Aeroplanino di carta

di Canzonette
(/viewuser.php?uid=896945)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Se spostavala scrivania contro il muro e metteva una stampella incastrata nello stipite della finestra poteva scivolare fuori facilmente. Dopodicché era solo una questione di gattonare sulle degole del tetto e eraggiungere la sua postazione: un piccolo quadrato di cemento a metà tra il tetto di casa sua e l'ufficio vicino. Era il suo ancgolo di cielo. Andava li' quando aveva bisogno di respirare, di starsene un po' da sola. Poggiava la schiena contro il muro e guardva il mare di case che si snodava davanti a lei. Poi guardava in alto, e meditava su quanto siamo piccoli rispetto all'universo.
Cosi' Nadia sobbalzo' quandoi suoi pensieri furono interrotti da un fruscio poco distante. Si volto' di scatto, ma non trovo' la fonte del rumore. Si guardo' un po' in torno, poi lo noto'. Era un aeroplanino di carta, volato da chi sa dove. Era atterrato sul tetto qualche metro più in la', ma le ci volle poco per recuperarlo. Spiegando il foglio, Nadia si chiedeva chi potesse aver perso un aeroplanino di carta a quell'ora della notte, sul tetto. Portando il foglio più vicino alla luce del lampione l'idea che quel foglio potesse essere indirizzato  proprio a lei le sfioro' la mente. 
La scrittura era sbiadita e disordinata, ma Nadia riusci' a leggere l'unica frase che vi era scritta: 
"Non tornare."




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3319045