nevermore
Disclaimer:
I personaggi non mi appartengono. Questa storia è scritta
per puro divertimento e senza scopo di lucro.
Storia scritta per il Chocolate
Trilogy Fest
Nevermore*
Fiori bianchi ondeggiano tra
l’erba alta e verdissima. Li chiamano simbelmynë o
Ricordasempre. Una figura è inginocchiata davanti al tumulo.
Il vento fa ondeggiare anche il suo mantello e i capelli, un tempo
scuri come l’ala di un corvo, ora striati di grigio. Le
spalle dell’uomo sono curve, il volto una maschera di dolore.
Allunga una mano a sfiorare uno dei fiorellini, i petali delicati e
bianchi come la sua pelle. Faramir chiude gli occhi, desideroso di
poter sentire ancora sotto le dita il calore del volto della sua sposa.
Toccarla, solo per un attimo, per una volta ancora. Solo una volta in
tutta l’eternità. Ma Eowyn non
c’è più, sepolta sotto quella coltre di
fiori bianchi, aspetta il suo sposo. Il Principe
dell’Ithilien si rialza a fatica, ormai le ginocchia sentono
il peso degli anni e di quel rituale. Giorno dopo giorno, anno dopo
anno, Faramir s’inginocchia sulla tomba della bellissima
moglie e piange la sua morte. Si era spenta a poco a poco lottando come
una leonessa contro il male che la consumava dall’interno e
lui aveva potuto solo guardare impotente. A nulla erano valse medicine
e decotti, neanche Elassar giunto ad Emyn Arnen con le sue mani
miracolose aveva potuto far niente. Alla Nera Signora perfino gli elfi
devono chinare il capo.
Ricordasempre, Faramir non riesce a
pensare a consolazione migliore o maledizione peggiore di quella.
Condannato al ricordo e al tormento, struggersi nella nostalgia fino a
desiderare una liberazione che verrà solo quando anche lui
potrà posare il capo e riposare per sempre. Ma Faramir non
vuole ricalcare i passi di Denethor, chiusosi in un lutto che al fine
lo ha portato alla follia. Anche se soltanto ora riesce a comprenderne
appieno lo strazio. A volte a Faramir viene da domandarsi se questo sia
il prezzo da pagare per un amore felice e perfetto. Si, perfetto
è la parola giusta. Nulla era più perfetto del
sorriso di Eowyn, quando lo accoglieva sulla porta e come una marea i
ricordi vengono a sommergerlo dolorosi quanto un singulto a lungo
represso e così dolci da stringergli il cuore. La prima
volta che l’ha vista alle Case di Guarigione, così
triste e bella, il primo bacio sui bastioni di Minas Tirith. A Faramir
sfugge un sorriso, era così stupidamente e incredibilmente
felice che si era dimenticato di tutto, delle convenienze, del decoro,
solo avere lei tra le braccia. La mano poggiata sul ventre teso, una
carezza lieve e un piccolo sobbalzo in risposta. Eowyn accoccolata sul
suo grembo per sentirlo leggere ad alta voce. E poi il suo volto sudato
e pallido, gli occhi un tempo brillanti velati di sofferenza.
Ciò che strazia il cuore di Faramir è sapere che
non potrà più vedere il volto di Eowyn,
un’intera esistenza di solitudine senza poter più
assaggiare le sue labbra, solo con se stesso, solo con
l’unica compagnia dei ricordi agrodolci.
Il cielo illividisce a poco a poco, il
vento soffia più prepotente, rendendo la coltre dei
simbelmynë una mareggiata spumeggiante. Faramir volta le
spalle alla tomba di Eowyn, pago per il momento perché lei,
nonostante a dividerli ci siano eoni di spazio e immensità
di tempo, è vicina. Così vicina che basta
allungare la mano e carezzare uno di quei fiorellini bianchi per
sentirla sotto le dita. Ricordasempre, li chiamano. E Faramir non
avrebbe dimenticato mai.
*
Queen - Nevermore
Note: i titoli di questa raccolta sono stati tratti da altrettante canzoni dei Queen tutte facenti parte dello stesso album, Queen II. Sembra che nel comporle siano stati ispirati dalla lettura del Signore degli Anelli. Così, tutto torna!
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