Nessuno
lo aveva preparato a un gelo talmente crudele da penetrargli nelle
ossa, lasciandolo con la tetra paura di non riuscire più a
scaldarsi, nemmeno in pieno giorno in mezzo al deserto. In realtà
nell'infinito mare di sabbia e dune ci si trovava già ed era stato
avvertito (più e più volte) dell'enorme escursione termica tra
giorno e notte – come se non lo sapesse già da solo. Con
disperazione guardò una volta in più l'orologio da polso: no, era
passato solo mezzo minuto dall'ultima volta che aveva controllato.
«Nara,
qua qualcuno starebbe cercando di dormire».
Roteò
gli occhi seccato: non solo era costretto a sopravvivere cercando di
non ibernarsi dentro ad uno stramaledetto e quasi inutile sacco a
pelo, ma ciliegina sulla torta era accompagnato da una donna
fastidiosa, crudele e a quanto pareva insonne come lui e in cerca di
rogne.
«E
allora dormi, seccatura», faceva quasi male guardare quel cielo
stellato, quasi glaciale con tutte quelle luci bianche e luminose.
Ricontrollò il polso aiutato dalla luce della luna.
«Lo
farei se qualcuno riuscisse a star fermo!».
No,
non gli erano mancate le sue risposte taglienti, non tanto nelle
parole quanto nel tono che lasciava ad intendere una lunga serie di
torture se non se la smetteva di muoversi.
Ma
non serviva certo il suo QI elevato per sapere che il movimento
aiutava a non cadere nella crudele trappola dell'ipotermia e avrebbe
preferito subire violenze fisiche e verbali pur di non dover dire
addio per sempre ad un qualche dito o arto.
«...»,
si beh, l'umiliazione nell'ammettere la sua debolezza al freddo non
era contemplata in nessuna delle sue strategie contro quella donna:
mai, mai! mostrare una qualsiasi debolezza con quella donna nei
paraggi.
«Che
c'è, agitato per la missione di domani? Tranquillo bimbo, ci penso
io a proteggerti».
Quanto
era odiosa! E che siano dannati tutti i kami se non adorava quella
risata. Non riuscì più a trattenersi e rabbrividì palesemente.
Ovviamente non poteva sperare che lei non se ne fosse accorta-
«Te
hai freddo». Era anche bellissima oltre che terribilmente
perspicace. «Non ci credo, anche i bambini sanno che la notte nel
deserto è fredda!» Fantastico, sarebbe andata avanti per tutte le
lunghe e gelide ore che lo separavano dall'alba. Guardò nuovamente e
con rinnovata disperazione l'orologio: niente, doveva essersi
congelato anche lui, non era possibile che non fosse passato nemmeno
un dannatissimo minuto!
«Su,
spostati ghiacciolo, altrimenti non dormiremo mai» Nelle sue
elucubrazioni non si era accorto che la bionda ninja di Suna si era
alzata in piedi, abbandonando il caldo riparo del sacco a pelo.
Pazza.
«Cosa
vuoi fare, seccatura??», era vero, erano mesi che si stuzzicavano,
si rincorrevano per poi tirarsi indietro – colpa anche dei tre
giorni di distanza tra i loro due villaggi- eppure un brivido, questa
volta di paura, lo attanagliò: aveva davvero intenzione di
torturarlo dopo averlo deriso? Conoscendola era una possibilità che
non poteva scartare.
Temari
non si perse in spiegazioni e aprì con forza la cerniera che tentava
inutilmente di tenere il gelo notturno al di fuori del sacco
imbottito. «Sei matta!? Come se non fossi già abbastanza cong-» ma
le accorate proteste morirono all'istante quando il corpo caldo di
lei gli scivolò sopra. La coraggiosa zip venne riallacciata, anche
se con difficoltà vista la nuova combinazione di abitanti.
«Meglio?».
Merda.
Ora temeva che sarebbe morto per auto-combustione e se lei aveva
intenzione di continuare a parlargli tenendo le labbra a un
millimetro dalla sua gola non avrebbe risposto delle sue azioni.
Non
ricevendo risposta, anche se era abbastanza furba da essersi accorta
della tensione del corpo del compagno e dal repentino aumento del
battito cardiaco sotto le sue dita, iniziò ad aggiustarsi su di lui,
cercando una buona posizione per potersi riposare.
«Hai
ancora freddo?», bisbigliò nel suo orecchio, facendo aderire tutte
quelle dannatissime e pericolosissime curve di cui era dotata su di
lui.
«Sei
tremenda».
***
«Sai,
ci sarebbe un altro modo molto efficace per scarldarsi. In qualità
di massima esperta del deserto mi sento in dovere di mettertene a
parte».
Inutile
dire che il controllo spasmodico dell'ora venne abbandonato.
Tanti
auguri TheBlackParade, il
forum che più nero, bello e fortunato non
si può! ♥
Come
qualcuno avrà notato, o anche no, ho già scritto una cosina del
genere, una drabble velocissima e tristina -non che questa sia
migliore- e questa è la versione più lunghina ecco.
Addio.
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