Caso Chiuso, La fine dei MIB di amelia_6 (/viewuser.php?uid=220549)
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10
anni dopo, l'invito
Il
sole splendeva su Beika in una villetta in stile giapponese due
famiglie stavano tranquillamente trascorrendo la giornata.
«Ehi Kazuha è arrivata posta?» Chiese
una delle due donne, Ran. «Si Ran c’è
una strana lettera spedita da Roma con destinatari tutti e quattro
noi» rispose Kazuha all’amica. «Da Roma?
Chi potrebbe essere?» pensò a voce alta Kazuha
finche apriva la lettera. La lettera era scritta in giapponese
perfetto, ed era firmata Black Moon and Black Sunny. Le due donne
capito chi era il mittente sorrisero avviandosi verso la biblioteca.
«Heiji, Shinichi» disse a voce alta Ran
«Che c’è?» rispose in tono
assorto Shinichi «Abbiamo un mistero per voi» disse
Kazuha, i due uomini si guardarono e incuriositi chiesero quale.
«Dunque, La luna nera e l’eclissi di sole si
incontrano» disse Ran pensando bene alle parole.
«Ma Ran è impossibile» disse Shinichi
«Invece no» gli rispose la moglie «Luna
nera? Eclissi di sole?» pensò ad alta voce Heiji
«Black Moon o new moon e Solar eclipse oppure Black
Sunny» disse Shinichi guardando l’amico
«Ma certo» dissero i due Detective «Susan
de Ginelli e Charles de Mattei» disse Heiji
«L’unica volta in cui una luna nera incontra un
eclissi di sole» disse sorridendo «Cosa hanno
scritto?» chiese curioso Heiji «Dunque, Sissi e
Alex si sposano» disse Kazuha «Però,
bhè se è come il matrimonio della sorella e
Charles sarà stupendo» disse Shinichi ricordando
l’evento di qualche anno prima.
Circa
un anno dopo le vicende narrate negli scorsi capitoli, inizio flash back
Susan
e Charles sorridevano, lei era vestita in un meraviglioso abito bianco:
la gonna larga con uno strascico lungo e il corpetto rivestito di pizzo
bianco, il velo si attaccava ad una piccola coroncina che si incastrava
in una stupenda pettinatura, degna di una regina. Charles invece
indossava un abito nero a doppio petto che ne risaltava la figura ed i
capelli erano perfettamente in ordine. Si trovavano in una stupenda
chiesa, nella periferia di Roma. La cerimonia seguiva quella ufficiale
cattolica anche se tra i presenti c’erano le più
diverse persone, dalle più diverse origini. Nelle file
più avanti c’erano i genitori mentre in quelle
centrali si notavano un gruppo folto di giapponesi.
La
festa che si tenne dopo il matrimonio fu una favola, Susan e Charles
arrivarono al ristorante New Moon in una carrozza trainata da due
cavalli bianchi e due cavalli neri. Il ristorante era in una zona
più centrale ed il calesse destò particolare
attenzione tra i visitatori della città e tra gli abitanti.
Davanti al ristorante, come spesso succedeva, vi erano parcheggiate
varie macchine tra le più belle, berline o cabrio nere di
diverse marche: Audi, Alfa, BMW, Mercedes, Porche, Ferrari (unica ad
essere di colore rosso), Lamborghini e Bugatti.
«Ciao
ragazzi» disse Susan al gruppetto nipponico «Ciao
Susan» sorrisero «Come va?» chiese
Charles «Tutto bene, l’università
è un po’ dura ma ce la faremo» disse
Shinichi «Certo capisco» sorrise la sposa
«Voi invece?» chiese Aì
«Nulla, la nostra laurea è stata accettata anche
in Italia quindi dal prossimo mese entriamo in due gruppi di
ricerca» Affermò Charles «Scusate
– interrupe Ran – ma quando vi sareste
laureati?» chiese dubbiosa «Prima di venire in
Giappone, Of Course» disse sorridendo Susan
«Prima?» si alzò un coro
«Certamente non ve lo abbiamo detto?» chiese
Charles ridacchiando «No» fu la risposta del gruppo
«Io lo sapevo» disse Jio «Bhè
mi sembra il minimo dato che la nostra laurea è arrivata un
anno dopo il tuo diploma e la decisione di seguire le orme di tuo
padre» sorrise Susan «Già»
disse quasi sottovoce «Su forza, ora divertiamoci»
disse mettendo il braccio intorno al collo dell’amico
«Ho già provveduto» gli disse in un
orecchio e gli lasciò un bacio «Grazie,
Susan» sorrise «Ma guarda che il tuo maritino
sarà geloso» ammiccò Jio «Io
mi preoccupo di più per il tuo piccolo angelo
custode» disse ricambiando l’occhiolino, per poi
andare verso Charles.
