Spirito Natalizio
"Di nuovo color
melanzana? Mi rifiuto di indossarlo!"
"Ron, lo sai che
mamma li fa con tanto amore questi maglioni!"
Bill lo
rimproverò, ma Ron se ne stava comunque col muso lungo, non
volendo indossarlo davanti ai suoi amici per l'ennesima volta.
A Harry verde, a
Fred e George arancione, a Ginny rosso. Esattamente cosa aveva
fatto di male?
"Dai, mamma ci
rimarrà malissimo!" lo riprese ancora Bill, ma lui
sbuffò e si rinchiuse in camera.
"Uno schifo, sempre
tutto di seconda mano, vero Leotordo? Tranne tu ovviamente, ma non
grazie a loro."
Persino per una
bacchetta di sua proprietà aveva dovuto aspettare che si
spezzasse quella di seconda mano dei suoi fratelli.
Harry
bussò alla porta ma lui non aprì.
A volte i suoi
genitori non li tollerava proprio.
Fred e George
poi... sempre a fargli scherzi, a volte si chiedeva se gli volessero
davvero bene.
Sprofondò
in un sonno profondo e quando si risvegliò accanto a lui
trovò Hermione.
"Hermione che ci
fai qui? non dovevi essere dai tuoi genitori per Natale?"
Solo quando lei si
girò si accorse che il volto di lei non era quello di una
ragazza, ma di una donna.
"Tesoro, ma cosa
dici? Quest'anno a Natale siamo dai tuoi..."
"Tesoro? Hermione
ma cosa...?"
Ron
arrossì in zona orecchie dall'imbarazzo e Hermione gli
sorrise, dandogli un bacio sulle labbra.
"Non pensavo
riuscissi ancora a farti arrossire..."
Non ebbe il tempo
di metabolizzare, però, che nella stanza entrarono due
bambini con i maglioni inconfondibili di sua madre.
"Papà!!
Ti sei svegliato finalmente!!"
Ron si
guardò intorno per capire a chi si stessero riferendo e solo
quando lo abbracciarono capì che lui era loro padre.
"Papà ti
senti bene? " chiese la bambina più grande con i capelli pel
di carota come i suoi e gli occhi azzurri.
Di lineamenti
somigliava molto a Hermione e lui finalmente capì.
"Hermione tu sei
mia moglie!"
Hermione
alzò gli occhi al cielo.
"George quanto ti
ha dato per farmi questo scherzo? Ogni anno se ne inventa
una!" esclamò poi ridendo.
"Papà tu
non te lo metti il maglione di nonna?" chiese il bambino che aveva
circa sei anni.
Si
guardò intorno , notando solo in quel momento che non si
trovava nella camera che divideva con Harry a Grimmauld
Place: era in una camera da letto matrimoniale e il letto era a
due piazze.
Ron
guardò il maglione sulla sedia e sospirò: color
melanzana, ancora.
"No, credo che per
oggi eviterò!"
"Ma come! Nonna lo
fa a tutti di colori diversi e non si scorda mai di nessuno!" si
lamentò la bambina.
"Rose,Hugo, parlo
io con papà, voi iniziate a prepararvi che tra poco
prendiamo la metropolvere.
"D'accordo mamma!"
esclamò la bambina e uscirono entrambi dalla casa,
"Tesoro... ti prego
sforzati almeno per quest'anno di fare come dicono i bambini."
"Hermione non
capisco..."
"Lo sai che Molly
sta passando un brutto periodo... non sto dicendo che tu non abbia
sofferto, ma era suo marito, hanno trascorso tutta la vita insieme."
"Vuoi dire che mio
padre..."
"La sua perdita ha
toccato tutti noi. Non potevamo sapere che i suoi esperimenti sugli
oggetti babbani avrebbe creato quell'esplosione... ti prego non
incolpartene ancora!"
Ron si
sentì mancare... suo padre era morto! Sua madre aveva sempre
messo in guardia suo padre sulla pericolosità dei suoi
esperimenti, lui stesso ci aveva sempre scherzato sopra... e ora...
"Ok, mi infilo il
maglione e andiamo!"
Hermione gli
sorrise e gli diede un altro bacio sulle labbra.
