Mi guardò dritto negli occhi, con quel suo sguardo di sfida, fiero e strafottente.
Mi faceva venir voglia di mettergli le mani al collo e stringere fino a vedere gli occhi verdi scintillare terrorizzati, e nello stesso tempo di baciarlo fino a togliergli il respiro, fino a non averne nemmeno più io.
Alzai il sopracciglio in una muta domanda e lui sorrise, alzandosi dalla sedia, avvicinandosi a me lentamente per poi fermarsi a pochi centimetri dal mio volto. Mi prese i polsi e li strattonò, facendo finire la mia testa sul suo petto.
Il suo cuore batteva forte sotto il mio orecchio, tachicardico e furioso, quasi a contrastare la maschera di sicurezza sul suo viso.
E come tante altre volte pensai che era il suono che, in assoluto, preferivo. |