Ombra
Era
stata l'ombra a salvarlo.
Rogue
non sapeva cos'era prima di incontrare Skiadrum.
Un
bambino abbandonato come molti altri? Forse.
Quel
poco che ricordava, prima della buia caverna e del bosco silenzioso
era paura. Negli sguardi della gente, nei gesti di chi gli si
avvicinava.
Così
l'ombra era stata la sua famiglia.
Il
drago aveva insegnato a Rogue tutto, compresa la magia del Dragon
Slayer d'Ombra. Skiadrum era stato un padre per lui, era stato il
primo essere vivente a cui avesse mai voluto bene.
Poi
l'ombra era scomparsa, lui l'aveva uccisa per diventare più
forte e
dell'ombra ne erano rimasti solo gli insegnamenti.
Rogue
si era ritrovato di nuovo solo, aveva viaggiato a lungo, aveva
conservato gelosamente l'eredità di suo padre e aveva
trovato
qualcuno a cui badare, un'altra creatura a cui avrebbe voluto bene.
L'ombra
non aveva mai spaventato Frosch, l'exceed era diventato il suo primo
compagno, probabilmente la sua unica famiglia.
Il
Dragon Slayer aveva giurato di proteggere quel gattino verde, che era
straordinariamente uscito dall'uovo che aveva trovato, proteggerlo
anche a costo della vita. Era strano, l'ombra era sempre stata tutto
per lui, ma quella stessa ombra sembrava essere meno presente quando
il bambino stringeva a sé Frosch, addormentandocisi insieme.
Il
gatto non aveva paura dell'ombra perché questa tendeva a
dissiparsi
nel cuore di Rogue.
L'ombra
si era fatta avanti più volte, ma questa volta per spingerlo
al
miglioramento.
Gli
altri Dragon Slayer erano forti, erano un obbiettivo, Rogue era
sicuro che superando Gajeel e Natsu avrebbe potuto trovare
ciò che
gli mancava. Ma Phantom era stata sciolta troppo presto e lui aveva
imparato troppo poco.
Lo
aveva incontrato allora e per la prima volta nella vita aveva sentito
uno strappo nel suo animo: l'ombra si era divisa. La sua parte
migliore che gli riportava alla mente il calore di Skiadrum, il
sorriso di Frosch, gli allenamenti duri, ma gratificanti, che lo
avevano fatto crescere, era venuta a galla.
L'altra,
quella che rappresentava la paura della solitudine, la rabbia verso
chi lo aveva messo in pericolo, verso se stesso per ciò che
aveva
fatto, veniva sopita, allontanata.
Sting
era apparso nella sua vita come un raggio di luce a rischiarare le
tenebre, improvvisamente Rogue aveva capito che la sua assenza non
sarebbe stato qualcosa che avrebbe potuto sopportare.
-Li
hai mai conosciuti Rogue? Gli altri Dragon Slayer?-
Sting
era sempre stato curioso, solare e tremendamente sfacciato, amava
fargli domande, probabilmente perché credeva che Rogue
avesse una
risposta a tutto.
-Ho
conosciuto Gajeel-san, mentre di Natsu-san ne ho solo sentito
parlare- non lo deluse neanche quella volta.
-Wow
allora sai davvero tutto!- si complimentò Sting ridacchiando.
-So
di sicuro più cose di te-
-Ehi
idiota, non è affatto vero!-
-Ah
Sting-kun perché vuoi sempre litigare?- si intromise Lector
-Rogue-kun sa tutto, ma tu sei il più forte!-
-Non
ci conterei così tanto- replicò Rogue.
-Lo
pensa anche Frosch!- concluse l'altro exceed.
-Allora
combatti Rogue!- esclamò Sting divertito, alla fine.
Perché
le cose tra loro finivano sempre così, a suon di botte e
magia,
concludendosi con il sorriso ampio di Sting e quello più
sottile e
nascosto di Rogue.
-Se
fossero ancora qui potremmo sfidare i draghi di Fairy Tail- aveva
detto Sting, sdraiato sull'erba a fissare il cielo.
-Erano
molto forti, dovremmo allenarci- replicò Rogue al suo fianco.
