NON POTREI MAI FARTI DEL MALE
Dracula le si inginocchia davanti, le stringe i fianchi fra le mani e le posa la testa sul ventre.
Mina non capisce, non ha mai capito.
Strane sensazioni si susseguono dentro di lei. Ha paura di lui, della sua forza, di ciò che è e di cosa se potrebbe fare.
Ha paura che possa schiacciarla come un acino d'uva fra le dita.
Ha paura eppure il suo cuore è in tumulto per un altro motivo.
Ha le guance arrossate e vedendo quell'uomo - sempre che si possa definire tale - inginocchiato di fronte a sè, le suscita una tenerezza infinita.
"Potresti uccidermi, solo stringendo un po' di più la presa che hai su di me."
Per un attimo Mina si chiede se è ancora delle sue mani sui fianche che sta parlando o se invece...
Dracula alza la testa sorpreso; ha piccole rughe attorno agli occhi ed alla bocca, rughe che non aveva mai notato prima e che lo fanno apparire terribilmente stanco. Mina trattiene il fiato.
È bellissimo.
Dracula stringe un po' di più le mani in una sorta di strano abbraccio.
"Non potrei mai farti del male."
Le parole le giungono ovattate.
"Di fronte a te sono un ramo che si spezza, una belva senza fauci."
Dracula fa per alzarsi, per andarsene e tornare nell'ombra da cui è venuto; ma poi Mina gli carezza il viso con la punta delle dita e gli passa una mano fra i capelli e allora decide di restare fermo lì ancora un po'.
In fondo ha tutta l'eternità davanti.
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