Matt e Breana stanno ballando, così come Nick e Kelly e
James e Katie.
Chi é l'unico stronzo seduto a parlare con Steve? Quello che
é riuscito a farsi lasciare da una ragazza potenzialmente
perfetta a ricoprire il ruolo di futura signora Turner.
Si divertiva a commentare le mie stramberie, non si insospettiva, non
era esigente ed era divertente, caratteristica molto difficile da
trovare nelle belle ragazze.
Mi aveva smollato perché voleva certezze: come darle torto.
Dopo due anni di relazione non sapeva ancora cosa preferissi a
colazione, mentre io dopo 28 anni non so ancora cosa preferisco, ma
sono fiducioso del fatto che torneremo insieme. Non era convita di
lasciarmi andare, lei prova ancora dei sentimenti per me. Non avevo
bisogno di una cosa del genere durante la settimana dell'uscita
dell'album, il quinto album, ma tanto la settimana prossima torno a Los
Angeles.
Quando ero più piccolo pensavo di sapere bene cosa volessi,
ma ora... Ora era difficile scegliere: dal mio angolo prospettico le
possibilità era infinite, non avevo molti limiti e le
persone, si sa, sono più tolleranti nei confronti degli
artisti.
Nessuno vorrebbe una rockstar come genero, eppure nessuno riesce a
criticarci, Pete Doherty escluso ovviamente, lui é un
drogato.
Io sono solo un amante della bella vita, della bellezza e sono
innamorato dell'amore, in qualsiasi sua forma e dimensione, si vede
bene dai testi super monotoni che mi ritrovo a comporre, ma questo
é un altro discorso.
L'amore, in qualsiasi sua forma e dimensione dicevo, già,
come quella giacca bianca addosso a un ragazzo che sembra un modello di
Armani. Chi é?
Stava chiacchierando con un tipo che avevo visto spesso con Serge e
Tom, forse il loro produttore, come che si chiama pure? Ah, si,
Pickering, un maneger o qualcosa del genere.
Bene, vuol dire che dev'essere uno dell'ambiente e il viso da questa
distanza mi sembra familiare, ma proprio non mi ricordo chi
é.
"Vuoi qualcosa da bere?" Matt si é ricordato di avere un
amico, o forse Breana é solo andata in bagno, visto che non
é con lui.
"No, grazie" voglio solo sapere chi ha l'ardire di mettersi una giacca
bianca e stare così bene.
Vorrei chiederlo a Matt, ma non posso.
Mi guarderebbe in modo strano: non sai dei miei gusti misti e non
é necessario che lo venga a sapere. Nessuno della band lo
sa, solo Miles é a conoscenza del mio vizio, o meglio, del
nostro vizio. Non stiamo insieme, non é mai successo nulla
tra noi, sarebbe come andare a letto con mio fratello.
Perché questo é quello che é Miles per
me: il fratello che non ho mai avuto.
Le altre scimmie non lo sanno, non perché non meritino di
sapere, ma ho deciso di non dirlo per tutelarmi: se lo sapessero, sarei
più disinvolto e tranquillo a provarci con un ragazzo quando
sono in giro con loro, ma visto che mi abbandono già
abbastanza alle tentazioni con le ragazze quando siamo in tour, non
c'è bisogno di raddoppiare le occasioni mettendoci di mezzo
anche i ragazzi.
E poi io sono una persona discreta, ma le altre persone no, quindi se
venisse fuori questo mio lato, si alzerebbe un polverone e non ho
bisogno che un ragazzo in cerca di notorietà, parli con una
qualche redazione per rendere pubblica la notizia.
Questo é il motivo per cui di solito in Inghilterra evito
accuratamente che la mia attenzione venga catturata dai ragazzi, mentre
quando sono in altri posti del mondo, sono più tranquillo,
perché le possibilità che mi si riconosca sono ai
minimi in generale.
Matt intanto se n'è andato senza dire nient'altro,
così mi giro a guardare se il modello di Armani é
ancora in circolazione.
Con mia grande sorpresa sta parlando con una persona che conosco molto
bene, e solo ora capisco chi é l'impavido indossatore della
giacca.
Alexa ha raggiunto Theo, il tipo con cui probabilmente mi ha messo le
corna.
Ecco perché mi é familiare, Kelly un giorno aveva
espresso tutta la sua stima per Alexa per essersi portata a letto quel
tizio.
Quel tizio poi me l'ero ritrovato in tour in tutti i festival europei
del 2013, ma me ne ero tenuto a debita distanza.
E ora eccolo lì, a parlare con la mia ex.
Chi si sta occupando della musica ha deciso di torturarmi mettendo
Michael dei Franz Ferdinand.
Chiunque sia , si sta prendendo gioco di me, la prendo come una sfida
personale: mi alzo dalla poltrona in cui ero sprofondato per andare a
salutare Alexa e a farmi presentare il suo amico. Stasera sono molesto.
Mi avvicino lentamente, facendomi notare da Alexa, che confusa mi
osserva avvicinarmi.
"Ciao, dolcezza" la saluto dandole due baci casti sulle guance.
"Ciao a te!" Risponde disinvolta.
"Come stai?" Le chiedo. Il nostro rapporto si é mantenuto
civile, sono passati tanti anni e tutto il rancore e il dispiacere se
ne sono andati via, nessuno dei due é più quello
che stava insieme all'altro.
"Io bene e tu?" Mi chiede a sua volta.
"Alla grande" mento spudoratamente e lei se ne accorge, sa che sto
facendo finta, ma non commenta perché c'è Theo
davanti a lei.