-Torneranno
secondo te?-
-Chi
lo sa! Noi però dobbiamo farci trovare pronti-
Sting
si tirò su di scatto avvicinandosi all'amico -Ci
alleneremo!-
annunciò con enfasi, gli occhi azzurri che brillavano
-entreremo in
una gilda fortissima e li sconfiggeremo-
Rogue
gli sorrise -Li sconfiggeremo-
Questo
si promisero i draghi gemelli all'età di tredici anni, poco
prima di
entrare nella gilda di Sabertooth.
Rogue
amava la notte. Gli era sempre piaciuto girovagare per la gilda o per
la città nelle ore buie, lo rilassava, gli permetteva di
riordinare
i pensieri. Ciò che però non gli piaceva erano i
sogni che la notte
portava.
Rogue,
da che si ricordasse, aveva sempre fatto incubi. Non li ricordava una
volta sveglio, ma sapeva che ad occhi chiusi vedeva immagini
terribili.
Quasi
ogni notte si svegliava di soprassalto trattenendo un grido, spesso
svegliava Frosch, che rimaneva ogni volta terrorizzato; il Dragon
Slayer si ritrovava allora a stringere a sé il piccolo
exceed,
aspettando che si calmasse e che si riaddormentasse.
Le
ombre degli incubi non lo lasciarono neanche la notte del suo
sedicesimo compleanno.
Rogue
si era alzato di scatto soffocando un grido all'ultimo, riuscendo a
non svegliare Frosch. Il Dragon Slayer d'Ombra cercò di
calmare il
respiro affannoso, di far sparire la paura.
Si
alzò piano dal letto andando verso Frosch e sistemandogli la
copertina che era scivolata di lato. Sentire il calore del gatto
riusciva a tranquillizzarlo, quindi rimase inginocchiato vicino a lui
finché non sentì l'ombra inghiottire di nuovo le
sue paure, sicuro
che molto presto sarebbero comunque tornate a galla.
Quando
si rialzò per tornare a letto si accorse che nella stanza
era
entrato Sting che lo guardava sospettoso.
Rogue
si vergognò immediatamente di tutto quello: della sua
debolezza. Non
poteva essere debole, lui era uno dei due Draghi Gemelli, orgoglio di
Sabertooth, la migliore gilda di Fiore. Non poteva essere debole
davanti a Sting.
-Mi
hai svegliato- sbadigliò quello in un sussurro, piano per
non
svegliare Frosch.
Rogue
era del tutto sicuro di non aver fatto così tanto rumore.
-Ho
sentito che qualcosa non andava- spiegò Sting.
L'altro
sospirò -Mi spiace- disse -non è nulla- l'istinto
e il legame che
avevano era forte, quando qualcosa preoccupava l'altro riuscivano a
sentirlo.
-Non
sembra vada tutto bene- insistette Sting guardandolo confuso.
-Va
a dormire Sting che altrimenti domani mattina non ti svegli
più-
replicò Rogue tornando al suo letto.
Sting
si indignò lanciandogli un'occhiataccia, ma ovviamente non
si diede
per vinto.
Colpa
della sua testardaggine e del comportamento simile ad un bambino di
cinque anni che in quei casi veniva fuori.
Si
sedette sul bordo del suo letto a gambe incrociate -È colpa
di un
altro incubo?- chiese centrando subito il punto.
Rogue
sospirò, odiando Sting, se stesso, la sua debolezza.
-È
passato adesso- disse piano.
L'altro
non era affatto convinto, si lasciò cadere al suo fianco le
braccia
dietro il capo per sorreggerlo.
-Ehi
questo è il mio letto!- si lamentò Rogue
iniziando a spingerlo via.
-Cosa
vuoi, razza di cretino? Sono venuto qui a consolarti e tu mi spingi
giù dal letto?-
-Nessuno
ha bisogno di essere consolato qui!-
Finirono
a litigare e spingersi a vicenda finché non sentirono un
lamento
provenire da Frosch e dovettero smetterla per paura di svegliare
l'exceed.
Rogue
sospirò sconfitto, mentre Sting tutto contento si infilava
sotto le
coperte e gli rubava il cuscino.
-Non
siamo più dei mocciosi che dormono abbracciati Sting-
cercò di
rinfacciargli alla fine il drago d'ombra.
-Quante
storie che fai- si lamentò l'altro -scommetto che se rimango
qui non
farai più incubi- ghignò alla fine.
Calò
il silenzio tra i due, Rogue avrebbe mentito a se stesso negando che
avere l'amico così vicino gli piacesse.
