One
Week...one love
"Eccoci
qua...all'aeroporto di Albuquerque, l'unico che ci sia in questa
cittadina del New Messico" pensai in quel momento, circa tre
anni fa, mentre mi dirigevo verso quelle che si prospettavano le
vacanze di Natale più noiose che avessi mai passato.
Andare
a Boston dai miei zii e nonni! Per carità...è una
città
stupenda, ma io volevo rimanere con i miei amici, ciò che mi
convinse a partire fu il fatto che il mio migliore amico Troy Bolton
non sarebbe rimasto in città, quindi non aveva senso
allenarci
a Basket senza il capitano, o rimorchiare ragazze senza un po' di
concorrenza, proprio non ne valeva la pena!
“Allora...il
passaporto ce l'hai, il biglietto anche...”mia madre grande
organizzatrice di viaggi cominciò a elencare tutte le cose
che
in teoria avrei dovuto avere con me.
“Chiamaci
quando arrivi dai nonni! Ti viene a prendere zia Sarah!” mi
disse
papà, ma io non rispondevo “Chad mi stai
ascoltando?”
“Si!
Tranquillo!” dissi sbuffando, li reputavo colpevoli per
mandarmi
dai nonni contro la mia volontà, ma ormai non potevo farci
più
niente.
Dopo
varie ore mi trovai in aereo, e anche se il viaggio durò
poco
più di due ore, mi sembrò interminabile, una
volta
arrivato all'aeroporto di Boston(che quello di Albuquerque non era
niente) mi guardai in giro, con le valigie accanto a me.
E
poco dopo vidi zia Sarah con Rory, la mia cuginetta di dodici anni.
Che mi salutavano allegramente, andai da loro e le abbracciai
affettuosamente.
“Ehi
Chad!Come sei cresciuto!” mi disse mia zia, una donna sulla
quarantina, con dei capelli ricci quasi quanto i miei(caratteristica
di famiglia), e occhi scuri color cioccolato.
“Ciao
Zia...Ciao pulce!”
Rory
storse il naso “Ehi! Sono cresciuta di dieci centimetri negli
ultimi due anni!” sbottò lei fingendosi indignata.
Io
la schermì un po' “Oh...be...allora sei proprio un
gigante!”
Ridendo
e scherzando ci dirigemmo in macchina e poi a casa dei nonni.
Quando
arrivammo mi sorpresi sempre di più vedendo tutte le strade
piene di neve!Perfetto per sfidare mio cugino Corbin. Subito fui
accerchiato dalle braccia soffocanti di mia nonna, come se fossi un
bambino! Mentre io in verità volevo solo sprofondare!
“Chad!
Sei diventato proprio alto!” commentò mio nonno.
“Merito
del Basket nonno!” intervenne mio cugino Corbin, l'unico
della
famiglia che si potesse salvare.
Io
gli feci l'occhiolino e lui subito capì che era un messaggio
di SOS, e che doveva salvarmi da quella banda di pazzi.
“Nonni,
mamma...faccio vedere a Chad dove dormirà!”
esclamò.
“Magari non si ricorda più la MIA
stanza...”
Che
scusa pietosa, possibile che quel ragazzo di tre mesi più
grande da me non sapesse recitare? Sicuro che fossimo parenti?
Mentre
entravo con Corbin in quella che nella prossima settimana sarebbe
stata la NOSTRA stanza, mi squillò il cellulare.
“Ehi
amico” disse la voce al di là della cornetta,
naturalmente
era Troy.
“Troy!
Siete arrivati ieri in montagna?”domandai buttandomi a peso
morto
sul letto.
“Si,
purtroppo, alle sei del pomeriggio!” neanche lui era molto
entusiasta, probabilmente come me preferiva rimanere a casa al
calduccio.
“Allora?Com'è
la montagna?”
Troy
sbuffò rassegnato “insomma...nevica! E per
capodanno ci sarà
una specie di serata al karaoke! E mia madre pretende la mia
presenza!Dice che magari potrei trovare l'anima gemella...”