"Questo é Theo Hutchcraft, é il cantante degli
Hurts, non so se li conosci" ci introduce la ragazza. Mi giro verso di
lui come se lo notassi solo in quel momento.
"Si, li conosco, erano in giro con noi l'anno scorso tipo...ma non ci
hanno mai presentato. Piacere, Alex" allungo la mano verso la sua e la
stringo guardandolo negli occhi.
"Piacere" mi sorride mostrando la sua dentatura bianca. Sembra stranito
dal mio atteggiamento cordiale e come dargli torto, non me lo sono mai
filato di striscio, anche se ai festival eravamo sempre negli stessi
posti.
"Non volevo disturbarvi, scusate" faccio per allontanarmi, ma Alexa mi
tocca un braccio.
"Tranquillo, nessun disturbo. Ho sentito il nuovo album, sai?" Dice la
ragazza e noto Theo annuire con la testa come a confermare che anche
lui l'ha sentito.
"Cosa ne pensi?" Porre questa domanda é come chiedere al
partner come si é andati dopo una scopata: nessuno ti
dirà mai la verità.
"bello, mi piace, molto americano" afferma lei sicura.
"E tu l'hai sentito?" Mi giro verso Theo, che non si aspettava una
domanda diretta.
"Si, mi piace molto, é forse quello che preferisco tra
tutti" e con questa frase mi fa capire che conosce i nostri album, solo
che spero vivamente che non mi giri la domanda a proposito della loro
roba, perché mi troverebbe impreparato.
"Vi ringrazio, siete molto gentili. Ora vado a fumarmi una sigaretta e
a ingigantire il mio ego dopo i vostri complimenti, con permesso"
scoppiano a ridere entrambi.
"Ci si vede" risponde Alexa e Theo mi rivolge solo un cenno con la
testa.
Mi dirigo verso il bancone del bar e ordino un Margarita. Mentre me lo
preparano, mi giro a guardare di nuovo nella direzione di Theo e Alexa.
Lei non ha un bicchiere in mano, mentre lui regge qualcosa che
assomiglia a un mojito. Quando il barman mi porge il mio cocktail, tiro
fuori i soldi dal portafogli.
"mi potrebbe fare un favore? Vorrei che mandasse un mojito a quel
ragazzo con la giacca bianca. Non dica che sono stato io" il barman
annuisce tranquillo e io gli allungo una banconota da venti sterline e
poi vado fuori a prendere un po' d'aria.
Fuori dal locale l'aria è fresca, ma io non sento freddo, io
ho caldo, troppo caldo per tornare dentro al locale, troppo caldo per
riuscire a stare fermo.
Il cellulare vibra nella tasca dei pantaloni: è un messaggio
di Arielle in cui mi dice che le manco. Lo sapevo già. Le
rispondo domattina, ora ho altro da fare, il cellulare mi serve per
chiamare un'altra persona.
"Pronto?" Connor di certo non si aspettava una mia telefonata,
soprattutto a quest'ora di sera.
"Sei a Londra?" non ho bisogno di convenevoli, non ho bisogno di
presentarmi, sa benissimo chi sono e sa anche che non lo chiamo per
fare due chiacchiere tra amici.
"Sì, Alex"
"Metti due bicchieri in freezer, porto da bere" dico deciso.
"Ma se io avessi da fare o non avessi voglia di vederti?" questa
risposta mi spiazza, ma non posso abbandonare il tono sicuro.
"E' così che stanno le cose?"
"No, idiota, volevo vedere se vacillavi. Ti aspetto"
Metto giù e non rientro nel locale per salutare gli altri.
Scriverò un messaggio a Matt quando sarò in taxi,
prima devo trovare un negozio di quelli sempre aperti per del Jack
Daniels, il preferito di Connor.
Vago per qualche isolato cercando anche solo un supermercato, sia
benedetta Londra per i suoi orari disumani, non è ancora
così tardi perché si possano trovare i negozi
chiusi.
In taxi mi rilasso a pensare da quanto non vedo Connor: dall'ultima
volta in cui sono stato in Inghilterra.
Mi fido di lui, anche se lo conosco appena, me l'ha presentato Miles.
Gestisce un negozio di abbigliamento ed alcune linee le disegna lui,
Miles l'ha conosciuto grazie alla sua vetrina.
E' più grande di me, ma non so quanto di preciso,
è un bell'uomo, ordinato, pulito, divertente, originale e
discreto. Non ha mai fatto commenti sul mio lavoro o sulla mia fama,
non gli interessa nulla di tutto ciò.
Sarebbe un partner fisso ideale, peccato che non sia il caso di rendere
ufficiale la nostra frequentazione, e in ogni caso sono sicuro che lui
abbia meno voglia di quanta non ne abbia io: sembra avere molte persone
intorno, non mi sembra una persona fedele, nonostante io non l'abbia
mai sentito vantarsi delle sue avventure.
Abita in una bella zona residenziale, fa il borghesotto, anche se in
realtà è la persona più tranquilla del
mondo.
Cerco di specchiarmi nel finestrino del taxi prima di scendere, ma non
si vede molto bene per fortuna, visto che sento di non avere un aspetto
molto fresco: di sicuro sarò pallido e le occhiaie sono
profonde, non ho dormito molto bene in queste notti.
Confido in questa serata che deve ancora iniziare per quanto mi
riguarda: fino a questo momento sono stato dottor Jekyll, o almeno ci
ho provato, anche se davanti a Theo ho vacillato. Ora é il
momento di Mister Hyde.
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