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In un passato non troppo lontano
Prologo
Acqua. Diavolo piove. Non ci voleva, il prato bagnato mi da
fastidio … E l’acqua negli occhi mi da fastidio, non vedo un tubo. “Camilla
dove diavolo stai guardando il pallone è
di là!!” mi risveglia una mia amica. Stiamo giocando una partita di calcio e io
mi permetto di contare le gocce di pioggia che ho negli occhi, se perdo contro
queste qua, Carolina mi tormenterà. “Si
scusa Cintya, ora …”, lei mi sorride, prima che quella pazza di Greta, ci tira
due spintoni a tesata, ci sorpassa e ci sorride, ha un sorriso crudele rivoltò
a Cintya , avrà in mente uno dei suoi scherzetti crudeli.
“Camilla concentrati, sei capo cannoniere!!!” mi urla Greta,
mentre Carolina, mi fa un passaggio da sinistra. Intercetto il pallone, i
secondi scorrono, pochi c’è ne sono rimasti e stiamo pari. Le mie gambe
funzionano da sole. Ecco da cosa nasce il mito
del pallone femminile della
scuola media Shorican School. Alzo la
gamba e lancio, uno di quei lanci ha effetto che vedi hai cartoni animati di
calcio, quelli che durano almeno dieci puntate, ecco ora mi sembra che questo
lancio sia infinito, ma quando vedo la ragazza con la maglia violacea buttarsi
a pesce sulla mia pallonata. Fa che non la prenda. Chiudo gli occhi, il
silenzio si fa strada, un momento di puro
stress, non so se quello che solca il mio volto e sudore o pioggia. Sento il rumore del schianto di un
corpo sul prato bagnato, poi l’urlo della nostra portiera,ovvero mia sorella
gemella: “Goal!!!”, apro gli occhi e vedo la poverina stesa sul prato e la
palla appoggiata alla rete, mi cedono le ginocchia, alzo le mani. Ora vedo l’arbitro fischiare, tutte le ragazze del
altra squadra sono nevrotiche e tristi, invece tutte le mie compagne gioiscono,
mi accerchiano, perfino Greta e Carolina mi fanno i complimenti,
certo Carolina fa sempre la spocchiosa, ondeggiando la coda di cavallo. “Il
merito è anche del mio passaggio, ovvio!!” mi dice, ma poi mi sorride, io
allora mentre la prendo in giro scuotendo la coda alta come lei, a quel punto
mi guarda male e mi dice: “ Comunque Minami, il campionato è finito, dunque
anche la nostra tregua!” e spocchiosa se ne, sempre ondeggiando i suoi capelli,
tinti di un orribile viola, la segue a ruota Greta e Serena, che è il nostro
portiere.
“Dai Camilla andiamo!!” mi dice Cintya mentre si scioglie ,la
nera, coda bassa e mi trascina negli spogliatoi. Arrivati li ,vediamo Serena, Greta e Carolina ridere e scherzare, ogni volta che
guardo la mia sorellina mi rendo conto che è sempre più bella, vorrei avere io
la sua pelle bronzea o il fascino
esotico, invece no, io sono
smorta e pallida, guardo Cintya neanche lei è ridotta bene, pelle bianchiccia
capelli corvini con un autentico ciuffo alla emo che copre i bei occhioni blu.
“ Camilla qua tua sorella Serena ci stava parlando della tua immensa figuraccia
con il belloccio di 3C!” mi disse passandomi accanto seguito dalle sue inseparabili
compagne, guardai malissimo mia sorella, lei mi sorrise benevola, anche Cintya mi fece lo stesso
sorriso, in segno che glie le dovevo perdonare tutte.
*
Scusate ho dimenticato di presentarmi. Mi chiamo Camilla
Minami, ho 13 anni, la mia migliore amica
si chiama Cintya Neshoryn come me
ha 13 anni, frequentiamo la 3 A assieme
alla mia odiata nemica Carolina Yokonome, conosciuta per la sua acidità, lei ha
un gruppo di ragazze, un po’ skater, un po’ taghiste, ma per maggioranza sono
tutte oche giulive, l’unica passabile è mia sorella gemella, Serena, che
frequenta la 3 C.
