme.
I
fatti lo avevano dimostrato: quella di Kae era una semplice cotta, ed
ora stava con il suo grande amore. Rise: lo aveva pure ringraziato.
Guardò ancora il foglio e il suo sguardo si posò
sul nome
di Vanessa. Lei, quasi certamente era stato un errore. Non nel senso
letteralmente del termine, ma, lei era innamorata di lui, come lui non
lo era di lei. Anche se Vanessa tendeva ad nascondere dietro la sua
superficialità, ed lui si era fatto convincere che per lei
era
solo un divertimento, un bel ragazzo con cui passare ore liete. Si era
arresa a quell’immagine che a tutti i costi il popolo
studentesco
di Hogwarts le aveva affibbiato, una ragazza facile senza cervello.
Lei non era così, almeno con lui. Ecco perché non
l’aveva sottolineata, e poi, la relazione con lei era del
tutto
eccezionale.
Scosse la testa, lasciando cadere la piuma, e mettendo le
braccia
dietro la testa iniziando a dondolare con le gambe posteriori.
Non si era mai innamorato era vero, ma perché tutti
continuavano
a dire che era un don Giovanni della peggiore specie? Ci si metteva
pure la Evans.
“Devi ammettere che sei.... uno che
cambia!”
Non ricordava nemmeno come ci erano arrivati a quel discorso... ah,
è vero... Sostenevano che lui era rimasto
scioccato per il
fatto che una ragazza non era rimasta colpita dal suo
fascino, e
chi sa perché scatenava tanta ilarità nei suoi
amici...
ed era venuta fuori quella diavolo di storia!
Lui, non si chiamava James Potter, che si dannava
l’anima
perché una ragazza gli diceva no. Capita anche ai migliori.
Quello che l’aveva ferito, non era tanto il fatto
in
sé o le parole,ma perché di nuovo non
era accettato
per quello che era, se non altro lui la vedeva
così. Prima
in un modo, ora in un altro, la gente gli creava dei panni
che a
lui andavano stretti.
Era sempre lui quello nella parte del torto! Era come a casa alla fine.
Scatto in piedi, al diavolo tutti! Il peggio che se ne erano convinti
anche i suoi migliori amici.
Uscì senza degnare di uno sguardo niente e nessuno, si
diresse verso il parco e si stese sotto il loro faggio.
Un miagolio lo distrasse dai suoi pensieri, girò
di scatto
la testa ed incontrò due occhi gialli con
un’espressione
intelligente, il pelo nero luminoso: il gatto si avvicinò
annusandolo per poi miagolare felice.
“Ciao!” disse allungando una mano per
grattargli dietro le orecchie.
Il gatto miagolò soddisfatto. Sirius notò una
targhetta e la girò:
“ Ti chiami Callisto.... sei una bella gattina, Callisto!
Piacere
di conoscerti!” disse Felpato prendendola fra le
braccia.
La gatta, miagolò in risposta.
“Su, vai, ti staranno cercando.” Disse lasciandola.
Ma Il gatto non accennava ad muoversi, tutto il contrario, si
acciambellò vicino a lui.
Il ragazzo rimase perplesso, poi sorrise lasciò perdere. Un
po’ di compagnia gli avrebbe fatto bene.
Non saprei dire quanto tempo era passato, ad un altro sentirono una
voce gridare:”Callisto! Dove sei?”
Una ragazza Corvonero si avvicinò e
prese in
braccio la gatta guardandolo con uno sguardo interrogativo. Era molto
carina, aveva occhi incredibilmente azzurri, con le forme al
posto giusto. Sirius era troppo di cattivo umore per accorgersene.
Notò però lo sguardo interrogativo, ovviamente
mal
interpretato dal ragazzo. Sirius si voltò e chiuse gli
occhi:
“Oh, no...ora penserà che ho usato violenza alla
gatta!”
“Non guardare me...e lei che si è avvicinata non
io...” disse alzandosi.
“Hm...” rispose la ragazza.
Si allontanò in fretta, ma accadde qualcosa di inaspettato.
La
gatta fece un balzo dalle braccia dalla padrona e
corse
verso Sirius.
“Ehi!”
“Cosa c’è?!” chiese esasperato
Sirius.
La ragazza indicò un punto in mezzo alle sue gambe, fu
allora
che notò la gatta che faceva le fusa tutta contenta. Mancava
solo la gatta, ed era a posto! Che voleva da lui? Aveva
carenza
d’affetto per caso? Voleva un papà?
Sirius prese il gatto e gli disse: “ Callisto, oggi non
è
proprio aria,ok? Torna domani, ora però va con la tua
padrona!”
Consegnò la gatta alla ragazza che si
scusò:
“Non so che gli sia preso! Di solito è molto
diffidente con gli estranei, mi dispiace!”
“Figurati...” disse girandosi e
andandosene.
Non sapeva cosa fare ed era intenzionato a tenere il broncio ai suoi
amici, non che fosse difficile, Volesse il cielo, James sarebbe stato
molto concentrato sulla rossa, Piter, aveva tanto da fare con i compiti
e certamente con l’ausilio di Remus.
Malgrado ciò, si annoiava, che avrebbe fatto da solo? Gli
scherzi senza James non erano lontanamente divertenti; C’era
sempre da dire che le loro scherni erano molto diminuiti per cui...
trovare una dolce compagnia? Non se ne parlava, stava cercando di
riabilitare il suo nome dalla fama di Don Giovanni, non
sarebbe
più uscito con nessuna!
Era una questione di principio. E quando Sirius Black si metteva in
testa una cosa era quella, punto.
C’era un problema: lui senza far niente non ci sapeva stare.
Già sentiva l’insofferenza si agitava nel suo
animo. La
noia gli annebbiava la mente.
Studiare! Perché no? Lui non aveva molto bisogno di
studiare,
per la verità, e riusciva ad ottenere il massimo
con il
minimo sforzo, ma a mali estremi, estremi rimedi.
“Black!”
Si volta,e sbuffò: “Cosa c’è,
Evans?”
“James ti sta cercando.”
Felpato alzò un sopracciglio e disse:
“Perché mi cerca? Pensavo che avesse
altro da fare...”
Lily Evans, arrossì un poco e rispose: “ beh, io
ho
promesso di passare un po’ di tempo con Mary, e poi, visto
che ti
sei offeso...”
“Ah, già perché ora tu hai
deciso che mi sono offeso deve essere così!” disse
irritato.
“Perché non è
così?”
“No! Non erano complimenti quelli.”
“Erano semplici costatazioni dei fatti.”
“Benissimo!” disse andandosene via.
Sapeva cosa pensava la Evans, e non avrebbe cambiato nulla, per lei era
un infantile, immaturo, arrogante, esibizionista e don
Giovanni... e lo sarebbe stato a vita. E non gli importava,
perché lui era così... anche se lui non si
sentiva
così stronzo con le ragazze.
A lui pesava essere sempre sotto giudizio, gli ricordava troppo sua
madre: e per quanto non lo mostrasse ancora faceva male, era
sì libero da dogmi che non condivideva, libero di fare, di
essere e anche di dire e ne era felice.
Faceva male, lo stesso. Era inevitabile anche se non lo
riusciva ad accettare.
