Complicata

di Bunny05
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Sono invisibile. Cammino per le strade della città in cui sono nata e sono invisibile. Le persone intorno a me neanche mi vedono, sono troppo preoccupate a mostrare quei finti sorrisi appiccicati alla loro faccia, a fingere la loro vita perfetta, ma la realtà è che le persone non si accontentano mai, dietro ai loro falsi sorrisi si nasconde la frustrazione di volere sempre di più, hanno già tutto ma vogliono sempre di più e io invece non ho nulla. La mia vita è sempre stata un disastro, io sono un disastro. Sono una ragazza complicata, ho un sacco di problemi che mi porto sulla schiena, convivo da sempre con questa rabbia che mi porto appresso, la rabbia per ciò che mi è successo e per quello che non ho potuto fare. Ho il diritto di essere arrabbiata, ma non ho il lusso di permettermi di crollare. Rido quando le persone si lamentano del fatto che non hanno il cellulare appena uscito ma si devono accontentare del modello vecchio, o quando un ragazzo o una ragazza mettono il broncio perché i genitori non gli comprano ciò che voglio. Io non ho un cellulare e non ho nemmeno i genitori. Se questi sono i veri problemi della vita per loro, dovrebbero provare a stare qua fuori, a vivere qua fuori, solo allora capiranno l’importanza di quello che possiedono, non gli importerà più dell’ultimo modello del loro cellulare, gli importerà come sopravvivere alla giornata e quando troveranno qualcosa da mangiare, o un posto caldo dove dormire allora sì che i loro sorrisi saranno sinceri. Odio le persone viziate che hanno tutto e si lamentano di tutto, non sanno quanto in realtà sia complicato, quanto sia frustrante non avere niente e nessuno. Alle persone piace mettersi in mostra, mostrare quello che hanno, come se fossero un articolo di una rivista, vogliono raccontare, vogliono farsi conoscere, reclamare ciò che possiedono, per tanti possedere equivale ad essere, ma non sanno quanto si sbagliano. Sono invisibile, ma non mi importa, ho imparato ad essere forte, a scalare montagne e a guadagnarmi i tramonti migliori. Ho imparato come stare al mondo, ho imparato a vivere senza nulla e ho imparato a sentirmi sola, perché anche in mezzo a tanta gente è come se fossi sola, abbandonata a me stessa, senza una meta, senza un traguardo da raggiungere. Giro per la città, il cappuccio nero della felpa che indosso nasconde il mio viso, mi fermo un istante, ed è come se tutto stesse rallentando, guardo le persone che camminano intorno a me e non capisco perché il destino mi ha riservato tutto questo. Io sono invisibile, ma voi siete tutti così fottutamente visibili.

P.S: La storia inizierà verso la fine di Gennaio.




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