~Heroes~
Ciò che rimane
La
pioggia cade fitta
su Konoha, lavando sangue e lacrime. Tre giorni d’assedio,
tre notti di
battaglia, settantadue ore di morte e distruzione. L’Akatsuki
ha colpito con
ferocia, senza risparmiare nessuno: uomini, donne, bambini, ninja e
civili,
indistintamente. Gli unici rumori che si odono ora sono le grida dei
sopravvissuti ( mutilati, feriti o morenti) e di coloro che piangono i
loro
morti. Vedi osservatore? Questo è ciò che rimane
di Konoha. Ma vieni con me: ti
mostrerò il peggiore degli spettacoli, se saprai (capire) ascoltare.
***
In
mezzo alla piazza
principale un piccolo gruppo di ragazzi piange silenziosamente.
Avvicinati,
osservatore: sì, sono loro. Ciò che rimane dei
mitici undici di Konoha. (Eroi)
ragazzini. Vedi i tre cadaveri ai
loro piedi? Vedi il corpo del ragazzo decapitato? Vedi con quanta (pazzia) cura la ragazzina mora con gli
occhi (folli) bianchi stringe e
accarezza la testa che regge tra le mani? Sì, li vedi,
perché è impossibile non
vederli. Vedi come la stessa (folle)
ragazzina stringe dolcemente il polso senza mano del ragazzo-cane? I
suoi
compagni, la sua (vita) squadra. Le
persone che più credevano in lei. Anche la ragazzina ha
appena ucciso, sai? Ha
difeso il suo villaggio, lei. Ha mostrato il suo valore. È
stata forte, è (folle)
viva ora, sai osservatore?
Folle,
folle, folle…
Sposta
lo sguardo sull’ultimo
cadavere: è una ragazzina magra e fragile, ma solo in
apparenza. Poche ore
prima ha lottato con tutte le sue forze per difendere le persone che
amava, ma
non è servito: il corpo è mutilato e ricoperto di
lividi. Sposta lo sguardo sul
ragazzo che la fissa, osservatore: vedi i suoi occhi bianchi umidi? Lo
vedi il
suo (rimorso) dolore? Capisci
quando
lui sia (pentito) addolorato per
non
averla (amata) salvata? Per aver
anteposto
il (clan) villaggio alla sua (felicità) sicurezza?
Probabilmente
questo non lo capisci, osservatore. Io sì, perché
conosco ognuno di loro. E lui
ora è (pentito) vivo, e
vorrebbe
essere morto.
Pentito,
pentito, pentito…
Poi,
osservatore,
guarda i due ragazzi in piedi: no no, non sbagli. Si stanno proprio
baciando: incuranti
del dolore, loro si baciano. Lei ha finalmente capito che lui
è più importante
del ricordo di una (fissazione)
infatuazione
passata, e lui che lei è più importante di (tutto,
tutto, tutto, tutto) Temari. Lei è il suo tutto e
lui non la lascerà mai
più. Lei lo guarda (innamorata)
triste
per gli amici morti, ma non riesce a fare a meno di essere felice tra
le sue
braccia, con il suo profumo di (sangue)
sigarette ed il codino adorabilmente sfatto. Lui le accarezza i
chilometrici
capelli biondi e la guarda negli occhi azzurri: e dentro di
sé (gioisce) piange per (lei) i compagni perduti. No, non
fraintendere osservatore: piangeranno anche loro i compagni caduti, lo
faranno
con gli occhi, con l’anima, con il cuore. Ma loro sono (innamorati) vivi.
Innamorati,
innamorati, innamorati…
A
fianco di loro, ci
sono altri due giovani ragazzi abbracciati: il (miracolo)
buffone biondo e la (forte)
debole oca con i capelli rosa. Te li ricordi? Loro, che si ostinavano a
cercare
il loro (fratello) compagno
perduto. Il
ragazzo biondo l’ha ucciso poche ore fa, perché ha
cercato di distruggere ciò
che lui deve difendere: (lei) il
villaggio. L’eroe piange adesso, con la testa sulla spalla di
lei e le mani che
si (aggrappano) stringono attorno
corpo della sua (salvezza)
compagna.
Lui è (un eroe) vivo.
Eroe,
eroe, eroe…
E
la (forte) debole ragazza con i
capelli
rosa? Lei lo ama, finalmente. Assolutamente e senza riserve.
Piangerà per
l’amore passato, ma ora è (guarita)
felice. Ora può ridere, piangere e prendersi cura delle (voragini) ferite del suo miracolo
personale, che ora la stringe a
se con (troppo poca) troppa forza.
E
lei è (guarita) viva.
Guarita,
guarita, guarita…
Ne
mancano due
osservatore: il ciccione ed il sopracciglione. Tutti e due (vorrebbero morire) piangono. Il ciccione
è con suo padre, che è
morto combattendo. Il ragazzo ora è (come
morto) più forte, perché la morte (uccide)
fortifica. Lui (morirà)
combatterà
più valorosamente, perché lui è (morto
dentro) vivo.
Morto
dentro, morto dentro, morto dentro…
Il
sopracciglione ha
perso il suo maestro e la sua (amata)
compagna di squadra. Si convince di voler (morire)
continuare a vivere per loro adesso, mentre fissa il burrone
dall’alto della
montagna degli Hokage. Uno, due, tre. Il ragazzo salta, finalmente (illuso) libero.
Illuso,
illuso, illuso…
Ecco,
osservatore, ciò che rimane degli undici di
Konoha: una folle, un pentito, due ragazzi innamorati, un eroe e la sua amata
compagna guarita, un
morto dentro, un illuso. Guarda la distruzione, osservatore: la vita
non
rinascerà, la pazzia divorerà,
l’illusione svanirà. E poi arriverà la
luce e l’amore
crescerà.
L’era
degli undici è finita.
Urla
e piangi i tuoi morti, Konoha. E poi rialzati.
***
Oh
beh, questa
è veramente tremenda. Nel senso che non mi piace,
è troppo incasinata e troppo
triste; ma è San Valentino ed io avevo assolutamente bisogno
di difendermi da
tutto questo miele che vedo in giro
^__^ Spero vi piaccia: si può considerare un sequel di
It’s The Fear: gli
undici di Konoha dopo la battaglia.
Grazi
e a tutti quelli che hanno commentato It’s The Fear: era la
mia prima
pubblicazione e ricevere tanti complimenti mi ha commosso. Grazie
davvero a
kokuccha (“non
si amano, ma non accetterebbero mai
la morte l'uno dell'altra” : sei un genio!),
Mimi18 ( Ricevere i tuoi complimenti è un onore: sei una
delle mie
autrici preferite di Efp, quindi grazie davvero), Hilly89 (Anche io amo
tantissimo le SuiKa e Karin, il mio personaggio femminile preferito
dopo Ino.
Grazie mille per i complimenti: mi hanno davvero fatta tanto, tanto
felice dato
che ami così tanto la coppia), LalyBlackangel (Grazie mille
per i complimenti,
ma purtroppo io sono NaruSaku e ShikaIno. La tua SuiKa è
davvero stupenda, l’ho
riletta un sacco di volte!) e Clahp ( Grazie mille. Sapere trovi i
personaggi
IC mi fa molto piacere!).
Un
bacio,
Giuka
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