“Anche
qui è praticamente tutto bianco!E comunque se fosse per
Lucille scommetto che sposeresti una santarellina, dolce, con il
quoziente superiore alla media, bellissima, dolcissima...”
Mentre
elencavo tutte queste qualità che poteva avere solo la
Vergine
Maria, mi preoccupai non sentendo Troy che rideva della mia
fantastica battuta.
“Be...”commentò
il mio migliore amico “il profilo di questa ragazza non mi
dispiace
per niente!”
Scoppiai
a ridere “Troy...lo sai che non ti capisco? Sei super
popolare,
tutte le ragazze della East High ti vogliono, e tu vai ad immaginarti
l'immaginabile? Non esiste una ragazza così!”
“Uff...Fratello...a
differenza tua io non me ne faccio una al giorno...e non
sposerò
una cheerleader senza cervello.”
Io
sospirai “Sei proprio senza speranze...comunque...l'hai
trovata la
tua anima gemella?”
Troy
si irritò un po' dal mio sarcasmo “Chad! Se sto
qui da un
giorno e mezzo! Dammi tempo! Tu invece?”
“Io
sto qui da un'ora! E ancora non ho visto anima viva!”
esclamai.
Troy
cominciò a parlare a bassa voce “Ora scusa ma devo
andare,
io e papà ci alleniamo di nascosto da mamma” e
riattaccò
senza salutare.
“Ehi
potevi almeno salutarlo da parte mia!” si indignò
Corbin,
che per tutto il tempo era rimasto seduto sul letto accanto al mio
con le orecchie ben tese.
“Non
aveva tempo!” mi giustificai, e lui sembrò
crederci come se
niente fosse, che ingenuo.
“Ehi
cuginetto, hai voglia di una battaglia a palle di neve?O hai paura di
diventare un pupazzo di neve?”
Aveva
proprio voglia di perdere! Naturalmente una sfida non si rifiuta
mai...
Bene
incappucciati uscimmo e cominciamo a lanciarci palle di neve sempre
più grandi e veloci, che schizzavano da una parte all'altra.
Corbin
cominciò a correre per tutta la piccola via isolata di casa
sua, ed io cominciavo a lanciare neve a cavolo senza colpirlo mai. Ma
poi un essere umano lo colpii: una ragazza che stava uscendo proprio
in quel momento dal cancello di fronte casa di mia nonna e dei miei
zii, la fatina delle nevi più carina che avessi mai visto...
Il
mio cuore perse un battito, temevo di averle fatto male, visto che
era caduta per terra.
Io
e Corbin ci avvicinammo mortificati.
“Scusa!”
esclamai subito nervoso “Non l'ho fatto a posta! Mi
dispiace...”
Lei
sorrise amabile...aveva un sorriso capace di sciogliere il cuore
più
duro, aveva la pelle chiara e delicata, con guance rosee, labbra
color sangue e capelli biondi, forse un po' più
chiari...sinceramente mi ricordava tanto La bella addormentata, o
meglio una principessa, oddio come stavo diventando sdolcinato.
La
aiutai a rialzarsi, prendendole una piccola mano tra le mie.
“Tranquillo!
Non è la fine del mondo!” esclamò con
la sua voce
cristallina. “E' stato un incidente.”
Sentii
le mie guance dipingersi di rosso, ma sperai che non se ne
accorgesse, che figura!Non sarebbe di certo stato da
“Maschi”.
“Ehm...”visto
che le nostre mani erano ancora unite(sotto lo sguardo malizioso di
Corbin), l'unica cosa intelligente che mi venne da fare fu
“Piacere...io sono Chad!”
“Piacere
Chad...io sono Emilia...”che nome strano che aveva, quasi
impronunciabile, lasciai andare la sua mano, Corbin nel frattempo fu
abbastanza intelligente da lasciarci soli.
“E-Emilia?Non
sei americana, vero?”
Lei rise dolcemente “No...sono Italiana,
Veneta precisamente, sono qui a trovare dei parenti!”