Fine
Flash back
Ran
sfogliava, insieme al marito e agli amici, l’album delle foto
ricordando il matrimonio lussuoso e particolare degli amici
italo-americani. «Ricordo anche quando vennero loro al nostro
matrimonio, qualche anno fa» disse Kazuha «Si lo
ricordo, quel mese ci sposammo anche io e Shinichi e Susan e Charles
fecero un mese di ferie con le loro famiglie»
ricordò Ran. «Dimmi Ran c’è
altro nella busta» chiese poi Shinichi ricordando un
particolare dei due ragazzi «Uhm, dunque, si
c’è un biglietto di gruppo per la prima classe
sono segnate tredici persone però c’è
anche la possibilità di un supplemento» disse Ran
«Ci avrei scommesso» esclamò Shinichi
sorridendo, sorriso che vene subito ricambiato.
Il
giorno dopo
Shinichi
era in piedi davanti al portone della villa, «Ehi amico, sono
pronte le ragazze?» chiese Heiji «Uhm no non sono
ancora scese» «Uhm se non ci sbrighiamo arriviamo
tardi» disse seccato il detective, originario di Osaka,
«Papà» urlò una bambina dai
capelli marroni «Dimmi Shiho» disse Shinichi
«La mamma a detto che arriva subito» sorrise
«Ok grazie, dov’è tuo fratello
Conan?» chiese poi «Eccolo sta arrivando»
disse indicando un bambino sui 6/7 anni con i capelli un po’
arruffati «Conan – urlò Ran da in cima
le scale – sistemati che dobbiamo partire»
«Si mamma» disse sorridendo. «Heiji,
Kazuha ha chiesto dov’è Hideaki»
«Non è con voi?» chiese Heiji
preoccupato «No» disse Ran sorpresa
«Papà, papà guarda» disse il
bambino sbucato all’improvviso «HIDEAKI
DOV’ERI?» urlò Heiji
«Scu… Scusa papà ero in
giardino» disse per poi mostrare un libro «Ho
terminato di leggerlo anche io» disse accennando un sorriso
«Bravo piccolo, ma il papà ha ragione»
disse dolce Kazuha, che era scesa in quel momento con Ran, al figlio.
La
macchina viaggiava lungo le vie di Tokio per poi fermarsi nel grande
parcheggio dell’aeroporto. Le due famiglie raggiunto
l’aeroporto si erano incontrate con un gruppo di liceali ed
un signore sulla sessantina ed un uomo. «Salve ragazzi,
doc» disse Shinichi «Ciao» salutarono
sorridendo. Il gruppo era composto da: Ayumi Yoshida, Mitsuhiko
Tsuburaya, Genta Kojima e Aì Haibara, ormai adolescenti;
Hiroiji (Jio) Hikaminaru ora mai trentenne e Hiroshi Agasa (Doc).
