Sto soffocando
e nessuno riesce
a darmi aria
come un albero che
vive senza ragione,
osservando impotente il cielo
senza poter decidere
nemmeno il più pallido nulla;
così l'amore dolce di due
intrepidi cuori innamorati
che siedono contro il suo tronco
credendolo non vivo,
ebbene loro non sanno quanto amore
abbia mai davvero provato lui,
e quanta paura e quanta rabbia
egli prova tuttora per
essere nato tale;
e quanta invidia lo infervora vedendo
quei piccoli cuori innamorati
toccarsi e bacirasi,
ben sapendo che lui non potrà mai essere
toccato né baciato in quel modo da nessuno,
semplicemente perché è nato sbagliato.
Per questo quando il sole fa
capolino tra le nubi
l'albero non lo guarda,
sapendo che esso è dotato
di uno splendore che lui
mai potrà avere.
Esso viene infatti amato, lodato,
detestato, criticato, temuto
ma mai ignorato.
Invece quei piccoli esseri che
camminano su due gambe e assomigliano
tanto a quei pallidi uccellini
che cantando si posano sui suoi numerosi rami,
ignorano l'albero,
perché esso è sempre presente;
lo uccidono, lo strappano dal suo
terreno natale, lo profanano.
Essi mai faranno invece questo
al sole, perché egli è uno ed uno soltanto.
Ma verrà il giorno in cui
per colpa delle loro
stupide manie anche l'albero
sarà solo uno e a differenza del sole
morirà, e con lui anche gli umani
alla fine moriranno.
Eppure il nostro albero vivrà per sempre,
non ovviamente nel modo in cui noi intendiamo vivere,
ma perché un semplice stupido umano
ha scritto di lui e altri
esseri umani leggeranno di lui e questo
forse potrà impedire che
la solitudine infinita
che esso prova
magari un giorno finirà.
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