Era un Black testardo e orgoglioso.
Entrò in Sala comune, dove Piter e Remus alzarono lo
sguardo,
vide chiaramente Remus sospirare, e questo lo fece infuriare ancora di
più.
Andò di sopra prese i libri e tornò
giù sedendosi al posto più lontano possibile.
“Felpato!” esclamò James entrando dal
buco del ritratto della Signora Grassa.
Sirius vide Lunastorta fare segno a Ramoso di lasciarlo stare, e
mimare: “Fra poco gli passa.”
Lo conosceva così bene? Evidentemente
sì... visto
che già gli stava passando, ma c’era qualcosa
dentro di
lui che si ribellava. Sapeva che stava esagerando, però era
più forte di lui. Riuscì ad non rivolgere la
parola ai
suoi amici per il resto del pomeriggio.
Alle lezioni che seguirono si sedette come ogni
giorno
insieme a loro senza parlare, le risposte a qualche domanda si
limitavano a qualche parola monosillabica ed alternati a grugniti.
“Devo preoccuparmi? Di solito sei sempre
logorroico...” disse James a Pozioni.
Grugnì in risposta.
“ Un'altra teoria di Lily – sono perfetta
– Evans?” pensò.
Si sorprese perché non ce l’aveva mai avuta troppo
con la
Evans, ora per una frase che aveva detto, pensava certe cose?
Era
diventato troppo permaloso?
Sorrise. Era proprio un cretino.
James Lo guardava senza capire, un po’ preoccupato a dire il
vero.
“ cosa c’è adesso?”
“No, niente.”
La sera a cena sembrava tutto come sempre, anche se i suoi amici
temevano un altro scoppio di collera. Lo osservavano mentre mangiava
tranquillo. Alzò lo sguardo ed incontrò quello
dei suoi
amici che non smettevano di osservarlo, posò la posate e
sospirando chiese:
“Cosa c’è?”
“Niente...”
“Niente? Mi sta osservando come se fossi un calderone che sta
per
scoppiare. Tranquilli, mi è passata.” Disse
riprendendo a
mangiare.
“Davvero?” chiese Remus.
“ Sì... credevo che lo sapeste!”
continuò tranquillo.
“eh?” fece James.
“Si. Mi conoscete, no? Sapete che mi passa in
fretta.”
“Black?”
Il ragazzo si voltò e Pamela Harris sbatté le
ciglia seducente. Sirius poteva sentire gli sguardi dei suoi
amici, e magari vedere le loro facce, vedere Lily alzare gli
occhi. Traduzione: Ci risiamo!”
“mi chiedevo se ti andava di uscire con me, uno di questi
giorni...”
“No, grazie. Sono molto impegnato.”
Silenzio alla tavola di Grifondoro. Il silenzio
passò alla
tavola di Corvonero, che passò al tavolo di Tassorosso,
che di conseguenza al tavolo Serpeverde:
ammutolì
anche il tavolo degli insegnanti.
“Come, prego?”
La Harris era ormai convinta di poter fare una scopata come si deve,
che rimase interdetta.
“sono spiacente, ma, sono molto impegnato per cui non posso
uscire con te, Ti ringrazio comunque di avermi tenuto in
considerazione, ne sono davvero onorato.” Rispose riprendendo
a
mangiare, segno lampante che la conversazione era finita.
Non voleva mettersi contro una come la Harris per cui la decisone
migliore era quella di terminare in fretta prima che il suo impulso
avesse la meglio. Detto fatto, quella tornò con la coda fra
le
gambe seduta al suo posto.
Tutta la scuola tornò alle loro precedenti occupazioni,
ovviamente con in bocca ciò che avevano visto.
“ Mi sembra di capire che c’è
qualcosa che non va.” Disse Remus.
“Mi sembra di capire che devo iniziarmi a preoccuparmi sul
serio...” continuò James.
Al contrario La Evans non ci andò leggera:
“cos’è una tattica?”
“Sei tanto sorpresa Evans? Non ti preoccupare che non
piangerà tutte le sue lacrime... è solo stufa
degli
uomini mediocri che spesso le capitano... e poi, voglio farla finita
con questi pregiudizi da quattro soldi! Non è colpa mia se
sono
corteggiato... è indipendente dalla mia volontà!
Sarei un
ipocrita se dicessi che non mi faccia piacere! Ma, Finisce
lì.” Esclamò.
Evans aprì bocca ma non ne uscì nulla. Silenzio,
nel quale tutti lo guardavano a bocca aperta.
“Quindi, Signor Black le smentisce la ce che lei è
un donnaiolo? ” chiese divertita Lily.
Sirius alzò gli occhi al cielo: “ Smentisco il
fatto che
sono un donnaiolo, che si porta a letto tutto ciò che
respira.”
“Ok, come non detto.”
Ma, sapeva che non lo avevano preso troppo sul serio. Una marchio non
si cancella tanto facilmente.
Una Gatta di troppo
Il giorno seguente iniziò nei modi più
normali
anche per gli standard di una scuola di magia e stregoneria. Le solite
lezioni mattutine, i soliti effusioni tra Lily e Ramoso, i
soliti
borbottii di Lunastorta e i soliti squittii di Coda. Dopo pranzo i
ragazzi si stavano dirigendo verso la sala comune per
prendere i
libri per le lezioni del pomeriggio.
“ Quanti sguardi languidi hai contato,
Ramoso?” chiese Remus
“Hmm... direi 15 solo la mattina.” Rispose.
“Ah, ah, ah! Muoio dal ridere!” esclamò
Felpato.
Anche Coda ridacchiò.
“più tosto, dove hai lasciato la tua
Evans? ”chiese irritato Felpato
“ E’ con le sue amiche, no?” rispose
ancora con col sorriso dipinto sul viso.
Entrarono dal buco del ritratto della Signora Grassa, e si diressero
ridenti nel loro dormitorio.
“Sai, credo che, nemmeno ti coverebbe fidanzarti... le tue
ammiratrici potrebbero morirne....” disse James
“... o diventare assassine!” finì Remus
per lui aprendo la porta del dormitorio del settimo anno.
Due occhi gialli videro entrare Sirius
con attenzione
e trepidazione. Finalmente era arrivato, era da un
po’ che
aspettava.
Un miagolio.
I ragazzi rimasero stupiti.
“Un gatto nella nostra stanza?” chiese Lunastorta
ai suoi amici.
James alzò le spalle, Piter sembrò incapace di
dire
qualcosa e guardò Sirius che aveva aggrottato le
sopracciglia.
Un altro miagolio. Un gatto nero balzò giù dal
letto di Sirius e fissando il proprietario.
Lo aveva preso alla lettera.
“Oh Merlino! Come ci sei finita qui?” chiese
chinandosi e
avvicinando le mani grandi verso la gatta, che felicissima si fece
coccolare dal ragazzo.
“Finita? Cosa nei sai che è femmina?”
chiese stupidamente Coda.
Sirius mostrò la targhetta, con il nome finemente intagliato.
“Sembra che ti conosca....” disse Remus.
“E’ così. Ieri gironzolava fuori e mi si
è avvicinata. Continua a scappare, la birba.”
Disse.
