Bulbasaur

di Vincy25
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Ragazzi... perché non mi commentate? ç_ç Mi sto impegnando a scrivere questa storia, ma so che c'è qualcosa che non va, e se mi aiutate a capire cos'è posso migliorarmi! Dai! :)

Ecco il nuovo capitolo, spero che lo gradiate e questa volta, me la lasciate una recensione piccina piccina? ^-^

Capitolo 3 • Un raduno oltre gli alberi

Esiste una sensazione molto difficile da spiegare, ed è quella che Bulbasaur provava in quel momento. La sua indomabile paura si era ad un tratto trasformata in indomabile emozione.

Era incredibile, assurdo, ridicolo pensare che il protettore a cui era stata dedicata la tragica festa del giorno prima ora si trovasse davanti ai suoi occhi con assoluta semplicità. Mai avrebbe immaginato di poter incrociare lo sguardo di Celebi in persona...

Eppure, lui era lì.

«Su, coraggio, non fare quella faccia...» mormorò il Pokémon leggendario, sbattendo serenamente le piccoli ali. «So che può sembrare assurdo, ma io sono colui che ti condurrà in guerra!» proseguì, assumendo un divertente tono melodrammatico. «Ascolta, tu fa' finta che io sia un Pokémon come tutti gli altri, e vedrai che ti troverai benissimo.»

"Facile a dirsi!" pensò Bulbasaur. "Come faccio a non notare la presenza di un'entità semidivina?"

«Sei sicuro di voler partire? Sappi che non potrai più tornare indietro finché la guerra non si sarà conclusa» parlò Celebi con un'espressione più seria. Stavolta Bulbasaur non riuscì a trattenere un singhiozzo.

«C-credo di sì...» rispose con timidezza, ma convinto di stare facendo un bel gesto.

«Bene» dichiarò Celebi. «Qua la zampa.»

Bulbasaur porse la zampa destra, ed ebbe l'impressione che tutto intorno a lui si deformasse. La grande quercia scomparve lentamente, insieme allo scenario circostante; e prima di svanire del tutto, Bulbasaur udì le voci di Alakazam, di zio Mime di vari Pokémon che gridavano qualcosa.

Bulbasaur si ritrovò improvvisamente in un'ampia radura costellata da altissimi alberi. C'era un sentiero che si inoltrava nel bosco, e riuscì a scorgere un limpido fiumicello alla fine di esso. Notò inoltre che la sua ustione sulla fronte era completamente scomparsa, e che la flebile luce penetrante attraverso le fitte chiome degli alberi apparteneva chiaramente al sole – il che risultava curioso se si pensava che fino a pochi attimi prima era passata la mezzanotte.

«Ehm... Celebi?» chiamò, guardandosi attorno alla ricerca del Pokémon fatato. «Sei ancora qui?»

La voce della sua guida tardò un po', ma rispose. «Eccomi! Non posso esserti accanto in questo momento. Questa è... una prova che dovrai superare per entrare a far parte dell'esercito reale.»

«Prova?» chiese Bulbasaur ad alta voce. «In cosa consiste, nell'attraversare questo percorso pieno di alberi? Oh, beh, non per offendere, ma non mi sembra una cosa da...»

«Ovviamente no!» lo interruppe Celebi. «Non prenderti gioco di me, sai, la prova è piuttosto difficile! Vedi quel torrente? È pieno di Feraligatr.»

Sembrava che Celebi avesse pronunciato quelle parole come fossero le più comuni del suo linguaggio. Feraligatr? Nel fiume?

Bulbasaur lanciò uno sguardo al torrente, e in effetti una miriade di inquietanti occhi gialli brillanti lo stavano fissando imperterriti mentre il resto del corpo era nascosto sott'acqua.

«Ho paura a chiedertelo, ma cos'è che devo fare?» domandò Bulbasaur.

«Superarli! Nel fiume ci sono degli scogli che puoi usare per raggiungere l'altra sponda.»

«Eh? Ma è impossibile! Se mi avvicino, quei cosi schizzeranno fuori dall'acqua e mi divoreranno!» ribatté Bulbasaur sapendo di dire un'ovvietà.

«Ma certo!» replicò Celebi allegro. «Loro devono seguire delle regole, infatti! Possono attaccarti solo quando sei su quegli scogli o se cadi in acqua. Chiaro?»

Bulbasaur annuì deglutendo. «Suppongo di sì... Un'ultima cosa, Celebi...» s'interruppe, incerto sul fare o meno quella domanda. «L'esercito oscuro è davvero così pericoloso?»

Anche questa volta, Celebi si prese una pausa, che Bulbasaur considerò come un sì. «Abbastanza, direi. Pensa che la pioggia vulcanica di ieri l'hanno provocata loro.»

«Cosa? Dici davvero?» chiese ancora Bulbasaur impressionato. «E per quale motivo lo avrebbero fatto?»