-Dimmi
un po' Rogue, cosa ti spaventa tanto dei tuoi incubi?-
-Me
stesso- avrebbe sussurrato Rogue, quasi del tutto addormentato e
quindi senza sentire appieno come Sting gli avrebbe stretto la mano
dopo quelle parole.
-Avevi
ragione, sono davvero tornati- gli occhi di Sting brillavano di luce
febbrile ed eccitazione -quando li sconfiggeremo proveremo a tutti
che siamo i più forti, che Sabertooth non può
essere sconfitta-
I
Grandi Giochi di Magia stavano per iniziare e i due draghi gemelli
non vedevano l'ora di potersi misurare e sconfiggere i draghi di
prima generazione.
-Sono
sicuro che ce la faremo, dopo tutto il nostro allenamento- anche
Rogue era fiducioso.
Sting
ghignò -Sconfiggeremo Fairy Tail-
Da
Fairy Tail invece vennero sconfitti, ma fu Fairy Tail a salvarli, a
indicar loro la giusta via, a insegnargli il significato di gilda, di
famiglia. Un significato che Rogue aveva dimenticato molto tempo
prima.
-Come
nuovo Master non me la sto cavando così male, non credi?-
-Tu
sei sempre troppo sicuro di te Sting-
-Eh?
Che hai detto? Abbi il coraggio di ripeterlo!-
Rogue
gli diede un spallata facendolo cadere sull'erba e scoppiando a
ridere.
Sting
inveì ancora contro di lui per poi lasciarsi andare in una
lunga
risata.
Dopo
il festival del Drago, dopo la chiusura di Eclipse tutto scorreva al
meglio, la pace era tornata, la minaccia dei draghi sparita.
L'ombra
anche, almeno così Rogue credeva, le sue notti erano sempre
più
serene, aveva di nuovo una famiglia, una gilda, dei compagni. Aveva
Sting.
Alla
gilda non era rimasto quasi più nessuno, Yukino l'aveva
appena
saluto avvisandolo che Sting era ancora immerso nei suoi conti e
scartoffie. Rogue si lasciò cadere sul divano al suo fianco,
appena
arrivato al piano superiore dove c'era l'ufficio del master.
-Perché
secondo te Orga deve distruggere tutto durante le missioni?-
brontolò
Sting, il volto stravolto schiacciato su una pila di fogli appoggiati
sul tavolino di fronte a sé.
-Ma
se facevi lo stesso anche tu- lo rimproverò Rogue.
L'altro
fece una smorfia contrariato -Ora capisco cosa si prova a far
quadrare tutte le spese per i danni alle proprietà-
borbottò
tirandosi su, un foglio ancora appiccicato alla guancia -Lector e
Frosch?-
-Hanno
inseguito Minerva continuando a chiedere che cucinasse loro qualcosa,
credo alla fine l'abbiano convinta- spiegò.
Sting
ridacchiò divertito rimettendo a posto il foglio
-È una donna da
sposare la nostra signora- commentò.
Rogue
continuò a fissare davanti a sé, corrugando
appena la fronte. Sentì
lo stomaco stringersi.
Sting
proseguì nel mettere ordine nelle sue carte e alla fine si
lasciò
cadere contro il comodo schienale del divano appoggiando la testa
sulla spalla di Rogue, mentre lo stomaco gli brontolava.
-Hai
fame?-
-Tu
che dici? Hanno fatto bene Lector e Frosch ad andare con Minerva-
Calò
il silenzio tra i due, Rogue si sentiva incredibilmente a disagio e
si odiò per quello.
-Lei
ti piace?- chiese in un sussurro alla fine.
-Ma
chi?-
-Di
chi stiamo parlando Sting?-
Lui
rise -La signora? Perché dovresti pensarlo?-
Non
lo stava negando.
-Parli
sempre così bene di lei...- la sua voce suonava
così insicura che
aveva voglia di sotterrarsi, era contento che almeno Sting non stesse
guardando la sua faccia.
-Che
c'entra?- replicò lui -parlo sempre bene di Yukino anche, di
Natsu-san e di Orga, anche se lo odio in questo momento, e anche di
te- prese fiato -da dove ti esce questa storia ora?- si tirò
su
incontrando il suo sguardo.
-Beh
che avessi un'inquietante fissa per Nastu-san lo sapevo già-
cercò
di cambiar discorso Rogue.
