Libretto maledetto

di HellSINger
(/viewuser.php?uid=380857)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era un uomo strano, non era mai uscito di casa.
John aveva un ossessione profonda verso il colore giallo: la sua casa, le pareti, i mobili, il soffitto erano gialli, i fiori nel suo giardino, i suoi vestiti; il resto del mondo, per John, era in bianco e nero.
Un giorno accadde qualcosa, un incidente.
Era una giovane donna.
Lui la guardò, un colore sconosciuto la colorava, facendola spiccare nel suo mondo. Pensò subito che fosse molto bella: i suoi capelli, la sua bocca, le sue guance i vestiti, tutto aveva quel colore.
Avrebbe dovuto parlarle, ma lei corse via e si disperse nella folla; ma il suo ricordo rimase stampato nella mente del nostro protagonista che scoprì così il rosso e lo associò alle cose belle per sempre.
Iniziò così a ricercare cose rosse, gli sarebbe piaciuto essere bello in quel modo.
Ma il rosso sembrava fuggire via da lui.
Camminò, Camminò e si sentì tornare bambino, no, tornò ad essere il bambino che non era mai stato, un piccolo osservatore alla ricerca della bellezza.
Osservava avido ogni dettaglio, alla ricerca di rosso. La giornata stava finendo e un vivido e vivace tramonto aranciato infuocò il cielo, per la prima volta John pianse, non gli era chiaro il perché, ma una domanda urlava nei sui occhi, perché, perché non lo ho mai visto? C'è dell'altro? Così arrivò la sera con i suoi cieli color cobalto e scoprì il blu, un colore leggero ed intenso come il suo nome.
Poi fu il turno del verde, e del viola.
E sapete? Un giorno rincontrò la donna rossa, solo che non era tutta rossa, i suoi occhi, ad esempio, erano blu: la trovò addirittura più bella.
E così capì che la vita, non era rinchiusa solo in un colore.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3328168