This
is Halloween
La
serie "Alternative Universe"
Day
One: Gray/Juvia
Fantasmi.
(modern!AU)
Maledetti,
ringhiò a denti stretti Gray Fullbuster, rischiando di
inciampare su
una radice sporgente.
Era nel bosco da
un'ora e, stando
alle lancette del suo orologio da polso, mancava ancora troppo tempo
prima che potesse uscirne e tornare a fare quello che faceva.
Maledizione a lui e
alla sua
sfiga colossale! Se non avesse perso la scommessa, non sarebbe lui
lì
a vagare senza meta, ma magari quell'idiota di Natsu, o Gajil.
Sbuffò
sonoramente, diede un altro occhiata all'orologio, che segnava ancora
le dieci e mezza, e poi si infilò le mani nelle tasche con
foga e
rabbia.
In effetti,
più che rabbia era
noia, una noia mortale.
˗ Se ti annoi,
può sempre farti
compagnia Juvia!
Gray si
fermò di colpo,
rabbrividendo. Era una voce. Cazzo, era una voce. Una fottutissima
voce di donna alle sue spalle.
Si voltò
lentamente, gli occhi
sgranati ed il viso pallido. Stava per svenire, ma la
curiosità gli
mantenne le gambe solide. Sì, era una donna. Nel senso che
fu una
donna, in quel momento era…
˗ Un fantasma! ˗
strillò il
ragazzo, inciampando all'indietro e ritrovandosi con la schiena
sdraiata sul terriccio freddo.
˗ Sì
beh… Juvia preferisce
essere chiamata spirito…
Gray scosse la testa
violentemente, si passò le mani sugli occhi per provare a se
stesso
che stava semplicemente dando i numeri, ma dopo il passaggio
continuò
a vedere quella sagoma bluastra. Gli occhi trasparenti del fantasma
lo fissavano, vuoti, eppure aveva un bel sorriso sulle labbra. Che
stesse progettando di ucciderlo?
Si tirò su
in un secondo,
indietreggiò e poi scappò urlando nella foresta.
Al Diavolo la
scommessa, quello era un cazzo di fantasma!
Ragnatela.
(modern!AU)
Juvia
riuscì a fatica a spostare
l'espositore di dolciumi in vetrina e a metterlo di lato: voleva
riuscire a finire le pulizie e l'allestimento per Halloween entro
quella sera, così che il giorno dopo avrebbe solo dovuto
applicare
le ultime decorazioni e sarebbe stata perfettamente in tema con tutta
la città. Halloween era una festività molto
sentita e tutti i
negozi si adattavano, così aveva deciso di farlo anche lei.
Aveva aperto da poco,
ma notava
che i suoi affari andavano piuttosto bene! Vendeva dolciumi casarecci
fatti da lei, soprattutto bomboloni decorati con visi famosi o
semplici espressioni.
˗ Juvia è
così stanca…
Si passò le
mani sulla fronte e
si scostò i capelli appiccicati dal sudore. Forse fare tutto
da sola
non era stata una grande idea… però si
tirò su le maniche e si
fece una coda alta per raccogliere i capelli turchini. Aveva molte
cose da fare!
Iniziò a
lavare la vetrina con
energia: pulire non le piaceva in modo particolare, ma ci teneva che
i suoi clienti si sentissero a proprio agio in un ambiente fresco e
profumato.
Un paio d'ore dopo
aveva
sconfitto la polvere e scacciato quel ragnetto che aveva
simpaticamente fatto la tana in uno degli angoli del soffitto,
perciò
si permise di sedersi sull'espositore. Socchiuse gli occhi,
lasciandosi trasportare dall'immaginazione: come sarebbe stato bello
se fosse entrato un ragazzo carino e le avesse chiesto un
appuntamento? Poi sarebbero andati a cena fuori, avrebbero
passeggiato al chiaro di luna, lui l'avrebbe presa tra le braccia e,
sussurrandole parole dolci all'orecchio, l'avrebbe poi baciata con
passione, e quindi…
˗ Scusa, ti disturbo?
Juvia
spalancò gli occhi e saltò
giù dall'espositore, spalancando gli occhi. Dalla vetrina
vedeva un
ragazzo con i capelli disordinati di un nero intensissimo e due
profondi occhi blu. Sentì il cuore scoppiarle nel petto.
Corse ad
aprirgli la porta e lo fece entrare, rossa come un pomodoro.
˗ Ciao, scusa, ma mi
avanzata
della ragnatela per Halloween e non mi andava di buttarla…
sono il
proprietario del negozio di sport poco più in là!
Lui le fece un sorriso
e Juvia
prese fuoco. Passò lo sguardo sulle mani del ragazzo, che
tenevano
le classiche ragnatele grige da decorazioni ed annuì.
˗ Ti ringrazio molto!
Juvia le
prende molto volentieri!
Il ragazzo sorrise e
gliele
lasciò in braccio, salutandola con la mano. Sulla soglia
però si
fermò: ˗ Mi chiamo Gray, ˗ le disse per poi uscire.
Juvia rimase a
fissarlo per tutto
percorso. Si era innamorata. Persa. Cotta.
Quel Gray sarebbe
stato suo
marito.
Sophie's space___
Amici!!! Avrei voluto
farlo ieri,
ma a causa di forze maggiori (si è fuso il forno che ha
ovviamente
fatto saltare la luce impedendomi di finire tutto in tempo) non sono
riuscita, e quindi ho pensato che farlo oggi sarebbe andata bene
uguale =)
Il primo capitolo
è ovviamente
una Gruvia, in onore della mia Gray personale (la Tetsu-nee della
preview) che mi ha anche prestato i prompt =)
Bene, spero vi
piacciano <3
Alla prossima, e buon
Halloween
<3
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