-Prova
a ripeterlo!-
Anche
perché Sting ci cascava sempre.
Si
concesse un sorrisetto che fece arrabbiare solo di più
l'altro
incominciando a farli battibeccare.
Quel
discorso che Rogue odiava e temeva fu un attimo accantonato.
-E
a te Rogue?- chiese alla fine Sting, dopo averlo perdonato per le
parole precedenti.
-Cosa?-
-A
te chi piace?- chiese il master curioso avvicinandosi all'amico.
Rogue
distolse lo sguardo intimandogli di tacere perché non erano
affari
suoi, cosa che fece incuriosire ancora di più Sting che lo
infastidì
per il resto della serata.
Dirgli
la verità, si continuava a dire Rogue, non avrebbe cambiato
nulla.
L'ombra
era tornata.
Strisciante
e silente, stranamente questa volta era portata da una persona che
ben conosceva.
-Gray
fermati!- stava urlando Natsu-san, anche se sapeva che non sarebbe
stato ascoltato -che diavolo ti prede?!-
-È
troppo tardi Natsu e lo sai- ghignò lui aprendo la mano fino
a poco
prima stretta.
Rogue
vide al rallentatore il corpo che cadeva, sentì distante il
tonfo
sul terreno gelato, percepì appena la risata vuota che
riempì il
silenzio.
Poi
fu solo ombra. Ombra che gli offuscò i sensi che lo
obbligò ad
alzarsi e, urlando tutta la sua rabbia, a lanciare un ultimo
disperato attacco. Non sentì l'urlo di Natsu-san, non vide
Sting con
lo sguardo perso nel vuoto e la bocca spalancata. Solo un singhiozzo
da parte di Lector. Poi fu solo ombra.
Ombra
nei sogni.
Portava
rabbia, paura, follia. Urlava anche se dalla sua bocca non usciva
alcun suono. E cadeva, sempre più, senza fermarsi mai.
L'odio
divenne l'ombra, Rogue divenne ombra.
Quando
riaprì gli occhi la luce li ferì con forza. Era
nella sua stanza e
nel suo letto, ma ogni cosa gli era estranea. Persino il ragazzo
addormentato al suo fianco su una sedia, completamente ricoperto di
bende, le ciocche di capelli bionde sparse sul lenzuolo.
Non
riusciva a sentire nulla, si guardò le mani che erano state
finemente medicate, fino a lasciar vagare lo sguardo ai piedi del
letto. Lector dormiva stringendo a sé una tutina rosa.
I
ricordi colpirono Rogue con un impeto inatteso, l'ombra si
rischiarì
solo per far venire alla luce la verità.
Senza
riuscire a fermarsi si prese la testa tra le mani iniziando ad
urlare.
Sentiva
il volto bagnato dalle lacrime, sentiva la rabbia, vedeva l'ombra.
E
percepiva appena Sting che lo stringeva a sé cercando di
calmarlo e
consolarlo, inutilmente.
L'ombra
aveva deciso per lui, senza che vi si potesse opporre, senza che
volesse farlo realmente. Doveva diventare più forte, doveva
poter
combattere Acnologia, per farlo aveva bisogno del potere dei draghi.
Era
tutto pronto, non si era lasciato distrarre da nulla.
Potere,
gli serviva potere per vincere.
In
sette anni erano cambiate molte cose, il mondo non era più
un posto
per gli umani. I deboli soccombevano, era giusto così.
Ma
Rogue non era più un debole.
Si
era lasciato ogni cosa alle spalle, era diventato un'Ombra.
Era
diventato quella parte di lui che un tempo lo spaventava, ora non
riusciva a capire come avesse fatto ad essere così cieco.
Gilda,
famiglia, compagni, a cosa servivano? A nulla.
Il
mondo era in mano a chi era forte, il potere l'avrebbe ottenuto
tornando indietro nel tempo, comandando i draghi del portale di
Eclipse, una volta distrutto Acnologia sarebbe diventato lui il
più
forte di tutti.
Non
aveva bisogno di altro.
-È
il piano più idiota che abbia mai sentito!-
Sting
si stava tirando su con le ultime forze rimanenti, lì in
mezzo ai
detriti, Lector poco più in là respirava a fatica.