Sarei
rimasto li a parlare con lei un’altra ora e mezza se non mi
fosse
squillato il cellulare. Lo estrassi subito fuori dalla tasca dei
jeans e guardai il numero sul display. Era zia Sarah.
“Ehm…beh…adesso
devo andare!! Mi aspettano a casa!!” le dissi balbettando un
po’.
Lei
annuì “Devo andare anche io!! Ci si vede in giro!!
Ciao!!”.
E detto questo sia io che lei ci allontanammo verso le nostre case.
“Era
carina quella ragazza oggi!!” sbottò
all’improvviso mio
cugino Corbin.
Stavamo
nella nostra stanza, aspettando che mia zia mettesse la cena in
tavola; io stavo guardando su internet le news sportive mentre Corbin
giocava alla play-station.
“Sisi
lo era davvero!! E’ italiana sai?” gli risposi. Lui
mi guardò
spalancando gli occhi e dopo poco tempo forgiò un sorriso a
trentadue denti.
“E
bravo Chad che si è conquistato la ragazza
italiana!!” mi
prese in giro.
Gli
lanciai un foglio di carta appallottolato che stava sopra il tavolo
della stanza. “Sei un maledetto idiota!!” gli dissi.
Lui
fece spallucce “Su via cugino!! Non avevi forse detto a quel
tuo
amico che avevi intenzione di fare conquiste?” mi
domandò.
In
effetti aveva ragione, ne avevo parlato con Troy, ma…
cioè
io… non pensavo succedesse sul serio!!!!!! Proprio in quel
momento
mia zia ci chiamò per la cena e io e Corbin facemmo a gara
per
chi si sarebbe aggiudicato il piatto più sostanzioso di
tacchino e patatine fritte. Vinse Corbin, ma non ne feci un dramma.
D’altronde andavo per i diciassette anni, se avessi fatto
storie
sarei passato sicuramente per un bambino.
Quando
fummo tutti a tavola e cominciammo a mangiare regnò il
silenzio solo per pochi minuti. Si sentiva solo il rumore della
televisione accesa in salotto. Ci pensò mia cugina Rory a
guastare quell’attimo di pace che sarebbe tanto piaciuto alla
professoressa Darbus.
“Chad
oggi ti ho visto con una ragazzina bionda davanti casa! Chi
era?”
mi chiese.
Ci
misi un attimo a sbiancare. Vidi tutti i miei parenti girare lo
sguardo verso di me e proprio come pensavo quella a sembrare
più
curiosa era la nonna.
“Umh…nessuno!!
Cioè…credo che sia una vicina!!” dissi
cercando di
nascondere l’imbarazzo. Intanto mio cugino Corbin se la
rideva
sotto i baffi.
“E
come l’hai conosciuta?” chiese mia nonna. Oh povero
me!
“Ehm…l’ho
per sbaglio colpita con una…palla di neve!!”
balbettai. Stavolta
non era riuscito a nascondere l’imbarazzo per niente.
Il
nonno e la nonna mi sorrisero al contrario di zia Sarah e zio Jake
che erano nettamente indifferenti.
“Hai
visto Mattiew!!?? Somiglia tanto a suo padre il nostro Chad!! Un vero
conquistatore!!” disse la nonna rivolta al marito. Che
qualcuno mi
aiutiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!
“Corbin
perché non saliamo in camera?! Ho voglia di farmi una
partita
con quel gioco della play…come si chiama…con cui
giocavi prima!!”
sbottai verso mio cugino che non impiegò molto a capire che
era tutta una scusa per non continuare e approfondire la
conversazione.
“
Certo
cugino vai avanti tu!!!” mi rispose.
E
sparimmo per tutta la sera dalla circolazione.
Il
giorno dopo mia cugina mi obbligò ad accompagnarla a
pattinare. Corbin era rimasto a letto con la febbre a 39 e quindi non
potette venire con noi.
Zia
Sarah mi spiegò che a pochi passi da casa vi era una lastra
di
ghiaccio resa in modo tale da poterci pattinare, così ci
coprimmo per bene, Rory prese i suoi pattini e ci incamminammo a
destinazione.
