Brina
BRINA
GHIACCIO
We
hide behind the crimson door
While
the summer is killed by the fall
Alive
behind the crimson door
While
the winter sings: "Your love will be the death of me"
"Your
love will be the death of me"
Ci
nascondiamo dietro la porta cremisi
Mentre
l'estate è uccisa dall'autunno
Vivo
dietro la porta cremisi
Mentre
l'inverno canta: "Il tuo amore sarà la mia morte"
"Il
tuo amore sarà la mia morte"
HIM
_Behind the
crimson door_
Le
gocce di pioggia, adagiate sul tappeto di foglie che ricoprivano il
giardino, brillavano alle prime luci dell’alba.
Lei,
distesa su esse, sembrava un bocciolo di giglio coperto dalla lucente
rugiada del mattino, che stava per presentarsi ad ella.
«Brina,
svegliati amore mio», le sussurrò accarezzandole i
boccoli bianchi e riscaldandola con il suo tocco.
La
candida fanciulla aprì delicatamente gli occhi: le ciglia
coperte di piccoli cristalli di ghiaccio, e le iridi, oh quali iridi!
Di quell’azzurro gelido che solo a guardarle sembra di poter vedere
le lande innevate dell’Antartide.
Brina
si toccò le labbra blu con la punta delle dita e poi sfiorò
il tappeto di foglie, che si coprì di cristalli all’istante.
Iniziò
a danzare in quel bosco, dove tutti gli alberi ormai erano spogli e
le piccole creature, assopite sottoterra.
La
sua veste leggera sfiorava gli alberi, i cespugli e si adagiava con
grazia sulle foglie, che si ricoprivano, come il suolo, di quei
piccoli capolavori lucenti, illuminati dai raggi del Sole.
Il
venti faceva volare i suoi capelli, così sinuosi e delicati,
sembravano le onde di un mare d’inverno.
Volteggiava
e saltava leggiadra, sospesa dal vento, baciata dal Sole, in una
danza che avrebbe portato il sonno nel bosco.
Intonava
una melodia cristallina che risuonava, e scuoteva le acque del lago
in cui lei si stava per gettare.
Il
Sole non era caldo, ma illuminava ugualmente la bellezza della sua
amata, che non poteva mai abbracciare del tutto, per non farla
morire, perire in quel lago. Purtroppo però ora era arrivato
il momento.
«Non
temere amore mio» le disse arrossandole le pallide guance.
Brina
alzò le braccia al cielo, come per voler arrivare al suo
amato; non si accorgeva però che i suoi capelli stavano
diventando pian piano piccole gocce d’acqua.
Il
Sole scese verso di lei rimanendo avvolto dalle sue fiamme, le toccò
i capelli e le sfiorò le labbra.
La
baciò delicatamente sulla fronte. Un ultimo bacio d’amore. E
morte.
Della
gracile Brina non rimase più nulla, si sciolse in poco tempo e
divenne un tutt’uno con il lago.
Il
Sole si nascose dietro a delle nuvole nere e pianse la sua Brina,
così delicata, così fragile, ma così bella.
Un
ultimo canto, un ultimo bacio, un ultimo giorno d’autunno.
Il
Gelo si vendicherà della sua sorellina! Spegnerà il
Sole e così anche il suo amore appassionato per la creatura
più evanescente, portando l’inverno in tutto il regno.
Un
pianto struggente risuonò sulla terra, trasportato dai venti:
«Ti amerò per sempre Brina».
FINE
Nota:
questo è l’inizio di una raccolta che parla di amori
“strani”, nel senso che mi piace pensare agli eventi atmosferici
come unioni di creature evanescenti che rappresentino gli elementi.
Per
ora Brina mi ha dato abbastanza soddisfazione e vi sarei grata se
potreste darmi la vostra preziosa opinione!^__^
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