-Credi
che questo risolverà le cose, eh stupido?- urlò
ancora, riuscendo a
mettersi in ginocchio -il Rogue che conoscevo io non avrebbe mai
architettato qualcosa di così idiota, senza pensare alle
conseguenze-
Rogue
era stanco di quelle parole e di quella battaglia totalmente impari
ed inutile.
Sting
prese un respiro, probabilmente per raccogliere le forze per il suo
ultimo Ruggito del Drago Bianco, ma Rogue lo anticipò. Con
un balzo
gli fu addosso assestandogli un ultimo pugno sul volto, rispedendolo
a terra, continuando a colpirlo.
-Non
sono più quel Rogue!- urlò lui accompagnando un
colpo con ogni
parola -e non mi importa ciò che dirai, tu non puoi
fermarmi!-
Sting
sputò sangue sul terreno arido.
Devi
liberarti di lui, mi ha sempre tenuto lontano, ti ha sempre
costretto.
Il
braccio destro del Master.
Il
secondo dei draghi gemelli.
-Non
esistono più i draghi gemelli- ringhiò Rogue
all'ombra che gli
parlava nella mente.
-Non
puoi farcela Rogue- bisbigliò Sting al limite delle forze
-non ce
l'ha fatta nessuno, è un piano folle, neanche Fairy Tail...-
Il
Drago d'Ombra portò le mani intorno al suo collo stringendo
-Non
osare dirmi cosa posso o non posso fare-
Uccidilo.
Rogue
non riusciva a stringere abbastanza forte, il sangue sulle mani gli
rendeva la presa scivolosa, la vista gli si era anche annebbiata.
Prendi
il suo potere.
-Non
voglio che per questo piano incredibilmente stupido tu muoia-
sussurrò alla fine Sting, la voce troppo bassa -se cambiassi
il
passato, cosa succederà?-sembrava confuso, quasi avesse
raggiunto
un'idea distante, irrealizzabile -se riuscissi davvero, allora
forse...-
Rogue
si accorse che aveva lasciato la presa sul collo dell'altro ragazzo.
Sting
alzò una mano posandola sul suo volto, tirando fuori da
chissà dove
un ultimo sorriso -Ma forse potresti davvero farcela Rogue, cambiare
il passato, salvarci tutti, non perché te lo dice
l'oscurità che
hai dentro, ma perché è giusto così-
iniziò -se prendessi il mio
potere potresti farcela-
Avanti
fallo!
-No!-
urlò alla fine Rogue, la voce nella sua testa
sparì per un secondo,
un secondo fatale che gli fece vedere con chiarezza cosa stava
succedendo in quel momento.
Sting
gli afferrò una mano portandosela al petto, una luce soffusa
avvolse
le sue ferite ormai incurabili. Rogue cominciò a sentire
tutto il
potere magico che fluiva verso di lui abbandonando quello dell'amico.
-Va
bene così idiota, non devi piangere adesso, torna indietro e
promettimi che sconfiggerai Acnologia- concluse Sting, il sorriso
stampato sulle labbra, mentre la luce si affievoliva.
Poi
ci fu solo silenzio, anche il vento aveva smesso di spirare.
-Sting...-
chiamò piano Rogue, le lacrime che non si fermavano, il
potere che
dentro di sé aumentava -... ti prego-
L'ombra
tornò. Ogni sensazione sparì inghiottita
dall'oscurità.
Rogue
si alzò, il volto di nuovo inespressivo,
abbandonò senza più uno
sguardo il corpo del suo migliore amico, il piano andava avanti.
Sarebbe tornato indietro nel passato, avrebbe portato a termine la
missione.
Si
bloccò ad un certo punto guardando indietro, la tristezza
che di
nuovo aumentava, la luce che piano gli rischiarava le idee.
Era
tutto finito, era un mostro, cosa aveva fatto?
Tu
sei mio Rogue, noi vinceremo.
Si
rimise in cammino, inghiottito dall'ombra, diretto al passato.
Tutto
era pronto.
Aveva
facilmente aggirato la principessa di Fiore, adesso mancava solamente
trovare Lucy e ucciderla.
Ghignò
nel buio tirandosi sul volto il cappuccio scuro, il piano andava a
gonfie vele. Nessun ripensamento, nessun intoppo... nessun
sentimento.
Era
stato difficile all'inizio, era in perenne bilico tra
normalità e
rimorso. La notte sognava eventi passati e felici, quando era ancora
un moccioso debole. Si odiava per quello.
