New York - No Place Else Is Good Enough

di Ledy Leggy
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Capitolo 17

Fino Ai Guai Seri

 

 

"Okay, adesso ti capisco." Disse Neal all'ora di pranzo, guardando la porta della casa di Peter.

"Cosa capisci?" Chiese Elsa totalmente rilassata.

"Il discorso dell'agitazione quando è importante." Specificò Neal.

Elsa ridacchiò accanto a lui.

"Andiamo." Disse camminando decisa verso la casa.

Neal prese un respiro e la seguì.

"Lo sanno che sei vivo." Gli ricordò Elsa fermandosi davanti alla porta.

"Giusto. Non è niente di che." Cercò di autoconvincersi Neal.

Poi suonò il campanello.

"Arrivo!" Rispose la voce di Elisabeth.

Elsa vide il padre iniziare a battere nervosamente il piede in terra e lo prese per mano, sorridendogli.

"Satchmo, stai giù!" Si sentì mentre la porta si apriva.

Elisabeth aprì sorridendo e si bloccò vedendo i due davanti alla porta.

"Non ci credo." Sussurrò sbiancando.

Sbatté un paio di volte le palpebre e poi si lanciò ad abbracciare Neal, ridendo e piangendo in contemporanea.

Peter li raggiunse poco dopo, preoccupato per Elisabeth e rimase anche lui a bocca aperta.

Neal restò un po' imbarazzato a guardare Peter, mentre Elisabeth passava ad abbracciare Elsa nonostante l'avesse vista solo una volta.

Neal e Peter si fissavano negli occhi e cercavano di capire ognuno cosa pensasse l'altro.

"Entrate." Disse poi piano Peter, aprendosi in un sorriso incerto ma sincero.

Neal sorrise a sua volta, togliendosi il cappello e entrando in casa.

Là fu il turno di Mozzie di restare stupito.

E Neal restò stupito a guardare il piccolo che teneva tra le braccia e con cui giocava.

"Vecchio mio!" Esclamò poi Moz alzandosi in piedi. "Bentornato compagno di truffe." Gli sussurrò poi nell'orecchio abbracciandolo.

"Neal, ti presento Neal." Disse poi Elisabeth prendendo in braccio il piccolo.

Neal sorrise contento guardando subito verso Peter.

"Stai nutrendo il suo ego in modo spropositato." Osservò Peter.

Tirò una pacca sulla spalla a Neal.

"Pensavamo che fossi morto. Non ti dare troppa importanza adesso." Lo ammonì Peter.

"Io? Per carità." Ribatté Neal. "Deve essere il bambino più fortunato del mondo." Osservò sorridendo.

"Certo. Ha me come zio adottivo." Disse Mozzie orgoglioso.

"Chiariamo subito Neal." Disse Peter dopo poco prendendo Neal da parte mentre Elsa parlava con Elisabeth e Mozzie. "Non sono arrabbiato con te per essertene andato, ma più che altro per non avermi detto il tuo piano."

"Non potevo dirlo a nessuno. E tu più degli altri. Tu mi avresti convinto a restare." Disse Neal.

"Ma a Elsa l'hai detto." Osservò Peter.

"Solo un mese dopo. E perché avevo bisogno di qualcuno. Ma qualcuno come me, un criminale che non avesse problemi a stare con me." Spiegò Neal.

Peter annuì lentamente.

"Non dico che lo capisco del tutto, ma lo posso accettare." Sorrise abbracciandolo. "Anche perché sei il mio migliore amico." Aggiunse poi.

"Quanto restate?" Chiese Elisabeth mentre serviva il pranzo.

"Oh, io ho un po' di affari da sbrigare con i miei soci qui... se mi capite." Disse Elsa lentamente.

"Pensavamo di restare per un po'." Continuò Neal.

"Diciamo... finché non finiamo in guai seri." Concluse Elsa. "Indefinitamente."

"Già. Finché non finiamo in guai seri." Ripeté Neal.

E nulla fu più gratificante del sorriso sulle facce dei suoi amici.

 

 

 

 







 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Vi ringrazio enormemente per essere arrivati fino alla fine con Elsa e Neal!
Ringrazio in particolare tutti coloro che hanno lasciato e che lasceranno una recensione, ma anche i semplici lettori silenziosi.
Spero che la storia vi sia piaciuta.

Ledy Leggy





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