"Ti aspetto di
sotto!"
Quando arrivarono
alla tana sua madre con tutti i capelli bianchi l'accolse stringendolo
in un abbraccio.
Quando si
levò il mantello lei si commosse.
"Quest'anno l'hai
messo..." disse indicando il maglione con la "R" sopra.
"Sì..."
"E pensare che non
ti è mai piaciuto! Però io te l'ho sempre fatto
sperando cambiassi idea un giorno! Tu sei parte di questa famiglia e
quello è il modo di ricordarlo: da quando è morto
Fred fare questi maglioni sono il mio unico svago per tenere la mente
occupata, soprattutto ora che anche Arthur..." represse un singhiozzo e
si andò a sedere sulla poltrona, mentre Rose e Hugo andavano
ad abbracciarla per confortarla.
"Nonna i tuoi
maglioni sono bellissimi!" gli disse Hugo.
"Sì,
cosa hai cucinato oggi? Scommetto qualcosa di buonissimo!"
commentò ancora Rose.
Molly si
lasciò distrarre, mentre Ron pensava alle parole della madre
e soprattutto "Fred morto".
Ron non ci credeva
e quando arrivò George con Angelina Jonson la sua mascella
stava per toccare terra.
"Ronnino che si
dice al Ministero?" lo salutò avvicinandosi , con al seguito
un ragazzino di 12-13 anni e una bambina di cinque anni.
"Ciao zio!!" lo
salutarono i due.
"Fred, niente baci
per zio Ron, lo sai che devo fargli ancora rimpiangere di non essere
più mio collega al negozio di scherzi!"
Al nome "Fred", Ron
si guardò intorno, sperando che la madre si fosse sbagliata,
ma Fred non c'era: al suo posto c'era un ragazzino che gli somigliava
parecchio solo con la carnagione meno chiara.
"Negozio di
scherzi? Non capisco!"
"Certo, sai
benissimo a cosa mi riferisco, ma tranquillo, so che lo hai fatto per
una giusta causa. Non l'avrei mai detto, ma sei più adatto a
fare l'Auror cazzuto!"
Ron
spalancò gli occhi: lui Auror?? Già gli sembrava
un miracolo che fosse diventato prefetto quell'anno.
George
inaspettatamente lo abbracciò.
"Fratellino se
continui a guardarti intorno così spaesato potrei quasi
pensare che hai sognato Mirtilla Malcontenta stanotte. Comunque sai, se
ti prendo in giro per il negozio è che mi sono sentito un
po' solo ultimamente!"
Stava davvero
dicendo che gli era mancato?
Ron si commosse e
lo abbracciò più forte.
Fu in quel momento
che si accorse che gli mancava un orecchio.
"George cosa hai
fatto al tuo orecchio?"
George lo
guardò stranito.
"Questa ferita
è più vecchia della tua stupidità!
Sicuro di star bene? Forse hai sbattuto la testa, altro che Mirtilla
Malcontenta!"
Ron
arrossì, ma non rispose.
Appena in tempo per
vedere arrivare Harry e Ginny.
Aspetta un
attimo... stavano insieme?? Con tre bambini al loro seguito per giunta
e un ragazzo con i capelli blu.
"Fleur e Bill
dovrebbero arrivare tra poco!" li informò Ginny, poi diede
un bacio a Harry e Ron si sentì mancare.
"Harry... Ginny..."
Perse i sensi,
l'ultimo volto che vide fu quello di Hermione che lo chiamava "amore".
Ron si
svegliò di scatto.
Si
guardò intorno confuso, poi vide il volto di Hermione che si
stagliava su di lui.
Non era l'Hermione
donna, ma l'Hermione che conosceva lui.
"Hermione... "
"Ronald , Harry ha
provato a svegliarti e non c'è riuscito!"
Dov'era finito il
-tesoro-?
Ron la
guardò la sua preoccupazione scavata in quel viso
così bello per lui.
"Sei bellissima!"
le disse e mentre il suo volto mutava espressione lui si
appropriò delle sue labbra.
"Ron..."
Hermione rimase
pietrificata per poi arrossire fino alla radice di capelli.
