Ringrazio anche solo chi legge.
Remake di La mia ragazza mena. Scritta sulla canzone degli Articolo 31.
Insoliti amanti
Veg uscì dalla stanza gravitazionale, il petto nudo gli si
alzava e abbassava. I pantaloncini che indossava gli aderivano alla
pelle arrossata, rivoli di sudore gli scendevano lungo il corpo nudo.
Chiuse la porta metallica alle proprie spalle e sentì un
cellulare vibrare. Proseguì nella direzione del rumore lungo
un corridoio, evitò una serie di jeans appallottolati sul
pavimento, saltò oltre delle lattine schiacciate di birra e
levitò schivando dei pezzi di pizza ammuffita sul pavimento.
Raggiunse il cellulare, guardò lo schermo e vide dodici
chiamate perse.
- Possiamo collegarci telepaticamente, Vegus. Mi spieghi
perché ti ostini a chiamarmi di continuo? - si
lamentò mentalmente. Tirò un pugno al muro,
lasciando il segno e una serie di crepe.
"Tsk" brontolò.
- Così non ti disturbo - rispose mentalmente il fratello,
con tono gentile.
Veg roteò gli occhi, spalancò la porta del
salotto ed entrò. Raggiunse il divano e tolse i pop-corn
riversi su di esso e si sedette, tra una serie di macchie di vario
colore.
Si voltò verso la televisione, su cui erano appoggiati un
paio di boxer.
Dal tavolinetto davanti prese una busta di carta unta, ne
tirò fuori il telecomando sporco di formaggio fuso e un
cheesburger. Se lo mise in bocca, masticando rumorosamente. May
saltò sul divano, facendolo cadere di lato e gli prese il
telecomando.
I capelli neri lunghi le ondeggiarono intorno al viso, ed un paio di
ciocche grandi quattro dita a cespuglio sulla sua testa le finitorno
davanti agli occhi.
Accese la televisione, Veg la spintonò e l'altra gli
tirò un calcio. Rotolarono sul divano, Veg ghignò
e la baciò. May gli morse la spalla, fino a fargli
sanguinare la pelle. Veg le afferrò i fianchi con forza,
fino a farle scricchiolare le ossa. May si tolse la cintura con le
borchie e si sfilò la maglietta, rimanendo a petto nudo. Un
rivolo di sudore le scese lungo la schiena coperta dal tatuaggio delle
ali di un drago.
Le iridi nere dei due si rifletterono a vicenda. Veg la
baciò in bocca, accarezzò la lingua di lei con la
propria. May si sbottonò i pantaloni, ricambiando il bacio.
Veg si staccò dal bacio, le labbra di lei erano arrossate.
"Hai fumato di nuovo? Ti puzza l'alito" brontolò. May gli
accarezzò un ciuffetto di peli sul petto.
"Smetterò di fumare quando ti toglierai questo abominio da
scimmia" lo stuzzicò. Veg scoppiò a ridere e
allungò un braccio, mettendolo sotto il divano. Ne
tirò fuori una bottiglia di vino. May appoggiò la
bocca sul tappo, lo afferrò con i denti e lo tolse. Veg si
portò la bottiglia alle labbra e ne sorseggiò il
contenuto.
"Stasera ti allenerai di nuovo o posso sperare di vederti al mio
concerto?" domandò lei. Si sfilò i pantaloni e
Veg la spintono, raddrizzandosi, facendola stendere sul divano.
"Dipende se viene 'ma. Lo sai che lei vuole vedermi allenare" disse. Le
prese una gamba e le morse una coscia. Con la mano teneva la bottiglia,
il contenuto si rovesciò per metà sul divano,
inumidendo la stoffa. May vide la figura di un giornalista
con un lungo codino sullo schermo. Allungò il braccio e fece
esplodere il televisore, si alzò un fumo.
Veg si sporse, le prese il capezzolo in bocca e glielo morse. May gli
tirò un calcio all'addome, facendogli scricchiolare la
costola. Il corpo accaldato e abbronzato di Veg si ricoprì
ancor di più di sudore.
"Lo odio proprio Gorin, vero?" chiese. May gli passò una
mano tra i capelli a fiamma ed annuì. Veg gli
leccò il capezzolo turgido sentendola gemere di piacere.
"Non ti stancare prima di iniziare, vegliarda" la punzecchio. Le iridi
nere di May divennero liquide e brillarono di riflessi bluastri.
"E tu allora inizia, moccioso" ribatté.
Veg le leccò in mezzo ai seni, le accarezzò con
una mano l'altro seno, con l'altra lasciò cadere la
bottiglia per terra ed iniziò a sfilarle le mutandine di
pizzo nere.
"Adoro avere una ragazza che mena e seduce come te" sussurrò
roco.
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