Amica bianca

di lapoetastra
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Ispirata a William Burroughs


William soffre.
Non ne sa bene il motivo, eppure ogni giorno, anche il più tranquillo, è costellato per lui di piccole gocce di dolore che cadono come una pioggia incessante sulla sua pelle, ustionandola e lasciando su di essa segni rossi, invisibili ma incurabili.
Forse è il destino che gli ha impedito per natura di essere felice.
Forse è sempre insoddisfatto di se stesso perché continuamente lo sono gli altri di lui, a partire da suo padre, che lo considera un inetto, un buono a nulla, e non perde occasione , le poche volte in cui gli telefona, per insultarlo e ricordagli di essere la pecora nera della loro illustre famiglia.
William è quasi sempre solo.
Certo, ha degli amici.
Allen e Lucien tra tutti, ma loro sono più giovani di lui di nove anni, e tale voragine, a quell’età, si fa sentire inevitabilmente, motivo per il quale non lo invitano quasi mai alle loro uscite serali, e quando succede non hanno mai molto di cui parlare.
William si sente abbandonato, e ne soffre terribilmente.
Ma adesso… adesso per la prima volta c’è qualcuno, con lui.
Qualcuno di cui William ha già terribilmente bisogno, nonostante siano insieme solo da pochi giorni.
È la sua unica amica, la sola che non l’abbandonerà mai, per cui lui non è troppo vecchio, o troppo sbagliato.
Per lei Bill è perfetto.
Ed egli non può che esserne immensamente felice, ed anche estremamente sorpreso.
È convinto fermamente che non la lascerà mai, non ora che l’ha trovata dopo estenuanti ricerche, non adesso che si è legato a lei come mai gli era successo con nessun altro.
E lei è lì, adesso, con lui.
Bianca e pura, bellissima.
E quando gli entra nelle vene, provocandogli brividi di eccitazione lungo la spina dorsale e pervadendogli il cervello di allegra euforia, William sorride, dopo tanto tempo.




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