Harry
entrò nella stanza e non si accorse dell'imbarazzo di
Hermione.
"Ron è
pronto il pranzo!"
"Ma tu non dovevi
andare dai tuoi genitori?" chiese poi Ron rivoltò a Hermione
e lei fece finta di nulla.
"Sì, ma
con quello che è successo al signor Weasley volevo rimanervi
accanto..."
Per un attimo Ron
pensò alla morte, poi Hermione aggiunse: "Dopo l'aggressione
del serpente ci siamo tutti preoccupati anche se l'hanno dimesso oggi
dal San Mungo. Ron ti senti bene? Stai piangendo..."
Ron
l'abbracciò: "Grazie... ".
Hermione
ricambiò l'abbraccio un po' imbarazzata poi si
staccò da lui.
"Ti aspettiamo
giù!"
Ron
annuì, poi prese il maglione color melanzana e se
lo infilò.
Quando scese per il
pranzo inciampò in uno dei gradini e Fred ghignò.
"Il nostro
prototipo funziona, fratello!" disse a George e si schiacciarono il
cinque.
Ron
scoppiò a ridere e corse ad abbracciare Fred.
"Ronnino cosa sono
queste smancerie?"
Quando videro le
lacrime di Ron , Fred si ammutolì e ricambiò
l'abbraccio del fratello.
"Vi voglio bene!"
esclamò e George si unì all'abbraccio.
"Anche noi, ma non
ti abituare, solo perchè è Natale e a Natale
siamo tutti più buoni!" disse George.
"Quasi tutti,
Kreacher un po' meno!" esclamò Fred e Ron scoppiò
a ridere, per poi andare in cucina.
"Buon Natale!"
esclamò e tutti si girarono verso di lui sorpresi.
Bill sorrise
soddisfatto, come se fossero stati i suoi rimproveri a farlo rinsavire.
Molly si
voltò verso il figlio minore e Ron le sorrise.
"Grazie per il
maglione, mamma! E' fantastico!"
"Ti piace davvero,
Ron?"
"Certo, anche se
non ho mai capito perchè tutti gli anni scegli questo
assurdo colore per me."
Molly si
avvicinò a lui e lo abbracciò.
"Perchè
il viola è il colore che in antichità
attribuivano alla nobiltà e tu Ron sei una persona buona e
d'animo nobile. Sono orgogliosa di te!"
Molly gli
stampò un bacio sulla guancia e Ron l'abbracciò
strettisstima, finchè nella sua visuale non comparve il
padre.
"Papà,
come ti senti?" chiese lui preoccupato, aiutandolo a sedersi.
"Sono stato meglio,
ma appena mi rimetto in sesto continuo quel progetto nel capanno degli
attrezzi!" gli confidò e Ron sapeva che si riferiva al suo
illecito di oggetti babbani.
"Papà
no!" lo pregò "Non lo fare... fidati, potrebbe farti passare
dei guai!"
"Ma Ron, non
è mai successo nulla!"
"Fidati
papà, so quel che dico. Promettimi che la smetti con quelle
cianfrusaglie!"
"Ron ma che ti
è successo? Sembri Molly!"
"Ho avuto paura di
perderti, non voglio rischiare che la prossima volta sia quella buona!"
Arthur si commosse
e Ron gli prese la mano.
"Promettimelo!"
"D'accordo!"
Guardò
Ginny e si disse che avrebbe dovuto riccordare qualcosa anche su di
lei, ma non gli veniva proprio in mente.
Era stato uno
strano sogno, sperava fosse stata solo l'ansia e la paura di perdere
suo padre eppure era stato tutto così vivido...
Guardò
la sua famiglia, Hermione che lo guardava con attenzione, sapendo che
stava cercando di capire cosa fosse successo, e le sorrise.
Amava la sua
famiglia, Harry che era stato accolto come un figlio da loro,
capì di essere fortunato.
Niente avrebbe
potuto turbarlo quel giorno: il cibo non mancava, l'affetto e la
felicità neanche.
Ciao...
beh non so cosa mi sia preso, ma avevo bisogno di scrivere questa cosa.
Spero vi sia piaciuta, lo spirito natalizio mi fa
quest'effetto!
-nemy1990-
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