Never Back Down

di GiorgiaMarieBieber
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La mia vita? Semplice! Il casino più totale: genitori assenti, niente amicizie... Per me esisteva solo una cosa la mia gang. Nella mia città ci sono delle regole per i ragazzi e le ragazze per bene, ma la regola più importante di tutte è quella di non frequentare mai, e dico mai, le due gang della città. Io ovviamente non facevo parte delle ragazze studiose, ordinarie, buone e brave; ma ero la rovina dei professori e del preside  ed ero la ragazza di cui i genitori si raccomandavano di non far frequentare ai loro figli perfetti. E la cosa assurda era come si poteva pensare che io le potessi sopportare quelle ochette perfettine e quei figli di papà. Io avevo la mia famiglia, la mia gang, i miei amici e tutto ciò mi bastava, non ero una di quelle ragazze che seguiva il gregge, ero una persona che pensava con la sua testa e non si faceva comandare da nessuno. La mia gang si chiamava "The death" proprio perché chi si metteva contro di noi andava incontro alla morte. E comunque non è una setta satanica, se ve lo stavate chiedendo, è solo la gang che governa la città.





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