Si alzò e andò a prendere i suoi libri,
Callisto ,
gli rimase vicina sempre, camminandogli a fianco o fermandosi fra le
sue gambe. Sempre miagolando e facendo le fusa.
“ mi sa che anche il gatto si sia preso un bella cotta per
te, Sir!” esclamò divertito James.
“Non dire fesserie!” disse prendendo la gatta in
braccio,
che miagolò mi forte segno che era ancora più
felice.
Erano così comode quelle braccia forti.
“Dove lo porti?”
“Dalla sua padrona.”
“ ora si spiega tutto!”
“James, non essere idiota. Ieri, per caso, la gatta mi si
è avvicinata, e quando la padrona è venuta ha
cercarla,
l’ho vista. Non sapevo di chi era prima. ”
“Tu guarda che coincidenza... è finita del tuo
dormitorio!”
“Che vorresti insinuare?! Che ho rapito il gatto per
provarci?!”
“No, Sirius mi hai frainteso. Non intendevo quello... ho
detto che è strano...”
“ Probabilmente si è ritrovata nella sala comune
sbagliata, Per una coincidenza è finita nella nostra
stanza.” provò a dire Lunastorta.
La gatta miagolò per far notare il suo assenso.
“To’ lo dice pure Callisto.” Disse Remus.
La gatta,
però, era tutta concentrata ad fare le fusa e guardare in su
verso Sirius. Si rampicava col le zampe sul petto muscoloso del ragazzo
per avvicinare il muso al suo viso.
“per me è innamorata di te!”
“Ramoso!” esclamarono Sirius e Remus esasperati.
Sirius cercava di intravedere la ragazza, non sapeva molto di
lei
a dire la verità: era una Corvonero, gli pareva che fosse
del
suo anno, o di un anno dietro di lui. Poco importava, lui doveva solo
restituire la gatta. Punto.
Non voleva provarci con quella ragazza, voleva solo restituire quella
palla di pelo che sembrava averlo preso in simpatia...In effetti aveva
un comportamento molto strano...come se veramente non avesse aspettato
altro che quel incontro con lui.
“ Abbiamo Incantesimi, vero? E la seguiamo con i
Corvonero?”
“Sì, certo.” Rispose Lunastorta
Infatti, eccola, che parlava con delle sue amiche davanti alla porta
dell’aula.
“Ok, bellezza, è ora che ti ricongiunga con la tua
padrona” disse lasciando andare la gatta, che
spiccò un
elegante salto atterrando con grazia sul pavimento.
Senza dire o fare altro Felpato si avviò dentro
l’aula.
“Guarda, Ally! È Callisto....”
Allison si voltò per guardare la sua gatta, ma
quella dopo
un solo sguardo alla sua padrona si voltò per
seguire ....
Sirius Black.
Perché ? prima di tutto perché Sirius Black? Ally
in quel
momento non era interessata a quesiti del genere, l’unica
cosa
che le importava era riacciuffare Callisto, che stesse seguendo Black o
chicchessia.
“ Per Merlino,Callisto, vieni qui!”
esclamò.
Si avvicinò ai famosissimi malandrini che stavano osservando
la
gatta con un sorriso divertito, o meglio, Potter sghignazzava
divertito, Lupin osservava perplesso e Minus non ci capiva nulla. Ma
quello quando mai capiva qualcosa?
Black Non sembrava essersi accorto di nulla.
“ Che hai da ridere, James?” chiese
voltandosi.
A questo punto non poté non accorgersi della ragazza che
inseguiva il gatto, che inseguiva lui.
Ally riuscì a prendere il gatto, proprio davanti a
Sirius.
Callisto era parecchio agitata cercava con una zampa di toccare il
ragazzo.
Sirius ed Allison guardavano la gatta perplessi.
“lo sai che l’ho trovata nel mio
dormitorio?” chiese lui
“Cosa?! Non è possibile!”
“Tutto vero! È balzata dal letto di
Sirius!” s’ intromise James.
“Non so proprio che pensare! Non era mai successo!”
“E’ la prima volta che scappa?”
“Sì...io non...”
In quel momento entrò il Professor Vitious che
interruppe qualsiasi discorso.
“Ragazzi sedetevi!” esclamò
l’insegnate.
Ally chiese il premesso di riportare il gatto in sala comune,
richiesta che le fu accordata. bensì
c’era chi non
era d’accordo. Callisto scappò e fece in tutti i
modi per
non farsi prendere, salì addirittura sopra
l’armadio.
C’era un tale scompiglio in classe che, nonostante fosse la
lezione di incantesimi non era mai stata così rumorosa.
“Ora Basta!”
“Callisto, vieni qui.” Prese in mano la situazione
Sirius.
Con sorpresa di tutti, la gatta miagolò e spicco un salto e
andò incontro a Sirius.
“Lo dicevo che era innamorata di te!”
Tutti si voltarono verso James Potter che se la rideva di brutto. Il
suo migliore amico lo fulminò e poi disse ad Allison:
“Ti
accompagno prima che scappi di nuovo! Forse io riesco a tenerla in modo
che non scappi di nuovo.”
La situazione era davvero imbarazzante per Allison Carter: non che
fosse timida o altro, però Callisto le aveva combinato un
guaio
bello grosso. Camminavano fianco a fianco, in silenzio, Callisto ancora
nelle braccia di Sirius tutta felice e miagolante.
“Tu, guardala! Fa la gatta morta!”
Sirius scoppiò a ridere. Allison si
tappò la bocca:Non si era accorta di averlo pensato ad alta
voce.
“ sarà nella sua natura!”
Ally scoppiò a ridere: “Non mi sono
mai...”
“Lo hai già detto...” disse cercando di
ricordare chi fosse la ragazza.
“Allison Carter.”
“Ma certo, Carter... scusa, non sono molto bravo a ricordare
i nomi!”
“ Allora abbiamo qualcosa in comune!”
“A parte una bella gatta da pelare?”
Ally rise di nuovo. La nomina di Sirius Black lo precedeva, e dovette
ammettere che era simpatico. Black e Potter erano i ragazzi
più popolari del settimo anno, per ovvie ragioni:
l’alto numero di guai e scherzi, il talento, il mettersi in
mostra eccetera.
Ally era una Corvonero di quelle classiche, grande
intelligenza e furbizia, amichevole, un po’ misteriosa e
solitaria, legata a quella cerchia d’amici e
ovviamente
nessuno che riesca a metterle i piedi sopra la testa. Il suo rapporto
con le regole non era morboso, ma, come giusto che sia, le giovani
streghe sono più ligie al dovere.
Ecco, I Gryffindor sono di tutt’altra pasta: Coraggiosi,
amanti
dell’avventura, un po’ burloni e tremendamente
affascinati,
come il tipo che le era affianco. Nessuno li batteva in questo: di
un Hufflepuff colpiva per la bontà, un
Ravenclaw per
intelligenza, un Slytherin per la potenza ( anche se di solito erano
assolutamente mal visti)... Beh, nessuno poteva eguagliare il fascino
di Un Grifondoro.
Di un Grifondoro come Sirius Black più di ogni altra cosa.
Arrivati alla porta della sala comune fu davvero dura
convincere
Callisto a lasciarsi portare dentro, ma alla fine ci riuscirono.
