Zero era seduta sul suo letto con le coperte nere.
Era notte ma lei non aveva per niente voglia di dormire.
Anzi, non si era nemmeno cambiata.
Indossava ancora la sua solita canotta nera, gli shorts grigi e le calze a righe bianche e nere.
Giocherellava con il suo martello, passandoselo da una mano all'altra.
Anche se non era passato molto dal suo arrivo alla magione aveva già personalizzato la sua stanza.
Anche se di fatto poteva vedere solamente in bianco e nero aveva preferito colorare tutta la stanza con quei due colori. I muri erano di un bianco immacolato, la porta nera, il tappeto che copriva il pavimento anche. La libreria era grigia come il comodino, mentre il cassettone, il letto e l'armadio erano neri.
Non sapeva davvero cosa fare, non era minimamente assonnata.
Decise allora di fare due passi.
Si alzò, lasciando sul letto il martello.
Si diresse alla porta e la aprì.
Mentre camminava lungo il corridoio dove si trovavano le stanze di tutti gli altri iniziò a pensare.
Non era molto considerata tra gli abitanti della magione, non aveva niente a distinguerla.
Non era la più bella, o la più forte, o la più decisa, o la più strana.
Era solo... Zero.
Nessun ragazzo sembrava averla notata e non era riuscita a farsi degli amici.
Eppure ogni tanto si sentiva osservata, anche se in verità non c'era nessuno che posava lo sguardo su di lei.
Si accorse di essere arrivata nel salone e che l'aria era un poco illuminata
Ma la luce era... Gialla.
Strano, per lei non doveva essere possibile vedere i colori.
- They call me the Puppeteer. I have no friends, oh, Like you.- la ragazza con i capelli bianchi sentì una canzone un poco inquietante risuonare nella stanza.
Ma a lei piaceva.
Sia la luce che la canzone provenivano dal soffitto, come se colui che cantava si trovasse su una delle assi in legno che sorreggevano il soffitto.
Zero non era spaventata, solo un poco stranita.
- But in the end they became my friends, with my strings and dreams...- la canzone continuava
- Chi è là?- chiese la ragazza, un po' incerta.
Una figura scese da una delle assi di legno, piazzandosi davanti a Zero.
La ragazza non riusciva a distinguerne i particolari, se non per gli occhi, che emanavano una luce dorata.
Lo riconobbe da quell'unico dettaglio- Puppeteer?- Non aveva mai parlato molto con lui, le era sempre sembrato un tipo strano. Anche se in quel posto lo erano tutti.
- Hai indovinato, Zero. Cosa ci fai qui?- chiese lui, con un tono calmo.
- Non riuscivo a dormire. Che ci fai tu, piuttosto?-
Il burattinaio sorrise, mostrando il suo sorriso luminoso.
- È durante la notte che inizia lo spettacolo...-
Lei inclinò la testa di lato, incuriosita.
- Come scusa?-
Lui non rispose, la prese per mano e fluttuò in aria, portando con se la ragazza.
- Ehi! Ma che stai facendo?- chiese lei, divincolandosi
- Calma Zero!- disse lui, divertito, portando la ragazza su una delle assi con lui.
Essendo così vicini al soffitto furono costretti a mettersi sdraiati.
Quel ragazzo era davvero particolare, ma ora che la ragazza lo osservava bene, era anche carino.
La pelle quasi grigiastra faceva risaltare gli occhi luminosi, mentre i capelli scuri e scompigliati erano davvero belli.
- Che razza di pensieri ho? Lo conosco appena!- pensò la ragazza, mentre Puppeteer si sporgeva un poco dall'asse.
- Guarda- disse lui, facendo uscire dall'estremità del dito indice un filo dorato e luminoso, che iniziò ad allungarsi e a muoversi, come danzando.
E subito dopo anche dalle altre dita uscirono alcuni fili dorati.
- Che strano... Io non dovrei vedere i colori...- mormorò Zero.
- I miei fili sono speciali.- disse il burattinaio, mente i fili continuavano a danzare, allungandosi verso il basso.
Controllando meglio Zero notò che attaccati ai fili 'erano delle sbiadite figure umane, di un oro più chiaro e sbiadito di quello dei fili. E queste figure sembravano danzare tutti insieme
- Le loro vite prima erano così tristi, ora le ho salvate, vedi? Gli ho trasformati in burattini. Sono tutti amici e ballano insieme. Ti va di ballare?-
L'ultima frase colse Zero un poco impreparata
- Perché... Tu vuoi?-
Lui sorrise e le afferrò delicatamente le mani, portandola a terra. I fili sparirono ma i burattini continuarono a ballare attorno a loro.
I due iniziarono a volteggiare tra le figure sbiadite.
Zero non si era mai sentita così bene.
Per la prima volta da tempo qualcuno la considerava e voleva passare del tempo.
con lei.
Il burattinaio le scostò i capelli, sfiorando una delle cuciture ai lati del viso di Zero- Sai, sei davvero carina.- disse il burattinaio, sorridendo sinceramente, mentre i due si muovevano come una cosa sola.
- Dici sul serio?- chiese lei, arrossendo un poco.
- Assolutamente.-
e detto questo, le lasciò un lieve bacio sulle labbra.
A Zero non dispiacque, si era accorta che quel ragazzo, pur non essendo umano, era il primo ad essersi comportato bene con lei, considerandola per quello che era.
Continuarono a ballare per ore.
Quella notte era solo per loro due.
ANGOLO AUTRICE: Ciao ragazzi! Non so cosa io abbia appena scritto, ve lo assicuro.
È che io AMO la Puppeteer x Zero, anche se entrambi sono poco conosciuti.
Quello romantico non è esattamente il mio genere, ma spero che questa storia vi sia piaciuta e non risulti essere solo uno sgorbio. |