ATTENZIONE! CIAO RAGAZZE, SONO ITALIANA AL 100% MA QUANDO AVEVO 20 GIORNI I MIEI MI HANNO PORTATO CON LORO IN GERMANIA PER LAVORO. SONO TORNATA IN ITALIA DA MARZO. Vi chiedo scusa se sbaglierò qualcosa e vi chiedo di aiutarmi. Cerco di mettermi alla prova. Vi ringrazio in anticipo e spero che la mia fanfiction vi piaccia.
È mattina.
Una bella giornata di inizio estate.
La sveglia suona troppo presto per i miei standard infatti sono le 9 e io mi alzo alle 12 se tutto va bene.
Amo dormire, che c'è di male!
Oggi vengono ospiti e mamma vuole che le faccio la spesa. Sono in schiavitù.
Decido di alzarmi e fare ciò che tutti gli esseri umani fanno per prima cosa: pipi.
La seconda è la doccia.
Mi guardo allo specchio e quasi non mi prende un colpo: i miei capelli castani con i colpi di sole biondi sono imbarazzanti. Potrei fare la parte in un film horror solo per i miei capelli!
Gli occhi sono arrossati e ho due occhiaie che mi fanno capire che la parte nel film horror è mia. Sicuro.
Dopo essermi messa un pantaloncino di jeans e una canottiera bianca vado a passarmi la piastra per quattordicesima volta. Alla quindicesima capisco che può leggermente andare. Metto un po' di correttore e una matita nera e scendo.
Dopo quasi essere inciampata vedo il mio angolo di paradiso: la cucina e più precisamente, il frigorifero.
Il mio pancino ha bisogno di cibo.
Prendo una tazza, latte e cereali.
Mentre mangio una donna sulla 47 di anni, capelli rossi ma grassoccia quanto dolce, mi si avvicina. Mia mamma o come la chiamo io...
< Buon giorno Madre > la saluto.
< Ti ho già scritto le cose che devi comprare e mi raccomando prendi tutto e porta il resto > mi dice poggiando i soldi sul tavolo.
Non mi ha neanche salutata.
< Ma quel supermercato puzza...> protesto inutilmente.
Annuisco e finisco di mangiare.
Prendo la mia borsa tarocca di Armani e esco. Nessuno si accorgerà che me l'ha data un vu cumprà a pochi soldi, sono quasi tutti vecchi in questo paesino! Porto l'orecchino al naso, ho il monroe sul muso e quattro tatuaggi. Vorranno una nipotina come, sicuramente!
Entro nel supermercato più sporco di sempre. La cassiera è una donna anziana con il rossetto fucsia e le unghie laccate di nero.
Se la cassiera è così potete immaginare il resto.
< Buon giorno Francesca > mi sorride svampita la cassiera con la dentiera bianchissima in bella mostra.
< Buon giorno a lei Mary Kate > ricambio il sorriso.
I muri hanno la muffa e il pavimento è scivolosissimo, c'è polvere ovunque.
Prendo le prime tre cose scritte sulla lista, la quarta è la carne. C'è un vecchietto intento a comprare del pesce, mi fa pena, il pesce.
< È avariato, non lo prenda >
Mi guarda, lo guardo, abbassa la testa e se ne va. La mia opera buona di giornata l'ho fatta adesso posso tornare a dormire.
Mentre cerco la carne che costa di meno in radio passa " I don't want to miss a thing " degli aerosmith. Amo quella canzone e infatti inizio a cantarla.
Io non so cantare, per niente, ma, visto che l'unica persona che è qui dentro è anziana non mi faccio problemi.
All'improvviso mentre sono presa dalla canzone un'altra voce si unisce alla mia.
Questa voce è melodica, paradisiaca, meravigliosa, stupenda...
Mi giro verso destra per a vedere a chi appartiene e vedo un ragazzo più alto di me, con i capelli rossicci e degli occhi che potrei scriverci venti mila capitoli. In contrasto al suo viso tenero le braccia sono piene di tatuaggi.
Finiamo la canzone e poi mi avvicino a lui.
< Certo che canti proprio bene al contrario mio che sembro una scimmia chiusa in gabbia > e rido.
Ricambia il sorriso e mi dice < L'importante è che ami la musica > si gratta la testa.
In pratica ha detto che canto da schifo! Ma lo perdono.
Mi sorride mostrando i suoi denti perfetti.
In quel momento dimentico tutto: chi sono, la spesa, la cassiera svampita e la puzza nel supermercato.
< Che bei tatuaggi che hai, io ne ho quattro e tu? > parlo troppo...
< Ormai ho perso il conto, sono pieno > ride. < Senti ma le patatine dove sono? > mi chiede
< Sono nel reparto 4 > gli indico.
< Ok grazie >
Ok, adesso sparisce e io non lo rivedrò più. Respiro pesantamente.
< Ehi, mi consigli un pacco che io non so decidere? > sbuca la sua testa dalla 4 corsia.
Sorrido e mi avvicino a lui aiutandolo a scegliere.
Paghiamo e usciamo, ora si che non lo rivedrò più.
Sembra imbarazzato e si gratta la testa di nuovo. < Mi daresti il tuo numero? >
Il mondo si ferma e riparte i don't want to miss a thing nella mia testa.
< Cer- Certamente > balbetto come una 12 enne davanti alla sua prima cotta.
< Come ti chiami? > mi chiede.
< Francesca ma tu chimami fran > e gli porgo la mano.
< Edward ma tu chiamami Ed > e mi stringe la mano.
Dopo avergli dato il mio numero torno a casa tutta contenta.
< Comprato tutto? Dammi il resto e fammi vedere > e si affretta a controllare anche i centesimi.
Mi vibra il cellulare e faccio un salto. < br>
< Ciao sono Ed, mi dai il tuo indirizo di casa? > penso che sia uno stalker.
Dopo mille paranoie gli scrivo l'indirizzo e lui mi risponde che stasera alle 20 mi viene a prendere perché vuole uscire con me.
Sorrido e mamma mi chiede se è il fidanzato ma questa volta non le sbuffo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e un bacione!!! Alla prossima! |