Tornando in classe Sirius sentì i bisbigli dei ragazzi
convinti
che il grande Sirius Black avesse colpito ancora, d’istinto
si
girò verso la ragazza e notò il suo stesso
fastidio.
Doveva essere una con la testa che cosa aspettarsi da una
Raven? Probabilmente già la vostra mente contorta
andrà o ad un bacio romantico in riva al lago nero o, a un
estenuate rincorsa alla Lily – James. Devo fermare le vostre
fervide fantasie perché non è il nostro caso. Non
del
Black autentico, quello “ non- sono – un- don -
Giovanni”.
Ne lui e ne lei avevano intenzione di avere una relazione, ne la minima
idea di provare attrazione l’uno per l’altra. Con
ciò non dico che non fu così, dico che la cosa
è
molto ma molto più lenta.
“Non farci caso è sempre così. Dopo un
po’si stuferanno.”
“Non ne dubito. Non è quello il
problema.
presumibilmente sono a corto di gossip freschi e si attaccano su tutto,
anche se è un insulto! Quando avranno di meglio di
parlare
non si ricorderanno nemmeno di averne parlato. L’irritazione,
però, è un effetto molto contro
indicativo!”
Il ragazzo rise: “Non ti facevo così ironica
Carter!”
“Che peccato, Black... dovrò rimediare per far
bella
mostra delle mie qualità da spara frecciate! Che ne dici di
una
gara all’ultima battuta?”
Erano arrivati davanti all’aula di incantesimi. Sirius si
voltò verso la ragazza guardandola negli occhi, e rispose:
“credo che Vitious non sarebbe d’accordo.
Sarà
pre la prossima volta Carter.”
Entrarono in classe ed entrambi tornarono a ignorarsi. Non avrebbero
tradito alle loro promesse.
Dunque, nei giorni seguenti i due si limitarono a salutarsi e di dirsi
qualche battuta così di tanto in tanto.
A parte, un piccolo particolare: Sirius, aveva smesso un
po’ volontariamente un po’ involontariamente, di
fare il
ragazzo carino e gentile se una ragazza, provava un certo interesse per
lui... fatto che non passò inosservato dai suoi amici.
“Mi sono preso un periodo sabatico.” Rispose alla
domanda di James “Perché eviti April
Crosby?"
“Un cosa?” chiese James
“Sabatico, cioè di riposo.
Perché?” disse Remus.
“Ci deve essere sempre un perché?”
“Immagino che con te non c’è
mai un perché...”
“mpf....”
“ Ho capito! Non ti piace! Che ne dici di Lisa
James?”
“non mi interessa, Ramoso...”
“ Carita Adams?”
“ James, non potrebbe soltanto non
esserci una
ragazza che mi interessa in particolar modo? Siete incredibili! Non
eravate voi quelli che sostenevano che uscissi con troppe
ragazze? Ora, perché non lo faccio?!”
“Ah! È per quello!”
“mi pare di aver capito che secondo voi dovevo concentrarmi
su una sola senza uscire con tutte, o sbaglio?”
“Sì, è vero....” disse Remus
“Non posso avere solo deciso di seguire il
consiglio?”
“Non è questo il punto!”
“A no?”
“la volete finire?” chiese stizzita Lily.
Remus non ci provava più e si chinava su un libro
e li
lasciava fare, quei due pazzi scatenati. Quella volta decise di
chiudere il libro e rispose al posto di Ramoso.
“Quello che vuole dire, è semplicemente che una
persona
non cambia all’improvviso e forse
c’è un
problema. E che smettere di rivolgere la parola a tutte le ragazze non
è la cosa migliore. se ci volessi dire il
perché...
”
“perché sì.”
“Non è una risposta soddisfacente...”
“Qual è il problema, Lunastorta?!”
esclamò esasperato Sirius.
“Non lo so! è questo che ti stiamo chiedendo. Tu
che
smetti di fare galante alle ragazze, è fantascienza,
Sirius...”
“perché tu sai tutto di me, non è
vero?”
l’amarezza con cui fu pronunciata quella frase colpirono
Remus
come una pugnalata. E’ vero che la parola ferisce
più della spada.
Felpato sospirò, rendendosi conto di aver detto troppo, o
averlo
detto male. Lily lo guardava con un sopracciglio alzato.
“Scusami.”
“Non fa niente.” Rispose Remus
Capì che doveva dire qualcosa.
“Non c’è nessuna che mi interessa, ok?
Siete voi che
dite che vendo illusioni alle mie mille
ammiratrici!””
“Non hanno detto questo.” Intervenne Evans.
Sirius invocò tutta la calma che aveva e rispose.
“Ok, ho capito. Qualunque cosa che faccio non va bene. Non mi
importa, non voglio uscire con qualcuna, fatevene una
ragione!”
disse voltando le spalle agli amici e avviandosi verso la scala a
chiocciola che porta ai dormitori.
“me ne vado a letto, Buona Notte!”
Si sentì seguito e voltandosi fu sorpreso di incontrare Lily
Evans. Sbatté le palpebre per essere sicuro che non fosse
una
allucinazione, poi lei parlò.
“Perché?”
“Ancora? Non c’è una....”
“non intendevo quello, Black. Tu poi fare quello che vuoi,
non
m’interessa. Quello che mi chiedo è
perché ti tieni
tutto dentro?”
Sirius guardò Lily incredulo e rispose: “Ramoso sa
tutto di me... e lo sanno anche Lunastorta e Coda.”
“Sai che non è così. James mi ha detto
che il
più delle volte con te usa l’immaginazione. Ti
capisce per
vie indirette.... eppure non sa veramente quello che ti passa per la
testa, dice che sei troppo orgoglioso per parlarne.”
“Ha ragione.”
Lily scosse la testa: “Lo vedi? Trovi sempre il modo di
nasconderti. Paralane , no? Se è vero che Remus non sa tutto
di
te, aiutalo a capire....”
Sirius si sedette sul letto e poco dopo parlò:
“Remus non ha bisogno di capire, perché lo vive
sulla sua pelle tutti i giorni.”
“ con una famiglia come la mia, dove il tuo sangue
è
più importante di te, impari che non è decoroso
provare
sentimenti. Mio padre diceva sempre che un Black come si rispetti deve
saper trattenere le emozioni... non ci sono mai riuscito pienamente.
Sei sempre sotto giudizio... quello non si fa,
quell’altro
neanche... oppure, comportati come un Black degno di questo
nome...senza contare le sparate contro babanofili, mezzosangue e
Babbani....”
Si bloccò. Lily trattenne il fiato, per impedirsi di
commentare.
“Non ho mai capito cosa avessimo di così speciale
noi,
rispetto ai nostri vicini babbani.... c’erano dei
ragazzi
che giocavano nella piazzetta, però ne io ne mio fratello
avevamo il permesso di uscire. -Un Black non si mischia con quella
feccia, ricordatelo!- Rimanevamo chiusi in quella tetra casa
tutti i sacrosanti giorni. A loro, non andavo bene come ero... Non
è colpa mia se le ragazze si fanno film mentali solo
perché gli ho raccolto la penna che loro volutamente mi
hanno
buttato sui piedi...non è colpa mia se continuate a pensare
che
appena parlo con una ragazza ci provo! Sono stufo!” disse
“Stufo di sentirmi giudicato ogni cosa che faccio
perché...”
