L'inizio del proprio destino (Rei)
L'inizio del proprio destino
Si è allontanato solo pochi giorni da casa per portare ad Airi
il velo più bello, in dono per il giorno più bello. Il
suo matrimonio.
Peccato che quel
giorno non arriverà mai; suo padre, morente fra le sue braccia,
riesce a sussurrare solo poche parole. Rei fa fatica a comprenderle,
non se le aspettava; fra tutto quello che avrebbe potuto dirgli suo
padre "l'uomo dalle sette cicatrici sul petto" non rientra fra quelle
considerate. Non sa chi sia quest'uomo ma non si perde d'animo, dovesse
andare fino in capo al mondo lo troverà e avrà la sua
vendetta. L'uomo spira fra le sue braccia senza avere il tempo di
aggiungere nient'altro, lo sdraia compostamente e chiude i suoi occhi
con riverenza e affetto.
Sua madre,
riversa a terra ha un brutto taglio a livello dell'addome da cui
continua a fuoriuscire una gran quantità di sangue. Anche lei
sta lasciando questo mondo, senza più speranza alcuna. Eppure
una parte di lei non può fare a meno di sperare, spera che il
suo amato figlio ritrovi sana e salva la sua bimba.
Pur sapendo di condannarlo al peregrinaggio, alla violenza e alla
disperazione in caso di fallimento la madre non può non
caricarlo di questo fardello.
Così
raccoglie le ultime energie e finisce il lavoro cominciato dal suo
amato "Lui, quell'uomo, ha preso Airi. Lei è viva, trovala." Rei
si fa attento alle parole della madre e annuisce grevemente, la voce
persa in mille pensieri, che se provasse a dire qualcosa ne
uscirebbero solamente suoni sconnessi.
Le accarezza la guancia e in quel gesto riversa tutta la dolcezza, la
delicatezza e l'amore di un figlio. Lei lo guarda ed è fiera del
suo ragazzo, sa che manterrà la parola a costo della propria
vita. Il suo Rei le sta carezzando la guancia, se ne rende conto come
in un secondo tempo o come se fosse estranea a tutta quella situazione.
Sorride per il gesto amorevole del ragazzo, ora può chiudere gli
occhi serenamente. L'ultima cosa che riesce a dirgli prima di morire
è la più scontata e allo stesso tempo la più
importante e sottovalutata delle frasi "Ti vogliamo bene."
Rei sta piangendo. Nemmeno si è reso conto di aver iniziato e non sa quando smetterà.
È successo tutto molto in fretta, il suo rientro e il
ritrovamento dei genitori in fin di vita, non sa cosa fare o cosa
pensare. La sua testa è come un contenitore vuoto in cui si
potrebbe mettere qualsiasi cosa. Ha visto, ascoltato, compreso
ciò che gli hanno detto ma è come se dentro fosse vuoto.
È come un burattino, una brutta copia di sè stesso che si
ritrova in una situazione inimmaginabile e un parte di lui la analizza
con un distacco clinico. La sua parte razionale, quella addestrata da
guerriero, gli suggerisce di seppellire i propri cari e di mettersi in
viaggio. Sa che dovrebbe agire in questo modo e lo farà,
prima però sente il bisogno di piangere ancora. Una volta
lasciata la casa natia è consapevole di non potersi permettere
debolezze o cedimenti di sorta.
In questo pazzo
mondo gli è rimasta solo Airi e lui farà tutto ciò
che è in suo potere per ritrovarla al più presto. Spera
che la ragazza sia abbastanza forte per riuscire ad aspettarlo e a
sopravvivere alle brutture che il mondo e le persone le imporranno. Sa
perfettamente cosa le faranno, lei è di una rara bellezza ed
è dolcissima. Sa che non avranno alcuna pietà e che
godranno come dei maiali per le sofferenze e le umiliazioni che le
imporranno.
Il suo cuore è dilaniato dal dolore e dall'orrore perchè sa quanto l'animo umano possa essere gretto.
Passa il tempo, forse minuti o forse ore e Rei a poco a poco si risveglia dal torpore in cui è caduto.
Ora un nuovo sentimento lo fa alzare e gli permette di agire: è la rabbia.
A costo di diventare un lupo assetato di sangue, un violento o un profittatore ritroverà Airi.
L'ha promesso ai genitori e a sè stesso, l'uomo dalle sette cicatrici sul petto ha i giorni contati.
Rei non sa che
questo è l'inizio del compimento del proprio destino e della
propria stella ma è pronto ad affrontarlo come solo un uomo
senza più nulla da perdere potrebbe esserlo.
Il dolore e la
malinconia lo accompagneranno sempre ma a predominare su tutto
sarà la rabbia almeno fino al fatidico incontro con l'uomo dalle
sette stelle.
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