Bucky fece scivolare il braccio metallico fuori dalle coperte, creando un piccolo varco tra gli strati di tessuto per avere un po' di respiro. Si sarebbe volentieri alzato e avrebbe spalancato la finestra del piccolo appartamento di quartiere all'aria fresca di quella notte d'autunno inoltrato, ma non lo fece. Steve aveva il sonno leggero, come ogni buon militare, e lui non voleva certo rischiare di svegliarlo dal suo sonno beato.

Il corpo del Capitano era caldo contro il suo, fin troppo caldo: forse l'elevata temperatura corporea era dovuta al siero del super-soldato, oppure era semplicemente colpa del piumone esageratamente imbottito. Bucky sbuffò: insieme avevano vinto la Seconda Guerra Mondiale, eppure non erano in grado di fare un cambio di stagione.

Spostandosi furtivamente come solo una spia sa fare, cominciò a discostarsi lentamente da quella patriottica stufa bionda, ma non riuscì a spostarsi più di qualche centimetro prima che un braccio poderoso gli cingesse la vita; non oppose resistenza mentre veniva trascinato indietro come un gatto che cercasse di evadere dal suo stesso giaciglio.

Bucky sospirò, accoccolandosi contro il petto dell'altro.

In fondo, aveva passato innumerevoli notti immobile nel ghiaccio: un po' di calore non gli avrebbe fatto certo del male.

Spelonca dell’Autore: E’ la prima volta che scrivo su questi due, ma devo dire che è da un po’ che volevo farlo: nel Movieverse, dove Bucky non è mai stato la spalla adolescente di Cap in stile Batman&Robin, sono troppo carini assieme. Se non si fosse capito, quindi. questa fic  era un esperimento, che spero sia riuscito decentemente bene.

E niente, è una cosina da nulla, ma era da molto che non buttavo giù due righe e avevo voglia di riprendere in questo modo. A presto!

Sono assai gradite stufe bionde e recensioni di ogni tipo!