“Ti fa pensare a casa tua.” Disse James. I suoi
amici lì avevano raggiunti: sorridevano.
Era incredibile l’empatia che c’era tra quei due e
Lily gli invidiava un po’ quel magnifico rapporto.
Sirius abbassò gli occhi e non rispose.
“noi Sappiamo come sei...”
“Iniziavo a pensare che la pensavate come il resto della
scuola.”
“idiota! Noi saremo come il resto della scuola! Noi siamo
superiori! Disse James scherzoso imitando quei pazzi esaltati
della razza lanciando un cuscino addosso al suo migliore amico.
Mentre qui quattro inscenavano una guerra di cuscini, Lily seduta per
terra, pensò che sapeva pochissimo di Sirius, e che forse da
lì avrebbe imparato a conoscerlo...sorrise al pensiero di
come
le cose cambiano nel giro di tre settimane.
All’inizio di quell’anno scolastico James Potter
era
sembrato più maturo, un po’ per sfinimento un
po’
perché quel ragazzo era simpatico era uscita con lui. Ora,
si
frequentavano regolarmente.
Non c’è molto da dire in verità su di
loro,
perché una coppia così e solo inscritta nel
destino,
è qualcosa che va al di là e al di qua di una
qualsiasi parola.
Mal d’amore o piani
ingegnosi?
La lezione di cura delle creature magiche si teneva nei pressi della
Foresta proibita; ad ogni lezione le creature venivano
ospitate
in un recinto abbastanza ampio per essere bene osservate dagli
studenti.
I Malandrini chiacchieravano tranquillamente camminando verso
il
recinto insieme agli altri Grifondoro. I temi
principali
della loro conversazione erano in ordine , Quidditch e Severus Piton.
“ Cosa vi è saltato in mente?”chiese
sussurrando Remus
“Era un’innocente scherzo! Tra l’altro
lui e la sua
banda di amici serpi hanno attentato la nostra squadra per
via
della prossima partita.” Rispose James.
“Non mi sembra un motivo convincente, e se Lily ti avesse
visto?”
“Non è accaduto, non preoccuparti sempre
Lunastorta!
Comunque, James non ti devi preoccupare, siamo talmente forti che li
batteremo anche 1 contro 7! ”
esclamò Sirius.
“Lo so! Comunque, sarà bene aumentare gli
allenamenti in
vista della partita, e Felpato, non ti azzardare ad dissertarne
uno!”
“Va bene, Capitano!” disse alzando le mani in segna
di
resa. Piter si limitò a guardarli ammirato,
strillando
eccitato, da cosa non si era capito.
Remus sospirò scuotendo la testa, non sarebbero cambiati
mai...
guardò in avanti e si accorse che il professore era
circondato
da alcune ragazze, fosse accaduto qualcosa? Il gruppo intorno
all’insegnate aumentavano con l’arrivare degli
studenti.
Vide Lily parlare con una ragazza dai capelli castani...
“Alison!” esclamò Remus.
Sirius e James si voltarono verso di lui sgranando gli occhi sorpresi e
seguendo la traiettoria dello sguardo dell’amico.
“Non mangia più, non dorme, e
non fa niente!
Ne ho provate di tutte, non capisco cosa abbia... sospira, tutto qui.
Era sempre così curiosa, sicuramente sta male!”
diceva
Ally a Lily.
“ Il professor Kettleburn saprà cosa
fare.” cercò di consolarla Lily
“Cosa succede?” chiese Sirius curioso.
In quel moneto, quando la sua voce profonda risuonò
nell’aria, le orecchie si drizzarono,
scattò e scappò dalla stretta
del professore,
veloce come un fulmine corse incontro al ragazzo.
Lily ed Ally guardavano la gatta sorprese mentre si
strisciava sulle gambe del ragazzo.
Ally sentì una vena pulsagli nelle tempie... si era
così
preoccupata per Callisto, mentre la gatta faceva le fusa strusciando
sulle gambe di Black come se non fosse mai stata meglio. Pensare che
per una settimana intera aveva fatto la moribonda, la innervosiva
parecchio.
“Ah, è per te tutto questo trambusto! Sai davvero
una
gatta pestifera, Callisto!” disse prendendola in braccio
Sirius.
James scoppiò a ridere: “Amico, hai fatto colpo
pure sulle
gatte! Stai attento, alle cagne in calore perché
non
avresti più pace!”
“Non fa ridere, Ramoso.” Disse Remus serio.
Callisto era davvero smagrita, il pelo opaco, gli occhi che lo
fissavano imploranti, la gatta si sistemò e
appoggiò la
testa sul suo braccio. Avesse ragione il suo migliore amico?
Alzò lo sguardo verso la padrona che sembrava parecchio
irritata. In contrò lo sguardo di Lily smarrito quanto il
suo.
“che comportamento strano!” squittì una
ragazza
avvinandosi a Callisto, ottima scusa per avvicinarsi ad uno dei ragazzi
più belli di Hogwarts e dintorni.
Callisto scattò su, e con un miagolio aggressivo
cercò di graffiare la ragazza che si ritrasse in tempo.
Traduzione : “ Giù le mani dal mio uomo.”
“Ehi! Diventi anche aggressiva, ora?” chiese Ally
stupita.
Ally si avvicinò a passo di marcia e guardò la
gatta in
cagnesco.
“Andiamo!” disse allargando le braccia. Callisto
girò la testa.
“Cosa diavolo ti prende?!” urlò Ally.
Callisto la guardò e sembrò dirle: “Non
è
colpa mia se scegli i ragazzi sbagliati! Devo pur fare
qualcosa!”
Alison non percepì questo messaggio inconscio, e disperata
guardò Sirius, che rideva divertito. “
Come mai si
trova qui?sta male?
“ L’ho portata qui con la speranza che il
professore potesse dirmi che aveva...invece nulla.”
Spiegò.
Sirius continuava a grattargli le orecchie e la gatta faceva le fusa
contenta.
“Sembra che all’improvviso si sia
ripresa...” continuò a denti stretti.
Sirius scoppiò a ridere, e prese Callisto in modo
da
poterla guardare in muso, e con un sorrisone disse: “Non si
fa
disperare così la propria padrona, non lo sapevi? Guardala,
è al limite di un esaurimento nervoso! Facciamo
così, se
fai la brava potrai venirmi a trovare tutte le volte che vuoi. La
strada la conosci, no?”
Callisto miagolò in risposta. Non appena fu messa
a terra
di diresse verso il cibo che il professore le porgeva, e
mangiò
tutto. Tornando la solita gatta allegra. Ally osservava la scena
sbalordita, incapace di credere a quello che vedeva.
