Battaglia Interiore

di keinit
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Uno strappo.

La pelle comincia a lacerarsi, dividersi sotto la pressione di quelle unghie che paiono affilate come rasoi. Fiotti di caldo liquido vermiglio imbrattano quelle mani, quelle braccia; colando sul pavimento formano pozze cui il corpo del Mostro veniva riflesso.

Un colpo, dritto nello stomaco: era la sua coda, la Bestia cercava di difendersi! Ma la volontà del ragazzo è troppo forte, per venir sopraffatta.

« Mostramela! » urla questi, sopraffatto dal lancinante dolore auto-provocatosi « fatti vedere, codardo! » ed un ennesimo suono schioccante come d'una corda che si spezza risuona nel sottotetto adibito a camera da letto. Epidermide graffiata che si apre su carne rosso vivo, sangue che si riversa copioso investendo ciò che trova sulla propria strada nel tentativo di rinsaldare al più presto i tessuti feriti.

Un sibilo acuto riempie l'aere cupo e malsano; il successivo colpo scalfisce la cute tesa sugli zigomi pallidi e bagnati dal sudore bollente prova di quella lotta intestina e quanto mai reale: l'umano cade a terra con un tonfo sordo.

Il sangue si arresta, ed il Drago può tornare al suo giaciglio d'ossa e muscoli, al riparo dalla furia di Francis Dolarhyde e dal suo volerne scoprire la tana. 




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