Amore a prima vista

di Peppedim
(/viewuser.php?uid=877545)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era una giornata uggiosa.
Marco era lì, con le cuffiette nelle orecchie, mentre nel suo MP3 passava "Bring me to my life" degli Evanescence. 
I suoi capelli biondi erano coperti dal cappuccio grigio della felpa e gli occhi castani, colmi di dolore, erano tenuti bassi sull'asfalto freddo del mattino.
Arrivò l'autobus, prese un respiro profondo ed entrò.
L'autobus era pieno di gente: classico.
Marco adorava stare in fondo al bus, lontano dalla gente e dagli occhi indiscreti che lo guardavano malvagi e pieni di odio per quel ragazzo così diverso.
L'autobus partì e partì con esso la routine  di Marco.
Le fermate passavano e così passavano anche i minuti, interminabili.
Nella fermata prima della sua discesa una persona in più salì nella vettura: errore dell'ordinaria continuità.
Era una ragazza minuta, con una treccia che le scendeva lungo la schiena e degli occhiali neri che le incorniciavano il candido viso.
La ragazza scelse di arrivare dov'era Marco, in fondo, lontano dalla gente e dagli occhi indiscreti che la guardavano malvagi e pieni di odio per quella ragazza così diversa.
Marco la guardava con la coda dell'occhio, nessuno si avvicinava così tanto a lui da anni.
Sorpreso, pieno di gioia, prese una boccata di coraggio verso quella ragazza che gli sembrava un angelo:
<< Cosa leggi? >> Marco guardò la ragazza che sfogliava quelle pagine giallastre.
Lei alzò lo sguardo, sorridendo timidamente:<< Ehm ... Hunger games ... Il canto della rivolta. >>
Lui sorrise dolcemente:<< Oh, io gli ho letti tutti. >>
Alla ragazza le si illuminarono gli occhi: << Davvero? >>
Lui rimase ammaliato da tanta bellezza:<< Come ti chiami? >>
<< Elena... tu? >>
<< Marco, piacere di conoscerti. >> sorrise.
L'autobus fermò la sua corsa e Marco dovette scendere.
<< Devo scendere, ma se ci sei, domani ci rincontriamo. >>
Lei sorrise abbassando lo sguardo:<< Si, allora a domani. >>
E lui scese vendendola andare via, inseguendo l'autobus con lo sguardo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3287481