In quel momento mi sentivo letteralmente morire.
Ero li, rannicchiato contro il corpo gelido di Bella nel tentativo di
riscaldarla.
Il mio cuore batteva all’impazzata e probabilmente anche la
mia temperatura corporea, già alta di suo,
aumentò notevolmente.
Il vampiro intanto, seduto dall’altra parte della tenda
continuava ad osservarla dormire, con un sguardo triste, ma allo stesso
tempo così caldo che avrebbe potuto far sciogliere il
ghiaccio.
In fondo, dovevo ammetterlo: nonostante fosse un lurido succhiasangue,
che voleva succhiare l’anima, alla ragazza che adoravo, a
modo suo amava Bella.
Si notava subito, quando erano insieme. Si tenevano sempre per mano,
non volevano staccarsi mai e di tanto in tanto si guardavano negli
occhi per pochi ma significativi secondi.
Ogni volta che li vedevo, sentivo il mio stomaco stringersi in una
morsa terribile, ma non volevo lasciarla andare. Ero sicuro di poter
amare solo lei. Quei suoi occhi marrone cioccolato, quella sua pelle
lattea che arrossiva ad ogni occasione e quei capelli bruni, sottili
che le incorniciavano il volto.
L’amavo, e sapevo che lei amava me, anche se non lo voleva
ammettere.
Pochi mesi fa, stavamo vivendo benissimo senza Edward. Esistevamo solo
io, lei, e nessun altro.
Ancora un mese o due e avrebbe cominciato ad amare me come amava lui.
Si. Forse, alla mia età, era impossibile sapere con certezza
cos’era l’amore. Ma in quel momento mi sentivo di
poter urlare al mondo intero quanto l'amavo. Lei era tutto per me,
bastava solo farle capire i suoi sentimenti e poi avrebbe scelto me.
Forse…
Dopotutto io, a differenza d’Edward, non l’avevo
mai abbandonata a se stessa...
Questo doveva pur contare qualcosa… giusto?
L’avevo protetta per quanto avevo potuto. Ero stato io a
salvarla dallo scoglio. Non lui.
Allora perché avevo questa sensazione d’impotenza
verso di lei… Verso di loro?
Il mio amore era davvero così piccolo e insignificante in
confronto a quello di Edward?
Impossibile. Io e Bella eravamo perfetti insieme. Due tasselli di un
puzzle modellati l’uno sull’altro.
Ero la sua anima gemella e lo sarei sempre stato se solo il mondo fosse
stato come aveva sempre finto di essere.
C’era un silenzio irreale nella tenda, rotto solo dal flebile
fruscio delle foglie, e dal sospiro pesante del lupo qua fuori.
- Jacob! – urlò Bella, attaccandosi
all’improvviso al mio petto. – Il mio...
Jacob…- la seconda volta lo pronunciò
più dolcemente, quasi sospirato.
Soffocai una risata, mentre Edward digrignò i denti da
nervoso.
Bella parlava nel sonno! E la cosa più importante era che
pronunciava il mio nome.
Mi stava sognando.
– Tu sei Jacob... Il mio Jacob...-
Edward socchiuse gli occhi, e io la strinsi forte tra le mie braccia.
- Non prenderti troppa confidenza…- mugugnò
Edward.
- Ti da fastidio?- dissi forse un po’ sfottente.
Ci fu un attimo di silenzio e poi, rispose:
- Come potrebbe non darmi fastidio Jacob? Ragiona qualche volta.
Però per quanto mi dispiaccia ammetterlo io non posso farci
niente, tu ormai sei una parte importante di Bella.
L’hai aiutata, quando io ero lontano, l’hai
salvata. E per questo te ne sarò sempre grato...-
Edward Parlò con una voce più suadente del
solito,e questo mi fece capire che avrebbe dato la vita per lei.
L’amava tanto. Forse anche troppo.
- Ti amo –
Lo disse in un sussurro impercettibile per un umano ma non per un
licantropo e per un vampiro. Edward sgranò gli occhi e, a
giudicare dalla sua espressione, neanche lui sapeva con certezza a chi
si riferiva Bella con quelle parole.
C’era anche una piccola possibilità che si
riferiva a me e non a Edward.
E se era così, allora anch’io, forse, avevo una
possibilità con lei.
Forse sarebbe potuta essere mia, e il mio cuore di certo
l’avrebbe accolta con gioia.
Quando vorrai io ci sarò per te.
Ti aspetterò Bella.
Ti aspetterò fino a che sarò vivo.
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