CAPITOLO I
Studiare, studiare, studiare e ancora studiare!
Era
stanco, era frustrato, nelle ultime quattro settimane non aveva fatto altro che
studiare!
“BASTA!”
Urlò, e gettò il libro che teneva fra le mani davanti a sé.
Questo attraversò volando la sala comune, fece una capriola, e atterrò con
leggero tonfo nel caminetto acceso.
“Ron!” gridarono all’unisono Harry e Hermione.
I due si scaraventarono sul caminetto cercando di fare
qualcosa per recuperare il libro che ardeva tra le fiamme.
Ron realizzò quel che aveva fatto e si lanciò accanto ai
due amici.
“Oh cavolo, cavolo, cavolo!” Mia mamma mi ucciderà! Quel
libro era solo di quarta mano! Hermione ti prego fa qualcosa!”
Hermione scosse il capo.
“Mi spiace Ron. E’ già cenere, quel libro era proprio
vecchio e ha preso bene…” si bloccò all’istante “ehm, come dire… era molto
vecchio Ron! Non ti stupire se è bruciato così…”
Ron scosse il capo.
“Mia mamma mi ucciderà! Come faccio a dirle che ho buttato
un libro nel caminetto? E dovevo assolutamente finire di studiare quel capitolo
entro domani!”
Ron scattò verso Hermione.
“Hermione! Prestami il tuo libro! Tu sai già tutto!”
“Niente affatto!” rispose secca “Non voglio correre il
rischio di vedere anche il mio libro finire tra le fiamme!”
Ron la guardò in cagnesco e si voltò speranzoso verso
Harry.
“No, mi dispiace Ron” Rispose ancor prima che potesse
chiedergli qualcosa “io sono molto più indietro di te e non posso proprio
permettermi di andare male nel compito di domani.”
Ron sprofondò nella poltrona davanti al caminetto,
disperato.
“Begli amici che siete” mugugnò.
Hermione gli si sedette accanto.
“Avanti Ron, l’unico modo è andare da Piton e chiedergli
una copia in prestito.”
“Da Piton? E cosa dovrei dire? Mi scusi signore, sono
venuto a chiederle in prestito la sua copia di Studio avanzato delle difese
oscure perché ho appena gettato la mia nel fuoco! Proprio una grande idea!”
Hermione si rabbuiò.
“Beh, l’unico modo allora è andare in biblioteca, ma dubito
che Mrs. Pince sia disposta a darti in prestito uno dei suoi libri dal momento
che tratti i tuoi come se fossero spazzatura!”
Ron le fece una boccaccia e si alzò.
“Allora vado a vedere in biblioteca. E poi cosa vuoi che ne
sappia la Pince di come tratto i miei libri?”
E si avviò verso il passaggio nel muro, mentre lo varcò
sentì Hermione che gli urlava dietro.
“Lei sa tutto Ron! Ricordalo!”
Appena si trovò davanti alla porta della biblioteca un vago
senso di colpa iniziò a impadronirsi di lui. Abbassò titubante la maniglia,
varcò la soglia e si diresse con grandi falcate al bancone dietro al quale
sedeva Mrs. Pince, assumendo la sua migliore espressione innocente.
Appena lo vide arrivare, l’insegnante assunse
un’espressione sospettosa. Aveva visto poche volte quel ragazzo nella sua
biblioteca, e per quelle poche volte in cui vi era entrato le aveva sempre dato
motivo di infuriarsi.
“Buon pomeriggio professoressa.” Attaccò Ron. “Ehm, ecco,
io vorrei chiedere in prestito una copia di Studio avanzato delle difese
oscure.”
Mrs. Pince assunse, se possibile, un atteggiamento ancor
più sospettoso.
“E perché lo vuoi?” chiese gelida.
“Perché, beh ecco, ci devo studiare, no?”
“Capisco, strano che tu non ne abbia una tua copia.”
“Io, io l’ho prestata, signora Pince”
“Ah, l’hai prestata.”
“Sì, sì l’ho prestata.”
“Capisco.”
Ron si tranquillizzò, ormai ce l’aveva in pugno.
“No.”
Ron
spalancò gli occhi.
“Come
scusi?”
“La mia
risposta è no.”
“Ma,
professoressa…”
“Io non acconsentirò mai a dare in prestito uno dei miei
libri a chiunque non sia degno di riceverli! I libri sono il sapere! Sono la
via! E non devono essere profanati da studenchielli come te!”
Ron assunse un’aria colpevole.
“Ma come…”
“Come faccio a saperlo? Bè basta guardare una persona negli
occhi per capire quello che fa ai suoi libri. Ricordatelo Weasley, io lo so, io
so tutto! E ora vai.” Aggiunse secca.
Ron non poteva crederci, quella signora Pince era davvero
una strega, come faceva lei a sapere che in fondo in fondo non teneva i suoi
libri al meglio?
Certo, qualche volta li aveva messi sotto i piedi di una
sedia di modo che non dondolasse, o ci scribacchiava sopra quando non gli
passava durante le lezioni… […]
… e che dire di quando aveva gettato dalla voliera il suo
libro di pozioni alla fine del quinto anno sapendo che non avrebbe più dovuto
seguire una lezione di pozioni in vita sua? Erano state vane speranze, ma
quell’episodio gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi dal ridere.
Ron si scosse.
“Cavolo, il libro!”
E corse alla volta della sala comune per chiedere di nuovo
aiuto a Harry e Hermione.
“Visto
Ron? Te l’avevo detto!”
Tipica
affermazione di Hermione, pensò Ron.
“Bè,
adesso sì che sei nei guai.” Aggiunse Harry.
“Grazie” rispose gelido Ron. “Andiamo! Non c’è nulla che si
possa fare? Non so, qualche incantesimo duplicante?”
“No, Ron.” Disse Hermione “I libri magici sono impossibili
da duplicare perché protetti, al massimo li puoi sempre copiare con una piuma.”
“Molto divertente Hermione.”
“E chiederlo in prestito a qualcun altro?” suggerì Harry
alzando gli occhi dal suo libro.
Hermione rispose prima che Ron potesse aprir bocca.
“I Grifondoro del nostro anno stanno tutti studiando per
domani, e anche i Tassorosso e Corvonero hanno il compito domani, vero? I
Serpeverde poi non se ne parla proprio, e solo noi del sesto anno usiamo quel
libro lì.”
Ron sospirò.
“Voglio morire… Se spedisco una lettera al Ghirigoro credi
che riescano a mandarmi un libro, che ne so, prima dell’una di notte?”
Hermione rise.
“Figuriamoci Ron! Siamo in Scozia! Quanto credi ci possa
mettere un gufo ad arrivare fino a Londra? Al massimo ti potrebbe arrivare un
gufo di risposta domani sera. E poi cos’è tutta questa voglia di studiare?”
aggiunse curiosa “Mi sembra che per te non sia mai stato un problema prendere
un’insufficienza.”
Ron arrossì fino alla punta delle orecchie.
“Beh, invece lo è! Ne ho bisogno, devo assolutamente finire
di studiare quel capitolo! Ne ho bisogno!”
Ron parve illuminarsi.
“Ma certo!” esclamò “La stanza delle necessità!” e corse
via.
Harry e Hermione si guardarono esterrefatti.
“Beh, ha fatto tutto da solo almeno.” Osservò Hermione.
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