Nel tragitto di ritorno con Callisto tra le braccia, non osava fiatare
guardando dritto davanti a se . Immaginava bene quello che passava per
la testa alle sue compagne, e voleva evitare qualsiasi commento
malizioso. Era Black, uno dei ragazzi più popolari e adulati
di
tutta Hogwarts... perché era riuscito a entrare nelle
simpatia
di Callisto? Lei, che era sempre diffidente con i ragazzi... se pensava
a come si comportava con David! Era tremenda! Appena lo vedeva solo da
lontano iniziava a soffiare e a tirare fuori gli artigli... lo
avrà graffiato un centinaio di volte. Che aveva quel ragazzo
di
tanto speciale? Era alto, attraente, era brillante e simpatico...da
quando pensava tutte queste cose?! Scrollò la
testa. Non
le interessava, infondo, se la gatta lo andava a trovare che
problema c’era?
“Allora Ally, bel colpo, vero?” chiese Bryony
“Quale bel colpo Bry?”
“Oh cielo! Non fare la finta tonta! Cavolo è
Sirius Black, non il primo che capita!” esclamò
quella.
“Devi ringraziare Callisto, tesoro! Grazie a lei
godrai
della compagnia di un gran figo come Black.... tra parentesi, sembra
che uscire con lui sia diventato molto più
difficile!”
esclamò Kathleen
“No! Ma se ha la fama di uno che non disegna la compagnia
femminile...”
Ally ascoltò la conversazione delle sue compagne e
istintivamente ripensò a quando aveva avuto occasione di
parlarci, e non sembrava come le malelingue lo descrivevano,
anzi... di solito quei tipi di ragazzi sfruttano ogni
occasione
per filtrare con qualcuna.
“ allora, che intendi fare?” chiese
maliziosa Kath.
“Assolutamente nulla. Che dovrei fare?” chiese
“Nulla. Cosa dovresti fare...la tua gatta lo tapina
e hai
la scusa perfetta per parlarci, e magari strappare
un’uscita...che dovresti fare?” chiese ironica Bry.
“Non è l’ultimo mago sulla
terra...”
Bry alzò gli occhi al cielo: “Certo che no!
Però già che ci sei...”
“...potresti iniziare un’amichevole relazione con
uno dei
Grifondoro più affascinati del nostro anno?”
finì
Kath.
“ Se vi piace tanto, posso mettere una buona parola per
voi...” chiese sarcastica Ally.
“ Per tutte le barbe di Merlino, Allison... non eri
tu che
dicevi niente cose serie? Con lui il divertimento è
assicurato,
non credi?”
Ally ci pensò su e poi rispose che era
vero. Sirius
Black sapeva come divertirsi anche se alle volte i suoi metodi erano
discutibili. Indubbiamente Black era una persona piena di
sorprese... scosse la testa, in ogni caso, lei e Black non
avevano nulla in comune, di cosa avrebbero parlato?
Il problema principale di Alison Carter era che lei non voleva avere
storie , ne impegnative ne avventure senza significato. Lei voleva
godersi la vita in santa pace, David era stato sufficiente. La sua
storia con lui era morta e sepolta, eppure aveva lasciato un fondo
d’amaro nella bocca. Voleva starsene serena e felice insieme
ai
suoi amici in quel momento della sua vita, in quel momento storico in
particolar modo. L’esistenza era diventata così
incerta
per i maghi e le streghe con l’ascesa di
colui che
non deve essere nominato, perché ,dunque, perder tempo a
soffrire per amore? Vivi e lasci vivere, si disse mentalmente,
c’era troppo dolore per lasciar posto ai problemi di cuore!
Per
amarsi c’era sempre tempo. O No?
Sentire gli sghignazzi di Ramoso , i borbotti di
Lunastorta
e i risolini di Codaliscia contornati dalle occhiatacce di
Lily
era davvero irritante. Non sto scherzando, Sirius Black
iniziava
ad averne abbastanza. Cercò di concentrarsi sulla
noiosa
spiegazione di Kettleburn.
“ pensa se era un cesso... sei stato fortunato
Felpato!”
“James piantala, ho detto.” Rispose per lui Lily.
“Ma, è vero! Comunque, che bello che
Carter frequenti anche metà delle nostre
lezioni!!!”
“la cosa non mi riguarda...”
“No?”
“No!”
“Potter e Black volete fare silenzio?!” li riprese
il professore.
Amici crescono...gatte ridono sotto i baffi...
I giorni trascorrevano tranquilli, ad Hogwarts, era come un piccolo
mondo isolato da tutto il resto. Sirius accarezzava il pelo
di
Callisto assente, seduto sul prato da solo.
“che ci fai qui?” chiese una voce.
Sirius sorrise: “ Passavo il tempo.”
Ally si sedette accanto a lui, e con i capelli castani che le cadevano
in avanti. Era bella, si ritrovò a pensare Felpato guardando
i
suoi occhi azzurri.
James non aveva torto...
“Spero che non ti dispiaccia se ti faccio
compagnia?”
“No, figurati.”
“ come mai sei solo?”
Lui rise con quella risata simile and un latrato che le fece venire i
brividi, non dal freddo, no per la paura... ma per quanto le
risuonasse dentro.
“James ha Lily ora. Remus è
già tanto
impegnato da solo, tra i compiti , i doveri da prefetto, le ripetizioni
a Piter senza contare i suoi malanni perenni... non ha certo tempo da
perdere. Tu?”
Ally sorrise e rispose: “ A questo punto passo
metà
del mio tempo a cercare quella lì.”
Disse indicando
Callisto.
“Ne sei tanto affezionata?”
“Purtroppo...Stiamo insieme da quando io ero una bimba
piccola e
lei era un batuffolo di pelo che entrava dentro una mano. E’
come
una sorella acquisita, è la mia migliore
amica!”
Sirius annuì.
“Anche se ora mi sta tradendo con te....”
continuò ridendo.
“ ci sei rimasta così male?”
“ Non è che ci sono rimasta male. Il punto
è che
non si è mai fidata di nessun estraneo, prima
d’ora. Era
molto gelosa di me. Ad esempio,il mio ex ragazzo, lo ho
attaccava
in continuazione...” rispose grattandosi una guancia. Lui
sorrise
e guardò la gatta e poi disse: “ Parli di David
Owen?
Credo che la tua gatta abbia capito che razza di tipo sia!”
“Brava Callisto! I Bambocci come quello vanno presi a calci
nel
sedere!” disse rivolto alla gatta, che miagolò per
affermare il suo consenso.
“E’ molto intelligente , sembra quasi che capisca
quello
che dici. Non dovrebbe sorprendermi, con una padrona
Corvonero.”
Ally arrossì: “ Ascolta, volevo chiederti scusa,
la prima
volta che, beh, ti si è avvicinata, non devo essere
stata
molto educata... ero solo sorpresa.”
Sirius scosse a testa come per dire che non era nulla:
“
scusami tu, devo essere apparso molto scocciato...non era per colpa
tua. Avevo altri pensieri per la testa.”
“In effetti mi eri sembrato uno che voleva essere lasciato in
pace.”
“Già... sai avevo pensato che avessi sospettato
che era una mossa per provarci.”
“Oh, no! Non lo mai pensato! Voglio dire che penserebbe una
cosa
del genere? È molto stupido usare una gatta per
abbordare...” disse spalancando gli occhi ingenuamente e
scuotendo la testa
Sirius scoppiò a ridere seguito da Ally , che si rese conto
di
essere parsa molto buffa. Si sistemò i
capelli
ondulati dietro un orecchio, con ancora il sorriso sulle labbra piene.
