Titolo: We'll come back
Serie: Inkworld
Rating: PG
Genere: Melancholy
Character: Dita di Polvere
Pairing: //
Word Count: 445
Note: E come minimo adesso continuerò a scrivere fic sull'analisi del
personaggio di Dustie e su quanto è figo quando si dispera e cede all'angst
XD. Non è colpa mia, è colpa dell'angst che adoro e colpa di Dustfinger che
continua a tormentarmi ed inspirarmi fic in questo senso v_v". Ma prima o poi
scrivero una fanfic slash, sì, io ci credo*_*!
.We'll come back.
Soltanto dopo la seconda vetrina, superata dal suo
passo incerto, notò il riflesso che il vetro rimandava.
Sbatté le palpebre più volte per essere sicuro di
star guardando davvero, per accertarsi di non trovarsi davanti ad un sogno ad
occhi aperti. Sarebbe stato meglio. Sarebbe stato in grado di gestirlo.
Ma il destino aveva un crudele senso
dell’umorismo.
La mano destra del riflesso si alzò, ad imitazione
della propria, e le dita si portarono in avanti, sino ad incontrarsi con la
gemella, separate soltanto da una lastra di vetro.
Aveva visto centinaia di volte la propria immagine
allo specchio; soltanto perché proveniva da un libro non significava che non
conoscesse il proprio volto, i propri occhi, i propri capelli.
La propria voce.
E’ come quella del
fuoco, soltanto un po’ più malinconica.
Eppure, a quella vetrina, la figura di Dita di
Polvere sembrava più piccola, immensamente piccola mentre a circondarlo c’era il
vasto mondo di una Realtà tangibile, fatta di catrame e non di inchiostro, fatta
di odori pesanti, di macchine che ingombravano strade asfaltate e foreste fatte
a pezzi.
Si sentì di colpo in preda alla nausea ed un senso
di impotenza gli scavò nelle ossa.
Non si fermò nessuno quando il suo corpo si
accasciò a terra.
Nessuno gli chiese se stesse bene, a malapena una
donna in abito elegante lo degnò di uno sguardo disinteressato e in fretta
riprese il suo cammino.
Soltanto Gwin, spuntato dalla vecchia borsa, tra
uno strumento del mestiere e l’altro, si avvicinò al suo volto,
strofinando il nasetto umido contro quello del Mangiafuoco e specchiando i
propri occhietti scuri in quelli più chiari di lui.
«Siamo
in trappola, Gwin.»
Bisbigliò la voce di Dita di Polvere.
Così simile a quella
di una fiamma che si spegne. Così perduta nella propria disperazione.
La piccola martora scivolò al di sotto della
stoffa del suo giaccone, arrotolandosi intorno al collo e mordicchiandogli un
orecchio, senza alcuna intenzione di fargli male.
Lui rise.
Una risata sottile. Il crepitio di un camino.
«Giusto.
Bisogna solo continuare a cercare.»
Si rialzò, spolverandosi il lungo cappotto con
qualche pacca, lasciando che un’altra breve risata –troppo breve- scivolasse
oltre le labbra.
Fugace come una
scintilla.
Recuperò la propria sacca, infilandola su per una
spalla e osservando come la folla davanti a sé si gonfiasse di persone,
somigliando sempre di più ad un fiume in piena in cui non c’era modo di uscirne
vivi.
Deglutì.
Gwin si strinse di più a lui, solleticandogli il
mento con la coda pelosa.
«Sarà
solo per un po’… E poi torneremo a casa. Torneremo.»
Ma agli anni si aggiunsero altri anni ed il
ricordo di casa lentamente divenne più lontano.
.THE END. |