I miei
problemi non si limitano a questo , nella mia famiglia c’è una crisi mio padre
lavora sempre e non c’è mai ,mia madre accusa di questo e sempre triste e
piange. Ma tutto sommato me la cavo, tiro avanti, sono negata nelle materie
letterali, per questo punto allo scientifico, sono un autentico disastro negli sport eccetto
nel calcio dove eccello. Io non ho mai
dato un bacio, ma c’è un ragazzo per cui tengo questo privilegio, va in classe con
mia sorella, è bellissimo i capelli orati a spazzola e gli occhi verde
smeraldo, un amante dei libri buono e
gentile, ma è anche montato e quando è assieme hai suoi immancabili amici
diventa superficiale è odioso, fanno un gruppo anche loro, però i capi
principali sono lui e i suoi amici Michele e Fabrizio …
Già dimenticavo di dirvi il suo nome : Lorenzo.
*
“Neanche sta sera papà ci sarà??” chiede Serena mentre si
tocca i suoi ricci orati e si siede al tavolo, mia madre sorride malinconica ed
annuisce, mentre io entro con un contenitore pieno di purè, lo poggio sul
tavolo e sorrido, Serena mi guarda, mi dice: “Senti Cami mi dispiace per aver
detto a Carolina della figuraccia con Lorenzo …”, mia madre si serve il purè,
non ci dice nulla, sospira e basta, mi fa così male vederla così, “Non puoi
proprio perdonarmi?” mi chiede nuovamente lei, “Tranquilla, non fa niente!”,
mentre le sorriso ed affondo uno strumento tipicamente europeo, cucchiaio,
nella sua porzione di purè, che poi finisce nella mia bocca dove si è stampato
un sorriso beffardo, così mentre lei fa la vittima, la mamma sorride. È bello
vederla sorridere, vorrei che lo facesse più spesso, come faceva una volta, ma
invece da quando papà ha avuto la promozione non lo fa più, infondo in un fil
un giorno avevo sentito una frase: ‘Quando la tua vita privata collassa è l’ora
della promozione!’, frase verissima, per merito dei miei genitori l’avevo
capito. Ma c’erano giorni in cui il desiderio di svegliarmi la mattina e vedere
che tutto era tornato normale , che un modo per il quale le cose tornassero a
posto c’era, invece sapevo bene che c’era solo una soluzione la grande D.
“Comunque ragazze, complimenti per la vittoria di oggi!!” ci
dice la mamma sorridente, “Grazie!” dice Serena abbracciandola, così spontanea,
così bella, vorrei essere bella la metà di lei, ma non lo sarò mai. “È stata
proprio una bella partita, anche se quando si è messo a piovere o temuto che
avremmo perso!!” disse solare, mentre mamma per premiarci ci dava una fetta di
torta di mele. “Non importa siete comunque state bravissime!” mentre da un
bacio prima a me e poi a mia sorella.
*
“Ciao Camilla!” mi dice sensuale lui, mentre stiamo sotto un
albero in un luogo incantato, su una collina piena di fiori di lavanda, il mio
più grande sogno, “Ciao Lorenzo!”, accarezza il mio volto con il suo dito, i
nostri volto sono così vicini, sento il suo respiro, le nostre labbra si
sfiorano … e … “Camilla svegliati!!!” mi tormenta Serena finché non riprendo i
sensi, “Serena che c’è? E che ore sono?” le dico lagnante mentre sono ancora
intontita dal sonno, “Sono le 2 … e mi servirebbe una copertura !” mi dice un
po’ tentennante, allora io dico: “ A che diavolo ti serve una copertura alle 2
??”, mi guarda supplichevole, “Ok!” le dico, così mi abbraccia e scappa nella
sua stanza, così mentre la vedo andar via, vedo quando si è vestita bene, però
mi preoccupa, esce allo scuro di mamma alle 2 torna alle 5, non so con chi esce
… Tio mi sembro papà, mi rigiro e continuo a dormire sperando di sognarmi
nuovamente Lorenzo.
*
Dal prossimo Cap la storia diventa in 3° persona.
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