“Perché hai pesato una cosa del genere?”
chiese.
“Avevo avuto una discussione con gli altri perché
sostenevano che ci provo con tutte... sapevo che era una convinzione
condivisa, e mi dava fastidio....”
Ally lo guardò divertita: “Ah, quindi
Monsignor Black lei nega di essere un donnaiolo
incorreggibile?”
“Sì. È una menzogna.” Disse
deciso. Ally divenne seria.
“Ti capisco, le persone ti giudicano sempre prima di
conoscerti.”
“Sempre bambolo Owen?”
Ally annuì: “ Era convinto che fossi una di quelle
ragazze soprammobile.”
“Oh, ignoralo! Quello è un idiota.”
Callisto miagolò. Traduzione : sono
d’accordo!questo qui è molto meglio!!!
“E’ acqua passata. Basta, solo divertimento, per
ora!”
Sirius scatto su e la guardò sbalordito:
“Davvero?”
“Sì. Sono libera e disponibile... non è
nel mio programma innamorarmi!”
“Nemmeno nel mio! Sai, non credo di essere pronto, ma non per
questo, sia una che un don Giovanni.” Disse deciso.
Ally lo guardò di sbieco e poi scoppiò a ridere:
“Se lo dici tu, Sirius!”
“E’ vero!” disse voltando la testa offeso.
Ally si avvicinò e lo scosse: “ Dai che Stavo
scherzando!”
“ stai attento Alison Carter... so essere molto
permaloso!”
“Ally, per favore. Credo che dovremmo convivere per colpa di
Callisto..tanto vale chiamarsi per nome, che dici?”
“Ci sto, Ally” disse stringendogli la mano.
“Cosa facciamo, ci dividiamo il marmocchio a
giorni?”
chiese prendendo Callisto per la calotta. Ally scoppiò a
ridere
e si rotolò sull’erba.
“Callisto, la vedi? Si sta divertendo senza di
noi!” disse
lasciando il gatto che iniziò a rotolarsi insieme alla
padrona.
“Hai finito?” chiese Felpato divertito.
“Sì, scusami...la storia del marmocchio era
divertente!”
“Sono qui per servirla...” disse chinando la testa.
“Ogni suo desiderio è un ordine... se me lo
chiederà farò il buffone per
divertirla.”
“Ci stai provando?”
“ Non oserei mai!”
Ally rise di nuovo, era davvero simpatico, e molto bello, ovviamente.
Eppure il suo aspetto passava in secondo piano con la sua compagnia.
Capitò spesso di parlare con lui. La complicità
che
c’era tra loro era straordinaria, anche il silenzio
sembrava parlare; la sintonia non era
amore... era
alchimia, gioco e magia (le parole sono tratte dalla canzone
Non'è amore di eros ramazzotti N.d.A.) . Era di
più...
Eppure loro non sospettavano nulla... quella nuova amicizia era
importante, e nessuno dei due voleva rovinarla.
Tutta la scuola li considerava una coppia ,ufficiosa, ma pur
sempre coppia erano. E non a tutti andava bene.
Sirius camminava tranquillo fischiettando quando una voce lo
richiamò:
“cos’è, ora, te la fai
con le Corvonero? Mi hai lasciato per
lei?”
Sirius si fermò e si voltò: “
Non ti ho
lasciato per lei. Se ben ti ricordi ti ho lasciato tempo
fa.”
I suoi amici guardarono la scena ammutoliti, ma ad un sguardo di
Sirius, proseguirono lasciando uno sguardo fugace alla ragazza.
“Pensate che..” sentirono iniziare Piter azzittito
da una gomitata di James.
Vanessa Adams sorrise si avvicinò fino ad un
millimetro,
osservava le labbra del ragazzo, poi alzò gli occhi neri
verso i
suoi.
“ Mi pare che la relazione fosse ripresa, o
sbaglio?”
Il ragazzo non rispose, e lei continuò.
“ Posso accettare qualche scappatella, come quella Con Lauren
Clarke... questa però...”
“Van, Io ed Alison Carter siamo amici se si deve
categorizzare la relazione. E’ capitato di parlare
un
po’ di più..tutto qui.”
“ la gente non sembra di questo avviso.”
Sirius si allontanò da lei senza staccare gli occhi dai suoi.
“ Da quando ritieni più importante la parola di
altri, invece che la mia?”
Vanessa, scostò i capelli neri e poi parlò con
tranquilla
armonia: “ La tua parola è ancora legge per me,
Sirius.
Però fatico ha credere che tra lei e te ci sia solo
amicizia.”
“Mi consideri anche tu un donnaiolo?” chiese
ironico.
“La gente, Sirius non cambierà la sua opinione
qualsiasi cosa tu faccia!”
Sirius sorrise e distolse lo sguardo dal suo viso, per guardare fuori
la finestra, Vanessa non sarebbe mai cambiata, e, volesse Dio era
quello che la rendeva diversa.
“Accontentarla ad ogni suo capriccio o credenza, Van, non mi
sembra la soluzione migliore.”
“Forse.... Ti avrei dato tutto. Per te avrei sacrificato
qualunque cosa... non capisco perché lei e non me.”
Sirius sospirò, e si avvicinò alla ragazza le
prese il mento e lo accarezzò.
“Io e Ally non stiamo insieme e....”
Cosa dirgli? Non c’erano parole , ne frasi, ne sguardi che
potessero spiegare senza fargli male. Era tutto dannatamente
complicato. Si era dato del coglione cento volte, quando non era
riuscito a dirgli no...lei, sempre così
controllata,
sempre sicura di se, maledetto quel suo sangue freddo da Grifondoro!
Era riuscita a convincerlo che tra lui e lei c’era solo
sesso. E,
invece, tra lui e lei c’era qualcosa di estremamente dannoso,
di
cui era difficile farne a meno. C’era
amore non
corrisposto.
Aprì la bocca, ma lei mise una mano davanti la bocca e lo
fermò.
“Non dire niente! Non c’è
bisogno.” disse lei .
“ Avrei trovato sempre un modo per riaverti, sai? Se non
fosse arrivata lei.”
“Che dici?”
“Un giorno capirai.”
Non disse nient’altro, si avvicinò e si
prese un bacio, uno di quelli da lasciarti senza respiro alcuno.
Sirius raggiunse i suoi amici che vinti dalla curiosità gli
fecero il terzo grado, conoscendo soprattutto la natura della relazione
con La Adams.
“Non era finta?” chiese Remus.
“Già, ma non per entrambi.” Rispose
Sirius.
“Perché?” chiese Piter.
Fu completamente ignorato.
L’atteggiamento di alcune studentesse era preoccupante;
perché ostinarsi a vedere cose che non esistevano?
Certo,
anche le sue amiche credevano che ci fosse qualcosa di
più; per lo meno, loro non la guardavano con sguardo
assassino.
La Adams,appena la incontrava la fissava con mal celato odio.
“Oh, lasciala perdere! Si comporta come una prima donna...
quella
lì. Non gli va giù che esci con Black.”
Diceva Bry.
“Un buon motivo per chiarire! Io, non esco con
Sirius.”
