C’era
qualcosa di sbagliato in tutto quello; di dannoso e controproducente e
la domanda che prepotente si insediava nei suoi pensieri era, Un uomo
poteva umiliarsi a quel mondo per una donna? Non riusciva mai
a trovare una risposta, accidenti.
Innamorarsi
andava anche bene, e capiva benissimo che quella benedetta ragazza
avesse parecchie qualità da far innamorare anche la piovra
del lago. Era molto carina, intelligente, un carattere piccante quanto
un peperoncino, sapeva essere anche simpatica.
Però,
ridursi in quello stato, no, Sirius Black, non lo capiva.
Guardò il suo amico steso sul letto, immobile, senza nessuna
voglia di alzarsi per fare alcunché.
“James,
per favore... tirati su....” chiese esasperato, cercando di
smuovere l’amico dalla sua posizione. Era una cosa inusuale
che Sirius Black chiedesse per favore, non per scarsa educazione, sua
madre aveva provveduto a fargli imparare a memorie le regole di bon ton
del perfetto purosangue. Lui, era il tipo di ragazzo che non doveva
chiedere mai, non perché usasse “Asck”,
più semplicemente, non aveva bisogno di chiedere niente.
Ovvio, non vi pare?
James
Potter, migliore amico di Sirius, era a terra più di una
gomma bucata, il suo umore era ai minimi storici e tutto per una donna.
Sirius aveva passato la notte ad ascoltare le lamentele e i piagnucolii
( prontamente ispirati da Piter Minus, esperto in piagnucolii). Una
nottataccia, in parole povere.
“Non
ho ancora ben capito cosa sia accaduto!” esclamò
Sirius inarcando un sopracciglio. Un mugugno,
parole insensate, frasi scordate, e un semplice, lasciami
affogare nel mio dolore.
E
ancora, Un uomo poteva ridursi in quello stato per una donna? La
dannata risposta era sì, in particolare modo se lui si
chiamasse James Potter e lei Lily Evans. Forse era perché
non si era innamorato, si disse chiudendo la porta del dormitorio.Le
relazioni che aveva avuto erano state sempre troppo brevi, per arrivare
a capire ciò che provava James. In qualsiasi caso, ora,
malediva il giorno in cui James si era innamorato della Evans. Proprio
di lei doveva innamorarsi? Perché non di un'altra? Mary
Macdonald , o Sarah Bergman? No, di Lily Evans.
L’ultima persona che sarebbe potuta uscire con lui.
E
James era così stupido da continuare a sperare... quanti
anni le andava dietro? 4, 5? C’era stato uno straccio di
risultato? No! L’unica cosa che le aveva detto di diverso dei
soliti no era stato: “Uscirò con te quando la Luna
morirà.” Perché non ci metteva una
pietra sopra e andava avanti? Lui faceva così, un grazie
tante, e avanti la prossima. Certo, lui era l’unico ad avere
il suo pseudo fan club personale, sempre pronte a consolarlo se ce ne
fosse stato bisogno... lui non aveva mai accettato, le sanguisughe
potevano essere molto pericolose. Senza contare che erano oche... e
questo bastava e avanzava.
Si
sedette pesantemente vicino a Remus al tavolo di Grifondoro per mettere
qualcosa sotto i denti. Sentì distrattamente un “E
James?” mormorato da Remus. Sirius avrebbe voluto non
rispondere, grazie a Merlino, il ragazzo capì da solo che il
cercatore era entrato in una delle sue crisi profonde depressive.
“Pensi
che si impiccherà?”
“No,
ci ha già provato ieri notte. È disteso sul letto
a piangersi a dosso.” Rispose Sirius.
“Sta
notte è stata...tremenda... quasi quanto...” disse
Remus eloquente. Sirius rise alla battuta dell’amico,
perché paragonare il suo piccolo problema a i problemi
sentimentali di James, rendeva la cosa più comica e meno
allarmate.
“Mi
domando come ha fatto a dormire Codaliscia!” i due guardarono
Piter Minus riempirsi di cibo, decidendo subito di distogliere lo
sguardo da quella visione indecente.
“Non
so più cosa fare, Lunastorta...pensa qualcosa tu
perché finiremo per giocarcelo definitivamente.”