C’era
davvero tanta gente quando fummo li davanti e per un attimo pensai
che avrei potuto perdere di vista mia cugina in batter
d’occhio.
“D’accordo
signorina!! Le regole sono queste: ogni quarto d’ora torni
qui e ti
fai vedere così non mi vengono crisi di panico!!”
le dissi.
La vidi alzare gli occhi al cielo e sbuffare.
“Freno
a mano Rory!! Rispetta i patti o appena tornati a casa dico a tua
madre che mi hai fatto impazzire!!” ribadii ancora una volta.
“Ok
Ok!!” mi disse “Facciamo a modo tuo!” E
detto questo si mischiò
tra la folla.
Pensai
di sedermi a terra, visto che le panchine erano tutte occupate, ma mi
resi conto che era una brutta idea così rimasi in piedi.
E
fu in quel momento che la rividi di nuovo…la riconobbi!!
Emilia,
che volteggiava leggera sui pattini. Mi venne da sorridere. Era bella
cavolo!! Era proprio bella!!
Anche
lei dopo un po’, giratasi mi vide e mi raggiunse pattinando
con il
sorriso sulle labbra.
“Ehi
Chad!”mi salutò dolcemente
“Come
mai qui?”
Sorrisi
“Sai com'è...la mia cara e dolce cuginetta mi ha
chiesto di
accompagnarla a pattinare!Non mi ha dato modo di poter dire di
no!”
“Be...allora
dovrò ringraziarla...così ho potuto
rivederti!”disse
chinando il capo e arrossendo lievemente.
Era
così bella quando arrossiva, ma che dico! Lei era sempre
bella...sembrava un angelo!
Non
so bene il perché ma anche io sentii le mie guance tingersi
di
rosso, e diventare sempre più calde. Che stesse venendo la
febbre anche a me?O forse era qualcos'altro a me completamente
ignoto?
“Ehm...Emilia...”cominciai
io
“...oh
no! Ti prego! Chiamami Amy!”mi interruppe lei, guardando
negli
occhi.
“Ok...ehm...senti...”cominciai
a sentirmi sciocco e nervoso, super imbarazzato
“Ehm...ecco...ci
sarebbe quella festa per la vigilia di Natale...di
quartiere...ti...andrebbe di venire con me?”
Lei
rimase spiazzata da tale domanda “Certo! Mi farebbe molto
piacere!”
Ci
sorridemmo a vicenda, ma quel magico momento fu interrotto
volontariamente dalla mia cuginetta Rory.
“Ehi!Mamma
ha detto che dobbiamo tornare!” mi annunciò
scocciata.
Si
girò verso Amy squadrandola da capo a piedi con un sorriso
malizioso che mi preoccupò non poco.
“Tu
devi essere Emilia!”disse prendendole una mano e stringendola
con
forza. “Chad non fa che parlare di te!
Amy
diventò rossa fino alla punta dei capelli, e di certo quando
sarei tornato a casa QUALCUNO l'avrebbe pagata a caro prezzo.
“Davvero?”chiese
ad un certo punto la ragazza cercando di sembrare indifferente.
“Si
si...”non diedi modo alla mia cuginetta di aggiungere altro
perché
la trascinai via con forza.
“Be
Amy...ci vediamo domani alla festa ciao ciao ciao!”
Quando
tornammo a casa ero troppo infuriato anche solo per prendermela con
quella pulce di Rory! Non potevo ancora crederci! Mi aveva messo in
imbarazzo davanti a quella fatina turchina! Grr...che nervi!
Salii
a vedere se Corbin stesse meglio, e lo trovai nel suo letto
raggomitolato sotto le coperte.
“Ehi
Corb, come stai?”
“Male...”biascicò
“Ho ancora la febbre a 38, è scesa di
poco!”
“Ah...vabbé
tranquillo! Ti rimetterai presto.”
“Lo
spero...”piagnucolò “Non posso perdermi
la festa di
domani!”
