Colui che
è nel mio cuore
Uno schianto. Un tonfo.
Un suono mi giunge alle orecchie "Meooow!..."
Mi precipito fuori e lo
vedo. È lì, disteso sull'asfalto, il pelo nero
macchiato dal rosso acceso del sangue.
Mi avvicino e lo
accarezzo dolcemente. Respira appena. Lo so, ormai è tardi.
Quattro anni di veterinaria mi dicono che non può
più farcela. La mente è lucida, ma è
il cuore ad agire.
Non posso lasciarlo. Lo
prendo tra le mie braccia e lo stringo a me, mentre il sangue sporca la
mia maglietta bianca e le lacrime scendono copiose. Non riesco a
fermarle, non voglio...
Lo porto in giardino,
cullandolo, vegliando i suoi ultimi momenti. Lui mi guarda e poi chiude
gli occhi. si accascia tra le mie braccia e io lo so, lo so che ormai
non c'è più, ma non riesco a lasciarlo,
è troppo forte il dolore... È come se, lasciando
il suo corpo, lo perdessi definitivamente.
Sono passati cinque giorni da allora. Papà lo ha sepolto in
giardino, sotto il salice piangente che gli piaceva tanto. una tomba
semplice, una croce di legno con scritto il suo nome.
Mi avvicino lentamente, passando le dita sul nome inciso sul legno.
Anche sua sorella mi viene incontro. Annusa la terra dov'è
sepolto, riconoscendo il suo odore, come se si aspettasse di vederlo
comparire da lì.
La prendo in braccio accarezzandola piano e rivolgo un ultimo sguardo
alla tomba. Mi manchi da morire, piccolo... e sarà sempre
così... Rimarrai racchiuso nel profondo del mio cuore... Ma
ora devo guardare avanti...
Rivolgo lo sguardo alla micia tra le mie braccia e sorrido dolcemente.
"Ora siamo solo in due... Mi prenderò ancora più
cura di te..."
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