La mia vita non mi assomiglia: Kaito Kuroba

di malice
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Ciao ragazze, vi chiedo solo un pò di pazienza e pietà è da anni che non scrivevo.

baci malice

 

Le luci della Tokio notturna sfilavano veloci fuori dal finestrino dell'auto bianca della famiglia Hakuba, anche se al giovane ragazzo seduto al posto del passeggero sembravano anche fin troppo lenti.

Hakuba era nervoso e preoccupato, quasi avesse una cappa nera che lo avvolgeva.

 

<< Bocchama si calmi, l'ispettore Sato le ha detto che il suo compagno di classe sta bene e che non è ferito, quindi non c'è motivo che si preoccupi così tanto. >>

 

La vecchia, ma arzilla, signora al volante, diete un fugace sguardo al suo signorino. Non lo aveva mai visto così in ansia per qualcuno, men che meno per un compagno di classe, anche se, negli ultimi mesi, questo ragazzo, era spesso nei discorsi , ogni mese, sempre più preoccupati e dubbiosi del suo signorino.

Hakuba spostò lo sguardo sulla sua balia e rassicurato dalle sue parole.

<< Grazie nanny per aver interrotto la cena per accompagnarmi alla stazione di polizia >>

<< Non si preoccupi bocchama, è il mio dovere aiutarla.>>

 

Hakuba sorrise e tornò a guardare fuori dal finestrino.

 

Kaito che ti è successo!





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