«Loro volevano dare il via alla loro invasione seminando il panico fra i vari villaggi... In numerosi luoghi del mondo si è verificata una catastrofe come quella a cui hai assistito tu. Ad ogni modo... Oh, Bulbasaur, il mio tempo è scaduto! Non posso più parlarti. Ci vediamo alla fine del...»

Celebi aveva accelerato verso la fine del discorso, ma non era comunque riuscito a concluderlo. La sua voce si disperse come una folata di vento e Bulbasaur capì di essere solo. Gli sguardi famelici dei Feraligatr lo scrutavano con attenzione, e le loro zanne fuoriuscivano minacciose dalla superficie del fiume.

D'accordo, era sottinteso che non c'era modo di oltrepassare il torrente con un salto, per cui doveva per forza utilizzare gli scogli. Ora sorgeva un nuovo problema: gli ostacoli. Non c'era alcun modo di allontanarli con un attacco e in ogni caso loro erano in troppi.

"Dev'essere uno scherzo del destino... Ad Alakazam basterebbe alzarsi in aria e fluttuare fino all'altra riva..." pensò Bulbasaur quasi rimproverandosi. "Beh, nulla da fare. L'unica soluzione è raggirarli. O magari... perché no..."

Un'idea gli balenò nella mente e gli strappò un sorriso. Come aveva fatto a non pensarci?

Si avvicinò al fiume e si tese il più possibile, forte del fatto che i Feraligatr non potevano toccarlo finché non entrava in acqua, e studiò i dettagli del suo stratagemma. Quando fu certo di essere pronto prese un lungo respiro, e un paio di fruste vennero fuori dal suo bulbo, reggendo una sinistra sfera violetta... che deposero rapidamente in acqua, diffondendo il veleno in mezzo ai Feraligatr! Bulbasaur approfittò dell'attimo di distrazione e balzò su uno ad uno dei massicci scogli. Sentiva gli alligatori contorcersi dal dolore, ma non se ne preoccupò; il veleno che aveva immesso nell'acqua era molto leggero e per quanto fastidioso si sarebbe dissolto in fretta.

Improvvisamente qualcosa catturò i suoi pensieri. La mano artigliata di un Feraligatr gli aveva afferrato una delle zampe posteriori, e dal suo sguardo non sembrava intenzionato a lasciarlo andare.

«Potrai anche aver abbindolato i mei compari, ma le tue tossine non attaccano con me!» ruggì il Pokémon acquatico. Il panico aveva già preso il controllo del corpo di Bulbasaur, che non riusciva a muovere un solo muscolo. Per di più aveva sperato di poter superare quella prova, che invece sarebbe stata uno scherzo per Alakazam, e di poter entrare nell'esercito del re...

La sua rabbia sembrò quasi materializzarsi. La luce solare si intensificò in maniera straordinaria e si concentrò all'interno del suo bulbo, per poi esserne gettata fuori alla velocità del suono con un raggio eccezionale che sballottò il Feraligatr a metri e metri di distanza e che illuminò per un attimo la radura scura. Gli altri Feraligatr, che ormai si erano ripresi dal breve avvelenamento, arretrarono con ammirazione nel vedere il loro capo sconfitto tanto facilmente da quel Pokémon così apparentemente insignificante.

Il raggio di luce si spense e Bulbasaur iniziò a respirare affannosamente. In qualche modo, era riuscito a liberarsi dalla stretta del suo nemico... e con un ultimo salto, a raggiungere l'altra riva del fiume.

Un vortice scintillante annunciò l'arrivo di Celebi sprizzante gioia da tutti i pori. «Sei grande, Bulbasaur! Ci sei riuscito! Dopotutto, io lo sapevo... Me l'aveva detto il me stesso del futuro...»

Bulbasaur ridacchiò. Ricordò di aver letto in alcuni libri che una delle più singolari abilità del protettore consisteva nel viaggiare fra passato, presente e futuro.

«In ogni caso!» proseguì Celebi, sempre più eccitato. «Giusto perché tu lo sappia, quei Feraligatr erano attori... Non ti avrebbero mai mangiato...»

Bulbasaur si girò sorpreso verso di loro, e ricevette una serie di sorrisi e di pollici alzati.

«E tornando alla faccenda della prova superata... Adesso fai quasi ufficialmente parte dell'esercito!»

«Quasi?» domandò lui.

«Beh... sì...» disse Celebi imbarazzato grattandosi la nuca. «Il fatto è che devi iscriverti... Ma a questo ci penserò io. Ora tutto ciò che devi fare è seguirmi.»

Bulbasaur si chiese cosa c'era da seguirlo. Il sentiero finiva lì: c'era solo un enorme cespuglio.

