I
hate you!
Capitolo
1
.:Non
può essere vero!!:.
Sbatto
la porta
ed entro in camera mia mentre sento ancora le urla di mia madre. Non
può farlo,
io non voglio trasferirmi! E tutto questo solo perché
papà invece che lavorare
se la spassava con le sue segretarie.
Ma
forse è meglio
che vi racconti dall’inizio.
Prima
di tutto
il mio nome è Silvia De Alisia, sedici anni. La mia
è una famiglia ricca e
altolocata e fino a un anno fa la mia vita era pressoché
perfetta. Mio padre
era a capo di un prestigioso studio legale, un uomo rispettato e amato
da
tutti, soprattutto dalle sue giovani e avvenenti segretarie.
Com’è
immaginabile intuire, mamma lo scoprì e nel giro di pochi
mesi mio padre venne
elegantemente sbattuto fuori di casa.
Papà
è stato l’elemento
scatenante di tutto questo casino che ultimamente io chiamo vita. Mamma
è
andata in depressione e non usciva quasi più di casa, al
contrario dopo aver
ottenuto il divorzio restava fuori anche due o tre giorni senza
avvertire. Un
bel esempio non c’è che dire.
In
quei mesi il
mio unico punto di riferimento è stato mio fratello maggiore
Sirius, senza di
lui mi sarei sentita sola e in balia di me stessa.
Ma
torniamo a
mia madre...Lei si è ripresa così bene che ha
deciso di risposarsi. Si, esatto:
di risposarsi!!
E
a me viene da
chiedere: MA NON HA IMPARATO NIENTE?!?
Mamma
dice che
quest’uomo sarà diverso da papà, che la
ama e che la renderà felice.
Beh
io questo
matrimonio non lo voglio! Non fraintendetemi, io voglio un bene
dell’anima a
mia madre, solo non voglio che soffra ancora.
Quest’uomo
e il
matrimonio sono la causa della nostra discussione. Lei vuole
trasferirsi a casa
di Gen Fudo, il futuro marito, io invece no. Semplice la questione.
Non
ho la minima
intenzione di lasciare i miei amici e la mia vita per seguire mia madre
in
quest’assurdità.
Sirius,
invece,
era al settimo cielo finchè non ha scoperto che il fidanzato
di mamma è un
tradizionalista che abita in quelle casette a un solo piano in stile
tipicamente giapponese.
Non
credo di
avervelo detto, ma Sirius è un po’, come
dire...snob. Si, è decisamente snob!
Sento
dei passi
avvicinarsi alla mia camera. Di sicuro è mia madre che
vorrà fare pace; Sophia
Bellin- ha ripreso il suo cognome da nubile dopo il divorzio- non
è tipo da
tenere il muso specie con sua figlia.
Bussa
alla mia
porta e io, mansueta, la invito ad entrare.
Capelli
corti
rossiccio-biondi, occhi verde smeraldo e un sorriso dolcissimo: questa
è mia
madre.
Avanza
verso di
me lenta e leggiadra, è incredibile come in ogni situazione
lei riesca ad
essere sempre aggraziata e composta, l’esatto opposto di
quello che sono io...
-
Silvia, lo so
che non sei d’accordo. – inizia sedendosi sul mio
letto e accarezzandomi dolce
i miei lunghi capelli biondi: - Ma sono certa che Gen ti
piacerà e anche la
nuova casa. E sono assolutamente sicura che riuscirai a farti dei nuovi
amici. –
Purtroppo
per me
è già stato tutto deciso; gli scatoloni sono
già quasi tutti imballati e entro
due giorni sarò nella mia nuova casa con il mio nuovo
patrigno e i miei nuovi
fratellastri. Davvero fantastico!
ì ì ì
ì ì
E
che cazzo!
Mio
padre si dev’essere
fumato il cervello.
No,
ma dico cosa
gli è venuto in mente di risposarsi?
E
per di più con
una signorotta di città che avrà la puzza sotto
il naso. Lei e i suoi figli!
Cazzo!
Ah
scusate non
mi sono presentato, molto piacere Apollo Fudo ho sedici anni e, almeno
fino ad
ora, la mia famiglia è stata composta da me, mio padre Gen
Fudo e i miei due
fratelli: Baron, il maggiore di un anno più vecchio di me e
mia sorella minore
Chibiko, di nove anni.
Mia
madre è
morta dando alla luce Chibiko e da allora siamo rimasti sempre e solo
noi.
Tutti
uomini.
Beh a parte mia sorella, ma lei non la consideriamo una femmina.
Chibiko è un
vero e proprio maschiaccio, e di questo io e Baron siamo molto fieri.
Fa a
botte a scuola, gioca a pallone, si comporta come un maschio in
pratica. Papà
non dice niente a riguardo, nomina solo le sua adorate Tre Frecce, cosa
siano e
a cosa servano poi non l’hai mai capito nessuno,
fattostà che tutto, secondo
lui, è condizionato dal volere delle Tre Frecce.
All’inizio ho creduto che
quello fosse un modo per dare un senso alla morte della mamma, ma poi
mi sono
ricordato che è proprio grazie alle Tre Frecce se ha
conquistato mamma, a detta
sua.
Credo
che
abbiate capito cha la mia non è una famiglia tanto normale,
sono tutti matti!
Tranne me, ovvio.
E
tra due giorni
la gabbia di matti ospiterà dei nuovi esemplari... Tre per
essere precisi: due
femmine e un maschio. Almeno continueremo ad essere superiori
numericamente.
Chissà
che tipo
è questo...Non ricordo il nome, pazienza. Di certo
sarà un vero maschio. Non
voglio nemmeno pensare a un’eventualità diversa...
Intanto
io e
Baron siamo già d’accordo: allearci contro la
“minaccia femmina”.
Dobbiamo
essere
uniti per batterle; una settimana con noi e quelle scapperanno a gambe
levate.
Non
so se sia
chiaro, ma io non voglio femmine in
casa mia e quando Apollo Fudo
decide
una cosa, la ottiene.
Fine
1° capitolo
Hola
gente, come va?^^
Eccomi
con una nuova storia. Come avete già visto è
narrata in prima persona da Silvia e Apollo e ne vedremo delle belle.
Aspetto
molti commenti.
Alla
prossima.
Himi.
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