Tuttavia,
per Remus Lupin la diagnosi non era diversa da quella di Sirius: era
una causa persa in partenza. Guardò Lily per un attimo
chiacchierare felice con le sue amiche. Era chiaro come il
sole a mezzogiorno che non era interessata a James... difficilmente
sarebbe uscita con lui, diciamolo pure, mai...Lily non lo odiava come
James continuava a sostenere, però, non le piaceva
il suo comportamento e alcuni lati del suo carattere, certo, aveva
avuto modo di vedere solo quelli, e non aveva mai osservato un James
diverso, come quello che conoscevano i suoi amici. Non poteva,
nonostante ciò biasimarla.
Cercò
di deviare il discorso su un’altra faccenda, non meno
spinosa: “tu, invece? Come va con...”
“Non
me ne importa niente di quella, ok? Vuole stare con il suo migliore
amico pseudo fidanzato? Tanto piacere!”
Remus
Lupin non era affatto convinto. Guardò Sirius lanciare un
occhiata alla ragazza che faceva colazione con il nuovo fidanzato. E
non era un’occhiata indifferente. Tossì due volte,
poi riprese a mangiare, convincere il re dei testoni era
un’impresa ardua, e aveva bisogno di energia.
Ci
fu un fatto che mandò in fumo i suoi piani di persuasione:
Quando Lily Evans si alzò dal tavolo, Remus e Sirius
compresero all’istante il perché James fosse
sprofondato in una disperazione così totale. La giovane
rossa si era avvicinata a Nathan, lo baciò con un tenero
bacio sulle labbra.
I
due Malandrini si guardarono sconvolti da ciò che avevano
visto: nessuno dei due aveva immaginato che la questione fosse
così grave. Silenzio... Sirius non riuscì a
staccare gli occhi dalla coppietta, che uscì dalla sala
grande tenendosi per mano insieme a quell’altra
coppietta, tutti felici come le pasque.
A
quel punto Sirius Black avrebbe voluto immergere la testa nella sua
ciotola di il Porridge, Remus gli batte una mano nella
spalla... c’era d’aspettarselo. Decisero di
lasciare James dov’era, meno vedeva e meglio era, ma per
pranzo sarebbero dovuti andarlo a prendere perché Non poteva
saltare troppe lezioni. Sarebbe stato sospetto.
Era
una fredda giornata di gennaio, il parco, i tetti e i camini
di Hogsmeade erano ricoperti di neve, una di quelle che i professori
riempivano di compiti, una di quelle che avresti preferito
rimanere al calduccio sotto le coperte.
Ed
era di certo iniziate nei peggiori dei modi, anche se passò
molto in fretta.
Remus,
Sirius e Piter, riposero le loro cose in fretta per poter
andare a prendere il malato d’amore, diciamo in stato
terminale, un po’ spaventati da quello che avrebbero potuto
trovare nel dormitori. Uscirono dall’aula senza scambiarsi
una parola, troppo concentrati a pensare al peggio per la loro povera
stanza.
“Ehi,
Black, dov’è Potter? Adesso non si degna nemmeno
di seguire le lezioni?” esclamò Lily.
IL
diretto interessato, si fermò, e per poco non le
chiariva due o tre cosette se Remus non avesse salvato la situazione
afferrandolo per un braccio e con il suo miglior sorriso rispose:
“James, questa notte non si è sentito affatto
bene...ieri a cena deve aver esagerato. Non ha chiuso occhio, e sta
mattina non si reggeva in piedi. Comunque, sono certo che
starà meglio, ora...verrà alle lezioni
pomeridiane.”
Penserete
che sia la peggiore bugia che il nostro dolce e preferito lupacchiotto
che abbia mai detto. Non è così: in effetti James
( o Ramoso) era stato male, tanto da vomitare la cena.
L’amore fa soffrire come animali, o se preferite... come
cervi.
“Oh...”
fu la risposta di Lily che guardò perplessa gli altri.
Remus
come un fulmine trascinò via gli altri prima che altre
domande indiscrete potesse colpirli.
“
Da quando Lily Evans, è amica intima di Cornelia
Steavens?” chiese Piter.
“forse
da quando lei esce con il migliore amico del ragazzo di lei.”
“Ah.”
“Giocano
alle famigliole felici, quelle che si usano per le
pubblicità per capirci... patetico!”
esclamò Sirius.
“E
non lo dico per invidia!” finì guardando
l’espressione che aveva fatto Lunastorta.
Quest’ultimo alzò le braccia per dire
“Chi ha detto niente”.