Io
risi “A proposito della festa!” gli raccontai
ciò che era
successo con Rory e Amy, al mio invito verso la ragazza...visto che
con Troy non potevo parlare spesso a causa del fuso orario mi
confidai con mio cugino, anche se non era proprio la stessa cosa.
“Wow...!L'hai
stesa amico!” gorgogliò.
“Ehm...non
lo so...forse...!”
Mi
grattai nervosamente la nuca, vizio che avevo acquisito a causa di
Troy, gesto che compieva sempre nei momenti di panico o nervosismo...
La
sera del giorno dopo fui pronto per andare alla festa, mi ci erano
volute ben due ore e ventidue minuti per prepararmi, cosa per ma
alquanto strana, i miei parenti mi raccomandarono di tornare a
mezzanotte e mezzo, giusto in tempo per i fuochi d'artificio di
Natale.
La
festa si svolgeva in una vecchia palestra vicino casa, che in quel
momento addobbata e pulita sembrava essere come nuovo.
La
maggior parte dei ragazzi erano in coppia, e mi sentii un pesce fuor
d'acqua...luci colorate danzavano a ritmo di musica, proprio come
dentro una discoteca meno rumorosa ma più romantica...
E
poi ad un tratto la vidi... nel buio viola del neon, il suo sorriso
splendido...sembrava una regina delle celebrità, bella
magnifica senza un'età...
Un
po' imbranato ed intimidito cercai di non guardarla negli occhi, ma
non ne fui capace, erano troppo belli...
“Ciao...”dissi
io.
“Ciao!”
mi sorrise entusiasta.
Era
Era Era...incantevole...aveva un vestitino a maniche lunghe nero, che
arrivava al ginocchio, con il contorno argentato, i capelli lisci e
color del grano che ricadevano sulle sue spalle...
Non
sapevo cosa dirle, cosa fare, non mi era mai capitato, mi limitavo a
passare le ore scolastiche con qualche cheerleader, niente di
più...
Le
tesi la mia mano verso di lei, che dopo pochi istanti
afferrò
prontamente “Ti va di ballare?”
“Ma
certo...” e ci dirigemmo verso la pista.
Proprio
in quel momento la musica a palla si smorzò dando spazio ad
una dolce ballata...un lento molto romantico, fin troppo per me...non
l'avevo mai ballato, ma non potevo rifiutarmi, che avrebbe pensato di
me?L'avrei offesa, ormai l'avevo invitata!
Un
po' impacciato misi le mie mani suoi suoi fianchi, e lei le sue
dietro al mio collo.
Cominciammo
a muovermi a ritmo di musica, lei era davvero molto
brava...chissà
quanti ragazzi l'avevo toccata, abbracciata, e magari baciata perfino
prima di me! Oddio...mi metto a fare il geloso per una ragazza che
non è la mia?Be...non ancora!
Avevo
una grande voglia di baciarla...ma non potevo, o avrei rovinato tutto
come sempre, questa volta ci sarei andato più cauto...si
spera...
Dopo
poco la musica finì, e noi due eravamo gli unici ancora
avvinghiati, un po' imbarazzati lentamente ci staccammo e andammo a
parlare lontano da tutto quel chiasso che era ripreso.
Era
una ragazza molto dolce, non particolarmente loquace, aveva un
qualcosa di affascinante.
Senza
rendercene conto la serata volò via, i fuochi d'artificio
erano stati stupendi e molto romantici, verso mezzanotte e trenta ce
ne andammo, ero in super ritardo, poi chi li sentiva i miei zii, ma
tuttavia mi sentii in dovere di riaccompagnarla, non potevo certo
lasciarla andare da sola.
Davanti
alla porta di casa sua ci salutammo, ma chissà
perché
quando vidi che era rimasta ferma davanti alla porta senza entrare,
tornai indietro verso di lei, e dolcemente le baciai le labbra
morbide che sapevano di miele e zucchero.
Le
nostre labbra sembravano essere fatte le une per le altre, si
modellavano perfettamente e sembravano non volersi più
staccare.