Il
gruppo entrò nell’aereo e passati i controlli
chiese dove partisse l’aereo indicato nel biglietto. A
rispondergli fu un uomo che avrebbero giurato conoscere
«Siete voi gli amici di Moon e Sunny vero?» chiese
l’uomo riconoscendo il biglietto, i presenti si guardarono
per poi annuire «Voi non mi conoscete, mi chiamo Alexander
Junior o AJ e sono il fratello gemello di JJ» il gruppo si
guardò e sorrise «Piacere io sono Shinichi, lei
è mia moglie Ran con i nostri figli Shiho e Conan. Poi il
ragazzo con la pelle olivastra è Heiji segue la moglie
Kazuha con il figlio Hideaki. I giovani detective con Ayumi, Genta,
Mitsuhiko e Aì, l’uomo con i capelli e i baffi
bianchi invece è il dottor Agasa ed infine Jio»
presentò Shinichi «Piacere di conoscervi a tutti e
di rivedervi signorino Hikaminaru» «Il piacere
è mio AJ, ti ha mandato Susan vero?» chiese il
ragazzo «Sì, il biglietto che avete è
per un volo privato» disse facendo notare un piccolo
particolare. I presenti non si stupirono più di tanto, del
resto avevano imparato a conoscere i due ragazzi.
Il
Jet privato della compagnia Moon parti dall’aeroporto
internazionale di Tokyo alle 13.00 e atterrò alle 4.00 ora
giapponese, 21.00 di sera del giorno precedente (fuso orario +9 in
Giappone) . Il gruppo dopo aver preso i bagagli si diresse fuori
dall’aeroporto di Fiumicino «Ehi Guys, we are
here» disse una voce femminile che apparteneva ad una donna
dai capelli biondo scuro e gli occhi marrone-verde «Ciao
Susan» salutarono «buona sera a voi, e bentornati
in Italia» disse sorridendo. «Ehm
Charles?» chiese Jio «Ci aspetta dalle macchine. Il
gruppo avviatosi dopo pochi minuti arrivò nel parcheggio
dell’aeroporto dove stava aspettando il marito di Susan.
«Buona sera a tutti» salutò l'uomo dai
capelli neri e occhi molto scuri, saluto che venne ricambiato
affettuosamente. «Bene, Bene, JJ è impegnato
quindi andiamo in macchina; Dunque abbiamo due Audi, prese in prestito
da papà, da 7 posti l’una e la moto per
Jio» disse «Uh che bello mi avete portato la
moto» disse contento il ragazzo «certo è
la migliore» disse Charles «Mi fido di
te» sorrise per poi prendere al volo le chiavi, lanciategli
dall’amico. «Ehi Aì» disse
dopo aver messo il casco «Uhm non mi fido di te»
disse la ragazza, l’uomo rise divertito e dopo avergli messo
il casco disse «Nemmeno io mi fiderei di me»
Aì sbuffò ma seguì comunque
l’amico (N.d.A: ma si dai il fidanzato). Quando tutti furono
saliti e pronti si diressero verso la villa dei de Mattei.
La
villa dei De Mattei sorgeva un poco fuori Roma, era circondata dal
verde. Il giardino era enorme nella parte anteriore c’erano
delle piante da frutto mentre in quella posteriore una piscina ed un
enorme prato. La villa aveva tre piani, al primo si trovavano la sala
da pranzo ed una grande cucina, al piano superiore c’erano
dieci camere da letto tra cui quattro camerette molto grandi per i
bambini. L’ultimo piano era una grandissima sala che prendeva
l’intero perimetro, comprendeva: una raccolta di enciclopedie
scientifiche e letterarie perfetta, una libreria con vari romanzi di
vario genere, quattro scrivanie ed un mobile con svariati oggetti.
Era
mattina e l’intero gruppo era nella grande cucina per la
colazione quando nella villa entra Sissi con un enorme sorriso
«Sorellina, domani mi sposo» urlo abbracciando
Susan «Sì lo so Sissi, da brava saluta»
disse rimproverandola «Scusate, buon giorno a
tutti» sorrise. La somiglianza tra le due era incredibile
tanto che le due avrebbero potuto scambiarsi e ingannare anche i loro
genitori. Quella giornata passò molto tranquilla Susan e
Charles portarono i vecchi amici a fare un giro della città
e alla sera cenarono nella bella residenza di famiglia.
*********************************************************Autrice*******************************************************
Eccomi,
spero che anche questo tranquillo capitolo vi sia piaciuto :)
Vi
aspetto al prossimo capitolo, conclusivo :)
Amelia_6
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