Trovarono
James nella stessa posizione in cui Sirius l’aveva
l’asciato, e intendo nell’identica posizione come
se non si fosse mosso di un millimetro, Felpato alzò la
bacchetta deciso ad usare le maniere forti, Remus di parere avverso lo
fulminò con lo sguardo e si avvicinò molto
delicatamente all’amico, con la stessa delicatezza lo scosse
e disse: “James, alzati e andiamo a pranzo.”
“No.”
James
si ritrovò appeso per una caviglia, Remus con un altro colpo
di bacchetta gli spruzzò un bella dose di acqua.
Sirius
lo guardò intensamente Remus, che evitò
di ricambiare lo sguardo e rispondere alla tacita domanda di Sirius.
“Ramoso
smettila con questo assurdo comportamento!”
“Lasciami
andare!”
“Apri
le orecchie, ora tu scendi a pranzo senza discutere.”
Remus
Lupin era il classico tipo gentile e dolce, tuttavia, aveva abbastanza
carisma e autorità per farsi ascoltare senza troppe
discussioni.
Fu
così che James, si ritrovò al tavolo di
Grifondoro. Con il corpo, almeno, perché la sua testa era da
tutt’altra parte, ormai deciso a porre fine alla sua inutile
esistenza, rimase in un angolo per tutto il tempo del pranzo e delle
lezioni, senza guardare in faccia la Evans.
Eh,
sì...a volte i casi della vita ribaltano anche le abitudini
più consolidate nel tempo, come quella di “James -
rincorri la Evans - Potter.”
Non
si può piacere tutti, questo è un dato di fatto:
ci sono persone che ci vanno genio, altre che preferiremmo
vedere crepare sotto atroci torture.
Un
esempio, che possiamo definire esplicativo, che arriva dalla famosa e
rinomata scuola di magia e stregoneria di Hogwarts: Piton e Potter, due
esemplari maschi che vanno accuratamente tenuti a debita distanza, a
meno che la vostra intenzione sia di distruggere la stanza, se non
l’intera abitazione. Ecco, volete demolire casa senza costi
aggiuntivi? Chiudeteci dentro Piton e
Potter insieme e l’effetto è assicurato, potete
credermi sulla parola.
Un
esempio opposto? Prendete il già citato Potter e
accoppiatolo a Black. Sirius Black sta a James Potter quanto il cacio
sta su i maccheroni. Uniti fino alla fine in un’anima sola,
due affascinati giovani con un obbiettivo comune: massacrare Severus
Piton.
Ad
Hogwarts, l’amicizia tra Sirius Black e James Potter
è famosa, se non altro per la popolarità di
tali esemplari in via d’estinzione, per la bravura,
e per la loro fama di combina guai “Nel cuore e per
sempre” insieme a Remus Lupin e Piter Minus.
Ebbene,
Lily Evans considerava Potter come l’essere
più fastidioso che potesse vivere sul pianeta, continuava,
anzi, si ostinava a chiederle di uscire con il risultato di
ottenere solo rifiuti.
Ormai
la faccenda fra i due era ben nota a tutta la scuola, senza
eccezioni di sorta, perché era diventata una specie di rito
consolidato: sempre stesso modo, stessa identica risposta, a volte, si
ripetevano i anche i luoghi, e le ore. Che so, ogni volta
all’ora di pranzo in Sala grande, o nello stesso corridoio
usciti da incantesimi. Quasi si potevano rimettere gli orologi quando
Potter pronunciava la fatidica frase. Se eri uno studente attento,
potevi anche prevedere ogni singola parola, ogni insulto, contornato
dalla perfetta cadenza con cui veniva pronunciato dai due protagonisti.
Tutto
ciò sembrava finito d’improvviso: quella volta,
James Potter non chiese a Lily nulla, non pronunciò una
singola parola a chicchessia, in realtà.
Sirius,
per questo era imbufalito, non sopportava l’idea che una sola
ragazza potesse fare quello a James.
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Hmm... che ne pensate di
questa roba? Questa doveva essere la terza fanfiction,della famosa
trilogia, per chi non ne sapesse nulla, leggete le altre mie storie,
forse capirete. Se funziona potrei anche continuarla, altrimenti ciao,
per cui fatemi sapere recensendo!!!!! Non sarò
così veloce come con l’altra, perché
questa la scriverò passo dopo passo, studio permettendo.
Anche se ho un scacco di storie dentro al mio computer ( ho
tre anni di arretrati)....va beh magari fra un capitolo e
l’altro pubblicherò qualcos’altro,
sempre se continuerò!
Baci,
Fanny
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