Perché
allora si trovava proprio in quel luogo? La sua missione veniva prima
di tutto quello, doveva andarsene.
Sei
debole.
-Tsk!-
grugnì insoddisfatto, poi fece un passo avanti affiancandosi
al
letto.
Sting
dormiva nello stesso modo che ricordava, perché ricordava
ogni cosa,
anche se tutto era intrappolato nell'ombra.
Non
aveva il coraggio di muoversi o avvicinarsi più di
così. Quella non
era la missione, quello lo avrebbe solo indebolito di più.
Sentì
la porta della camera aprirsi e si appiattì contro il muro
diventando un'ombra.
Aveva
cercato di evitare il se stesso del passato, gli creava uno strano
senso di disagio. Vederlo adesso di fronte a sé gli fece
contorcere
lo stomaco: rabbia e invidia soprattutto.
Rogue
appoggiò sul suo letto, per poi coprirlo subito, Frosch.
Ecco
perché Rogue del futuro aveva evitato se stesso: rivedere
Frosch fu
come una pugnalata dritta nel cuore.
L'exceed
era addormentato e sereno, Rogue invece sembrava parecchio agitato.
Rogue
del futuro cercò di riportare alla mente i Grandi Giochi di
Magia,
ma tutto era stato troppo imbevuto e corrotto dall'oscurità.
Rogue
si avvicinò al letto di Sting guardandolo con aria
contrariata,
aveva sparso a terra tutte le lenzuola, sembrava che persino Lector
avesse freddo. Il Drago d'Ombra raccolse il tutto coprendo l'altro e
l'exceed.
Rogue
del futuro vide un sorriso comparire sul volto del vecchio se stesso,
strani e confusi sentimenti gli annebbiarono la mente, mentre Rogue
si chinava a sfiorare la mano dell'amico.
L'ombra
agì d'impulso si lanciò in avanti, come ombra si
posò sul corpo di
Rogue, ne sentì i pensieri, quei pensieri che gli
catturarono
l'animo stringendolo di nostalgia.
-Staremo
insieme per sempre, vero Rogue?- chiese Sting sorridendo in modo
spropositato, stringendo forte la manina dell'altro bambino.
Rogue
arrossì -Non dire cose così imbarazzanti idiota-
borbottò in
risposta.
-Ah
sì? Ti emozioni per così poco?- rise l'altro
stringendogli un
braccio intorno al collo e ridendo forte.
Rogue
cercò inutilmente di far lasciare la presa all'altro, senza
riuscirci.
“Certo
che staremo insieme per sempre, stupido” si
ritrovò a pensare.
Rogue
allontanò la sua mano da quella di Sting chiedendosi
perché così
improvvisamente gli tornasse in mente tutto quello.
Rogue
del futuro abbandonò quel ricordo al se stesso del passato,
sapendo
che sarebbe stato custodito al meglio.
Poi,
sempre come ombra, abbandonò la stanza.
Aveva
perso fin troppo tempo.
Il
piano andava avanti.
-
Angolino -
Primissima cosa:
chiedo umilmente perdono!
Salve gente, prima volta sul fandom di Fairy Tail, giusto per non farci
mai mancare nulla u_u
Ora veniamo alle cose serie: perché questa... cosa?
Sì il bello è che me lo sto chiedendo anche io,
ci sarebbe da ringraziare una cara persona (che sa bene che tutto
ciò è colpa sua e.e) ma dovete sapere che mi
hanno assalito i feels angst post Lucca Comics. Prendetevela con loro
se questa one shot vi è piaciuta dubito e
se vi ha fatto diventare tristi!
Non sono soddisfatta, ma tanto non lo sono mai, l'ho davvero scritta in
due pomeriggi, dato che ero tremendamente ispirata.
Amo questi due, se non fosse ovvio doveva essere ovvio
e spero di aver reso loro giustizia :3
L'ispirazione è stata tratta dalla tag "Stingue" di tumblr e
anche da una fanart, della sopraccitata cara persona, che potete
trovare qui
e che dovete assolutamente andare a vedere perché
è bellissima *_*
Va bene va, io mi dileguo che è meglio, un grazie a tutti
voi che siete sopravvissuti fino alla fine, e che avete letto il
piccolo sclero qui sotto c:
Alla prossima!
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