Il
bacio era morbido, non irruento, che sapeva più di mille
parole, con le lingue che ormai avevano preso una veloce lotta
incontrollata.
Era
stato il mio primo vero bacio dato con amore, meraviglioso, e di
certo non l'avrei mai dimenticato.
Con
dispiacere ci staccammo, avremmo voluto approfondire quel contatto
ancora di più, ma lei notò che sua zia,
affacciata alla
finestra, aveva visto la scena...che guaio..anche se lei non sembrava
molto preoccupata, a differenza di me...
“Ehm...Amy...io...dovrei
andare...”
“Si...si
è fatto decisamente più tardi del
previsto!”disse
mordendosi il labbro inferiore.
Senza
aggiungere altro mi diressi verso casa dei miei parenti, questa volta
senza voltarmi...
Corbin
mi aspettava sveglio, per farsi raccontare i dettagli sull'
appuntamento con “l'italiana”, come negarglieli?
“Oddio...vi
siete baciati?????”
“Idiota!Non
urlare!”lo rimproverai io, ci mancava solo che la nonna, dal
sonno
molto leggero, sentisse ogni cosa.
“Ok
ok...scusa...”disse lui “Com'è
stato?”
“Interessante...anche
se è chiaro che sarebbe una partita persa in partenza! Lei
tra
quattro giorni tornerà in Italia, io ad Albuquerque...e chi
si
è visto si è visto!”
“Dai...non
dire così...almeno passate gli ultimi quattro giorni
insieme,
poi penserete a cosa fare.”
“be...certo...solo
che...domani mattina...appena la vedrò...come devo
salutarla?Cosa le devo dire?”domandai preso dal panico.
“Dunque...magari
con un bacio sulla guancia...soprattutto perché altrimenti
finisce che non vi staccate
più...”ironizzò lui...
Ci
rimuginai tutta la notte, sarebbe stata la mia storia più
bella e corta contemporaneamente, e staccarmi da lei sarebbe stato
incredibilmente difficile.
Il
mattino seguente mi diressi verso casa di Amy, e senza farlo a posta
lei aveva aperto la porta proprio in quel momento.
“Ciao!”
“Chad!Come
mai qui?”disse arrossendo, che dolce...
“Be...se
per te va bene ti porto a fare colazione in un bar!” proposi
io
notando che era già vestita.
Lei
sorrise “Volentieri...solo un attimo!”
Rientrò
a casa e dopo cinque minuti era di nuovo accanto a me, con indosso un
giubbino di colore lilla.
Cominciammo
a camminare vicini sul marciapiede, in imbarazzo, e senza farlo a
posta presi la sua mano fredda stringendola forte nella mia, che
stranamente era calda.
Arrivammo
in un bar molto carino, luminoso e romantico...forse non era proprio
una fantastica idea, rendeva la nostra storia troppo ufficiale, ma
lei era rimasta così incantata dal locale che mi dispiaceva
proporle un altro posto.
Ci
sedemmo ad un tavolo vicino alla finestra, non era molto pieno,
chissà perché. Una cameriera si
avvicinò a noi
per prendere le ordinazioni.
“Che
cosa vi porto ragazzi?”chiese cordiale.
Io
guardai prima Amy, che dopo un attimo di indecisione rispose
“Una
cioccolata calda...”
“...due
per favore.”la corressi.
Vidi
gli occhi di Amy farsi triste, e mi dispiaceva...forse avevo
sbagliato qualcosa...
“Amy...c'è
qualcosa che non va?”
La
cameriera ci portò le nostre ordinazioni per poi lasciarci
nuovamente soli.
“Chad...a
proposito di ieri...”
“Non
vorrai dirmi che è stato un errore!”la interruppi.
Volevo
solamente pensare quel timore, che involontariamente mi era uscito,
ma ero così preoccupato dalla sua risposta che non me ne
importò più di tanto.
Lei
sorrise dolcemente, con gli occhi che brillavano, forse a causa della
luce...o di qualcos'altro?Con precisione non lo sapevo...
“No...certo
che no!”
