Se perdi la via
Se perdi la via, trovi il Paese delle Meraviglie?
Non lo ricordava bene
com’era capitato. Era in città, aveva saltato la scuola,
ed era sola. Aveva camminato senza fermarsi da quando era scesa dal
treno, e guardandosi intorno realizzò che si era persa. Aveva
messo in conto di rimanere nella zona vicina alla stazione, per evitare
di perdersi, ma il flusso dei suoi pensieri l’aveva
inavvertitamente condotta in un’area senza alcun punto
d’orientamento. Stava percorrendo il marciapiede lungo un viale
alberato, piuttosto tranquillo. C’era qualcosa, in quel tratto di
strada, che la disturbava, ma non riusciva a capire cosa. Alla sua
destra c’era un muro color sabbia, sormontato da una ringhiera di
ferro. Doveva essere alto almeno tre metri, più la ringhiera.
Cosa poteva mai esserci dall’altro lato? Il silenzio la
infastidiva molto, e all’improvviso capì cosa
l’aveva infastidita fino a quel momento: il silenzio. Da quando
aveva cominciato quella strada non era passata nemmeno una macchina, e
nonostante la via fosse circondata dagli alberi, non aveva sentito
cantare nemmeno un uccello, il che in primavera era abbastanza strano.
Continuò a camminare, con uno strano senso d’inquietudine
nello stomaco, finché non giunse in prossimità di un
cancello. Poco più avanti riusciva a vedere l’incrocio con
la strada principale, e vide la gente che faceva avanti-indietro come
al solito. Questo bastò a tranquillizzarla. Una volta davanti al
cancello, però, non poté fare a meno di fermarsi a
guardare. Sull’alto cancello spiccava una grande stella di
bronzo, con una “A” maiuscola nel mezzo. Poco più
sotto lesse un cartello, sempre di bronzo: “Istituto Nazionale di
Ricerca dell’Alice Academy: Ingresso principale”.
Guardando oltre il cancello vide un altro viale alberato e, in fondo,
un grosso edificio.
«Interessata?»
Lyna si voltò verso la voce, sorpresa. Appoggiato al muro,
aldilà del cancello, c’era un ragazzo. Aveva addosso
un’uniforme scolastica piuttosto insolita, e giocherellava con
uno stelo d’erba.
«Io … È una scuola?»
Il ragazzo annuì. «Diciamo di sì».
«Sembra grande» constatò la ragazza.
«Lo è» confermò lui. «Senti, credo che
ti convenga andartene, se ti vedono potrebbero chiamare la
polizia» aggiunse poi.
«Addirittura?È questo il trattamento che riservate ai poveracci che non possono permettersi la retta?»
Il ragazzo sorrise.
«Qua raramente si viene spontaneamente» rispose, «E
molti che escono spesso non riescono ad adattarsi al vostro
mondo».
«Ma dai? Magari ora ti aspetti che me ne scappi impaurita,
promettendo di non dire niente a nessuno, e mi dimentichi di questo
posto?» domandò ironicamente la ragazza, cercando di
sporgere la testa oltre le sbarre di ferro.
«Sarebbe preferibile» ribatté il ragazzo, spostandosi dal muro e mettendosi di fronte a lei.
«A che anno sei?» chiese Lyna, rendendosi conto, ora che lo
aveva davanti, che il ragazzo con cui stava parlando era poco
più alto di lei.
«Penultimo … Tu?»
«Lo stesso»
«Com’è la tua scuola?»
«Una noia, a parte il club sportivo … La tua com’è?»
«Una noia, a parte il club che frequento».
Entrambi sorrisero.
Il ragazzo si voltò un attimo, poi sbuffò.
«Devo scappare, letteralmente. Quando esco» disse il ragazzo, molto rapidamente, «Dove potrei trovarti?»
Lyna indugiò un istante.
«Non lo so, potrei anche partire … Se mi lasci il tuo nome però potrei rintracciarti» rispose.
«Misaki. E non ho intenzione di dirti anche il mio nome, è imbarazzante» disse lui. «Il tuo?»
«Lyna Schiller.»
«Ok, facile da ricordare. Tieni» le disse, allungandole una pallida margheritina.
«Ma come …?»
«Ciao! Ci si vede!» esclamò Misaki, correndo via.
In lontananza Lyna vide venire verso il muro degli uomini che urlavano,
e pensò bene di filarsela, percorrendo l’ultimo tratto di
marciapiede e andando a mescolarsi con la folla. Teneva stretta nel
pugno la margheritina.
“Vedremo” pensò, “Se si farà vivo o no”.
ANGOLO DELL'AUTRICE
Credo di dover dare delle spiegazioni perlomeno sul contesto della
oneshot. Ho pensato a un crossover (ormai ho visto talmente tanti anime
che è stato inevitabile) tra l'allenatrice di Inazuma Eleven e
il professore di Gakuen Alice, solo che non trovando nelle rispettive
trame un buco dove ficcare questa relazione amorosa ho finito per
relegarla in un "prequel". Sappiamo molto poco del passato di entrambi,
non essendo personaggi principali, quindi mi sono potuta permettere una
cosuccia di poco conto. Il finale è aperto proprio per questo: a
voi la scelta, se loro si sono incontrati o no, e che cosa è
successo.
Fatemi sapere cosa pensate di questo esperimento!
Alla prossima
Frix
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