«A te l'onore!» parlò ancora Celebi, indicandogli una foglia leggermente più scura delle altre. Bulbasaur la sfiorò con una zampa senza capire, ma prima che potesse aggiungere qualcosa la foglia si era ritirata all'interno del cespuglio, prima che il fogliame prendesse a muoversi da solo e formasse un grazioso arco di foglie in sostituzione del groviglio. Ora, oltre l'arcata, si estendeva una rigogliosa prateria vivacizzata da bancarelle, edifici intagliati negli alberi, acque pulite, prati fioriti e un meraviglioso viavai di Pokémon che si scambiavano oggetti ed informazioni. C'erano cose che Bulbasaur non aveva mai visto prima, tra Pokémon e bacche tropicali; oltre a gruppi ben nutriti di lottatori che mettevano alla prova le loro capacità in un apposito campo di battaglia circondato da quello che sembrava uno scudo magico il quale, probabilmente, serviva ad evitare che i colpi ferissero i Pokémon vicini.

«Torno subito...» disse Celebi, svolazzando verso un albero in lontananza. Prima che Bulbasaur potesse guardarsi meglio attorno, uno spruzzo d'acqua lo prese in pieno seguito dal suo proprietario e da una sequenza di pentite scuse.

«Mi dispiace tanto!» esclamò il Pokémon in questione, somigliante ad uno scoiattolo azzurro dalle fattezze di una tartarughina, con un solido guscio intorno alla pancia e alla schiena e una coda arrotolata dello stesso colore della pelle. «Sono desolato... Mi stavo allenando per conto mio, e ho perso il controllo...»

«Tranquillo» rispose Bulbasaur con gentilezza, «non è niente e poi l'acqua non può che farmi bene.»

«Ti ringrazio per la comprensione...» sorrise l'altro Pokémon. «Sei nuovo? Da dove vieni?»

Bulbasaur annuì. «Querciavalle. Mi chiamo Bulbasaur.»

«Oh, io sono Squirtle.» rispose quello. «Da Fontefresca. Sei venuto qui di tua spontanea volontà?»

«Beh, quasi...» disse Bulbasaur. «Un mio caro conoscente aveva intenzione di arruolarsi... Ovviamente io non ero d'accordo, e ho pensato che l'unico modo di impedirglielo era anticiparlo.»

Squirtle lo osservava con grande riguardo. «Wow... Da non credere... Un gesto molto eroico, da parte tua!» esclamò. «Vorrei poter dire lo stesso di me... Sono stato scelto dal capo del mio villaggio perché "non sarebbe una grave perdita". Ti rendi conto?»

Bulbasaur sorrise, in pena. «Già. Che gente!»

Una voce sconosciuta richiamò l'attenzione di Squirtle, che si affrettò a rispondere. «Scusa, Bulbasaur. La mia guida mi sta chiamando. Magari ci becchiamo in giro!»

«Ma certo! Ci si vede!» rispose Bulbasaur. Niente male: era riuscito a farsi un amico il primo minuto del primo giorno. Proprio un bell'inizio.

Mentre Bulbasaur osservava il combattimento di due Pokémon fiammeggianti, Celebi aveva raggiunto il suddetto albero, il cui tronco cavo ospitava la figura imponente di un Pokémon piuttosto pasciuto dalle sembianze di uno scimmione.

«'Giorno, Slaking... Vedo che oggi sei particolarmente contento...» fece Celebi con la sua solita allegria. Slaking, questo il nome del Pokémon, non rispose, e si limitò a fissare l'altro con l'espressione neutra che già aveva prima.

«Capisco...» ironizzò Celebi, per nulla stupito dall'assenza di loquacità. «Dunque, sono venuto per registrare Bulbasaur, il prescelto di Querciavalle.»

Senza battere ciglio il Pokémon nell'albero afferrò una piuma d'uccello e la immerse in un barattolo di quello che doveva essere inchiostro, poi afferrò una lunga, strana foglia rettangolare e vi scarabocchiò sopra qualcosa, il tutto tenendo lo sguardo fisso su Celebi come se sapesse già quali movimenti fare con le mani. Infine, gli porse la piuma.

«Ti ringrazio, Slaking...» aggiunse Celebi, firmando sul documento. «Ci vediamo più tardi. Buona giornata!» e volò via. In tutta risposta, Slaking emise un profondo e ritardato sospiro.

Celebi giunse pimpante da Bulbasaur dicendogli di come da quel momento fosse ufficialmente membro dell'esercito reale grazie all'iscrizione effettuata da Slaking.

«Il tizio lì dentro?» domandò Bulbasaur con curiosità. «Non è finto?»

«Affatto, ma può dare quest'impressione» ammise Celebi con un risolino. «Comunque! Vieni, ora ti mostro la tua capanna. E ho una buona notizia: pare che la condividerai con due Pokémon della tua stessa età.»

«Bene... Un altro punto a favore...» si disse Bulbasaur. «Devo ammetterlo, credevo seriamente che sarebbe stato un inferno... A quanto pare le cose stanno andando piuttosto bene.»




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