Angel
Witch
“She
is just a messenger from hell
Scanning
the oceans searching
for
victims to taunt
Looking
for those who dare
rise
her from the grave”
{Angel
of death, Angel Witch}*
Dita
invisibili si muovono su una tela illusoria, tessendo la trama dai toni
scarlatti.
Tiri
le fila, strega, come un ragno che con perizia costruisce la propria
ragnatela. Lo fai senza fretta - non puoi rischiare che il tuo lavoro
vada rovinato - ma c’è un’impazienza di
fondo a spingerti.
La
tua magia trema, palpita, muta, risplende come l’acqua
cristallina del mare di Rokkenjima.
I
veli dell’illusione si gonfiano attorno all’isola,
secondo i tuoi desideri, invisibili agli occhi degli umani che, pigri e
indolenti, riempiono le tue orecchie con il brusio di
un’esistenza labile e breve, fragile come un fiore di
cristallo ma non altrettanto preziosa, per te.
Insignificanti.
Presto,
molto presto, il tuo Gioco potrà avere inizio.
Ti
passi la lingua sulle labbra con maliziosa voluttà,
pregustando il divertimento che verrà con l’inizio
dello spettacolo che stai così abilmente organizzando.
Ridi,
strega dalle fattezze d’angelo, ridi mentre la volta celeste
si fa nera e carica di presagi, le nubi peciose sfilano contro il cielo
sempre più scuro; la realtà muta al tuo comando,
il tuo potere dilaga in ogni dove.
I
tre scelti dalla chiave sono caduti e ora osservi, interessata, lo
svolgersi degli eventi.
Sin
da subito la tua attenzione viene calamitata da lui: un uomo come
tanti, ma dotato di una testardaggine irritante, che si dibatte
inutilmente come un pesce impigliato nelle reti del pescatore.
Afferri
quelle reti e tiri, tiri, vuoi poterlo osservare più da
vicino.
Ma
lui nega, rifiuta, scettico, e allora l’illusione trema
appena, i veli si assottigliano, prima di acquistare nuovo vigore.
La
tua pedina preferita, piccola e inconsapevole, gli gravita attorno.
Tenta
di convincerlo, Maria, l’unica che davvero ti idolatra come
meriti, ma egli persiste nella sua inutile battaglia.
Lo
osservi da vicino, celata alla sua vista. Non capisci
cos’abbia di particolare, che lo salva dalla
mediocrità del genere umano, ma sai che sarà una
piacevole distrazione dalla monotonia della tua eterna esistenza.
Ti
affaccendi attorno alla tela, strega ammantata di vesti angeliche, la
magia che scorre come l’archetto sulle corde di un violino.
Componi la tua sinfonia, la tua meravigliosa musica che echeggia,
soave, nell’aria immobile; impregna ogni cosa, vibra
nell’ululato del vento, nello stormire delle foglie, nello
scrosciare della pioggia, nel sangue dei prescelti.
E’
il tuo capolavoro, e ne sei orgogliosa.
Lui,
l’umano, è la nota stonata.
Tutti,
ormai, sono preda dello sgomento, e già inconsciamente si
sono arresi alla tua superiorità… tutti, tranne
lui. Persiste, caparbio, resiste al tuo potere.
Per
questo ti incuriosisce tanto: si sta rivelando la pedina più
interessante da muovere, nella tua scacchiera.
Scruti,
affamata di dettagli. Lo osservi, lo metti alla prova, ridi della sua
disperazione.
Il
tuo potere arcano imperversa incontrastato.
Sai
che è solo questione di tempo, ora.
Presto,
Battler Ushiromiya sarà tuo.
*il
testo originale è al maschile
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