Al primo anno altri non era che un pulcino infreddolito e spaventato da quella scuola tanto nuova.
Poi era cresciuta, plasmata da anni di esclusione e prese in giro, induritasi pian piano dall'esperienza crudele della solitudine.
La fredda consapevolezza di essere la malinconica Mirtilla, sempre troppo riflessiva, sempre troppo poco attraente o interessante, l'aveva avvolta a poco a poco.
Era conscia che mai sarebbe stata accettata. Ciononostante tentava, inevitabilmente fallendo, e piangeva. Ma la parte più ferina di lei ruggica e pregustava la vendetta contro i suoi nemici, che sarebbe giunta, con una fattura o una maledizione, spesso studiate in pomeriggi solitari su libri bagnati di lacrime.
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