Sospirò
cominciando a sorseggiare la sua cioccolata, per poi soffiare
cercando di farla raffreddare, io feci lo stesso, aspettando una
risposta più sostanziosa.
“Chad...la
mia partenza è stata anticipata...Domani prendo l'aereo
delle
10...torno in Italia...”
Il
mio cuore si spezzò in mille pezzettini, sapevo che quel
momento sarebbe arrivato velocemente, ma non fino a questo punto! Non
l'avrei rivista mai più...
Il
giorno dopo, riuscii a convincere mia zia ad andare in aeroporto! Non
che fosse una cosa difficile perché zia mi accontentava
sempre.
Amy
stava accanto a me, nervosa e triste. Leggevo nei suoi occhi la
voglia di rimanere ancora a Boston!!
“Devi
scrivermi! Ok Chad? Me lo prometti?” mi chiese.
Io
le presi tutte e due le mani e la guardai con infinito affetto.
“Non
saprei resistere Amy!! Durante questa vacanza mi sono affezionato
tantissimo a te! Non voglio dimenticarti…”
Vidi
una lacrima solcarle il viso. Le portai una ciocca di capelli dietro
l’orecchio e poi con il pollice le asciugai quella piccola
goccia
che ribelle bagnava la sua guancia. Poi mi chinai e la baciai
dolcemente muovendo le labbra sulle sue. Mi piaceva
baciarla…tantissimo davvero!! Mi dovetti però
staccare
quando chiamarono il suo imbarco. Ci guardammo
subito…terrorizzati!!
“Io…devo…andare…è
il…mio volo!!” balbettò lei.
Io
annuii, non sapevo cosa fare!! La presi per mano e
l’accompagnai al
gates.
“Chad
è stato una vacanza bellissima!! Grazie a te!!” mi
disse.
“Idem
per me!!” risposi.
Mi
abbracciò e io ricambiai.
Ultima
chiamata per il volo 263483 diretto a Venezia
Doveva
andare!! Ormai era arrivato il momento!! Non potevo più fare
niente!!
“Fai
buon viaggio ok?” le dissi.
“Grazie
davvero!! Di tutto…” mi rispose.
E
dopo averle dato un ultimo dolce bacio tornai a casa.
Dopo
le vacanze di Natale…
“Chad
amico!!” mi salutò Troy.
Le
vacanze erano finite…e purtroppo si ricominciava con la
scuola!
“Hey
capitano!! Pronto per ricominciare?” gli chiesi.
Mi
fece una faccia da “no comment” e poi insieme
entrammo in classe.
“Allora
hai fatto conquiste si o no??” domandai curioso.
“Beh
in effetti…ho conosciuti una ragazza molto
bella!!” mi raccontò
“Si chiama Gabriella!!”
Annuii.
Ero contento che finalmente avesse trovato una ragazza che
rispondesse ai suoi quesiti.
“Ma
piuttosto!! Parliamo di te!! Che hai combinato??”
Sorrisi
al pensiero di quella dolcissima ragazza italiana che era riuscita a
rubarmi il cuore.
“Ti
posso dire solamente che si…ho combinato
qualcosa!!”
E
tornai a sedermi al mio posto…con il volto di Emilia dipinto
nella
mente!
Ehi
gente!!!!!!!
Questa
ficcy è molto speciale! Infatti è stata scritta
in due:
dalla sottoscritta(Angels4ever) e ciokina14!
In
questa piccola short(magari non meravigliosa e perfetta)abbiamo
voluto raccogliere tutto l'affetto che proviamo x 1 amica speciale:
Tay_!
Infatti
oggi(9 marzo) è il suo 15esimo compleanno, e ne
approfittiamo
per farli degli augurissimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che provongono dal
profondo dei nostri cuoriiiii!
Ti adoriamo Amy!!!!!!!!!!!!!!!!!
Buon
compleanno!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero
che la storia ti sia piaciuta!!!!!!!!!!!
1
bacione da tutte e due!!!!!!!!
(si
accettano commenti)
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