Sia Bry che Kath la guardavano con indulgenza.
“Vedrai che Sirius la metterà al suo
posto.”
Le dava su i nervi quel atteggiamento!
Lei non
cercava un ragazzo scudo! Lei, non voleva essere la fanciulla indifesa
che si nasconde dietro le spalle larghe del suo fidanzato.
Mai!
Eppure le sue amiche continuavano a ripetere che un ragazzo come lui.
Bello, Brillante, senza macchia e senza paura, la avrebbe protetta
sempre.
Che diavolo di discorso era quello?! Nessun mago poteva garantire la
sua presenza... se fosse finito che so... ad Azkaban?
(esagerato
lo so... ma è stato più forte di me
N.d.A.)
sì, con tutti i guai in cui si cacciava... era troppo...
troppo
vivace... sicuro di se e dei suoi amici.... tendeva ad esagerare
ecco.... e in ogni caso a lei non interessava, loro due
parlavano
quando capitava. Punto.
Si certo, con lui si divertiva... era bello parlare con lui e ridere,
la capiva anche se non sembrava il tipo sensibilissimo come il suo
amico Lupin. Con lui si sentiva viva, la faceva sentire
libera di
essere se stessa.
Non gli piacevano le maschere. Ne aveva viste fin troppe.
con tutto ciò, loro. Due. Non. Stavano. insieme.
Il bello, o il brutto, per chi di voi, era vero!
Tecnicamente,
non erano una coppia.. ogni tanto si fermavano a parlare,
trascorrevano del tempo insieme che aumentava con il tempo
magari, però ognuno precorreva la propria vita,
anche se
erano già intimamente legate, per sempre.
Si confidavano i dubbi, lei soprattutto. Sirius era alle volte un
enigma, capiva quello che pensava per forza d’inerzia.
“ Sono indecisa tra Auror e Guaritrice...” disse
Ally.
“Due mestieri identici, eh?”
Ally gli fece una linguaccia.
“papà preferirebbe....”
“Guaritrice, vero? Non farti condizionare... Fai
solo
quello che ti piace sul serio; non permettere che altri decidano della
tua vita, perché sei tu che ci sei dentro , non
loro.”
“come fai a saperlo?”
“In tempi come questi, l’Auror è il
mestiere
più pericoloso,giusto? E poi, c’è
quella roba
assurda sul fatto che sei una ragazza! Immagino che avrà
detto:
- Non è un mestiere per ragazze!- Non dargli retta, non
è
così! Tu sei in gamba, potresti essere un ottimo
Auror...”
Ally lo guardava stupita e felice insieme. Il giudizio di
quel pazzo da legare iniziava ad essere importante per lei.
“ ... anche se nei panni della dolce infermiera non saresti
male!” esclamò poi.
Ally lo colpì sulla nuca: “Cretino!”
“Sono stato sincero!”
“Comunque, cambiando discorso...sono preoccupata.”
“Per cosa?”
“Beh, Vanessa Adams sembra decisa a volermi morta.”
Sirius aprì la bocca indignato ma Ally lo fermò
scuotendo
la testa con vigore: “Non che mi avesse fatto
qualcosa!
Non che voglio fare...insomma hai capito! Mi chiedevo solo se
non
era il caso di chiarire con lei la situazione. Però volevo
chiedere a te, prima...non voglio certo farmi gli affari
tuoi.”
“Ally, lascia perdere. Non cambierà idea! Si
è convinta come il resto della scuola...e poi...”
Ally fece segno di continuare, ma il ragazzo si alzò dalla
panchina e si mise le mani in tasca e si voltò a guardarla:
“Con Van me la vedo io. E’ tutto molto complicato.
Mi spiace...”
“Figurati, Sir! Sono fatti privati, dopotutto. Non sono
nessuno per costringerti a parlarne.”
“Ti va di accompagnarmi agli allenamenti? Se salto James
è capace di uccidermi!”
disse Sirius come se con quel gesto volesse ringraziarla. Non riusciva
a dire grazie spesso, però ad Ally non importava
perché
era solo una piccola parola.
“Volentieri!”
Fu in questo modo che Ally aveva iniziato ad assistere agli
allenamenti di Grifondoro su insistenza di James. Infatti,
nonostante Sirius fosse un bravo cacciatore che amava il quidditch, non
era nei suoi sogni profondi giocare nella squadra, e lo aveva
fatto solo perché James aveva insistito tanto per fargli
partecipare ai provini, due anni prima: Ally era una scusa troppo
valida per saltare gli allenamenti. Senza contare che sposava
completamente i piani della gatta.
Ally, da parte sua, aveva accettato per puro sadico divertimento,
vedere come James tartassava la squadra era esilarante!
“Sei sadica, lo sai?”
Si lo sapeva, ma glielo faceva ripetere centinaia di volte
perché le piaceva ancor di più la sua espressione
mentre
lo diceva, quella luce calda negli occhi grigi, e quel sorriso furbo
dipinto sulle labbra. Ma non era amore.
....Callisto? il suo comportamento morboso nei confronti di
Sirius si attenuava tanto più il rapporto con Ally si
rafforzava... eh, il suo piano era riuscito.
Anche se i diretti interessati non lo sapevano.
Prologo: 13
Giugno 1979
L’acqua della doccia scorreva, calda sulla pelle, era
rilassante... la stanza era inondata dalla luce calda del sole estivo.
I bei vestiti da cerimonia erano appesi sull’armadio.
Callisto
ronfava beatamente sul letto sfatto ancora caldo di sonno.
Un ragazzo molto avveniente con un solo asciugamano sui fianchi con il
petto ancora bagnato si stava facendo la barba.
“Ally datti una smossa!”
“Sì vengo!” urlò per
sovrastare lo scrosciare
dell’acqua. Chiuse il rubinetto e prese
l’asciugamano.
Uscì dal bagno e sostò sulla porta osservando con
i suoi
occhi incredibilmente azzurri il ragazzo che si vestiva.
“nervoso?” chiese divertita. Il ragazzo si
voltò
chiuse l’allacciatura dei pantaloni e indossò la
camicia,
e si avvicinò alla ragazza così tanto che lei
poté
sentire il suo respiro e il profumo di muschio bianco. La cinse la vita
avvicinandola a se.
“E’ del matrimonio del mio migliore amico di cui
stiamo
parlando. Che si sposa con Lily. Quella che gli urlava contro.
E’
un evento storico, più dell’invenzione
dell’incantesimo auto-frenate per scope! “
Ally rise prima di congiungere le labbra con quelle del ragazzo.
Due occhi gialli li osservava, ci avevano messo un anno, ma alla fine
ci erano arrivati. Anche se avrebbero avuto poco tempo per loro. Non
importava quanto ne come, ma importava di esserci ,di poter vivere un
po’ del loro amore.
Callisto lo sapeva.
“sbrighiamoci, testimone, altrimenti quei due non potranno
sposarsi senza fedi! E ti uccideranno!” esclamò
Ally
staccandosi da lui e chiudendo i bottoni della camicia.
In poco tempo furono entrambi pronti: lui afferrò la
scatoletta con le fedi, lei la borsetta.
E mano nella mano uscirono.
FINE
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