Bring me with you

di fedetojen
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ANGOLO SCRITTRICE: Mi rammarica non avere recensioni, ma ringrazio comunque i lettori anonimi, continuerò comunque a scrivere perchè da ora inizia la vera storia!

 
Bring me with you
 
3

 
Dopo l'incontro con Flash, ritornai a casa: era buia, fredda e solitaria.
Avevo così paura di accendere la luce e ritrovarmi Tom davanti, che percorsi tutta casa con luci spente, imprecando ogni volta che sbattevo con il corpo contro qualcosa.

Finalmente arrivai alla mia camera: chiusi la porta e facendomi forza accesi la luce: fortunatamente non c'era nessuno.
Mi sentivo in pericolo visto che Tom era a piede libero, in più era anche un meta-umano.
Presi il telefono e chiamai Caitlin.

-Cait, sono io. Puoi raggiungermi a casa?- chiesi speranzosa.

-Scusami Clarissa, ma sono a lavoro con Cisco. Non posso proprio. Non sai quanto mi dispiace- il suo tono era dispiaciuto, così non misi il dito nella piaga.

-Fa niente Cait, buon lavoro- dissi chiudendo la chiamata.
Mi misi sotto le coperte prendendo altri plaid, rimanendo quasi sotterrata sotto di esse.
Di colpo sento suonare energicamente il campanello di casa. Svogliata mi scopro, percorro il corridoio e arrivo alla porta.

-Buonasera stellina- mi disse Barry ridendo appena mi vide.

-È un complimento o ti stai prendendo gioco del mio pigiama stelloso?- chiesi atona.

-Wow, che è successo?- chiese entrando, chiudendo la porta per me. Mi sdraiai sul divano, stendendo le gambe e appoggiando le mani sul bracciolo.

-Ho paura: non mi sento al sicuro sapendo che c'è un mio ex che è un meta-umano che può venire a casa mia e distruggere tutto e farmi del male- dissi d'un fiato.

-Ma c'è Flash, non ti senti nemmeno al sicuro con lui in circolazione?-chiede Barry levandosi il cappotto e appoggiandosi al muro, difronte a me.

-Non è immortale, è umano e può ferirsi anche lui- dissi.

-Giusta osservazione-disse annuendo Barry.

-Potrà essere veloce, ma non ingannare la morte- dissi guardandolo. Aveva uno sguardo di disapprovazione in volto.

-Sbaglio?-dissi sedendomi normalmente.

-Credo che bisogna riporre più fiducia in Flash: non è di certo il primo meta-umano a cui da la caccia.- disse a braccia conserte.

-Non è il primo ma non sono tutti uguali- dissi.

-Il problema non è quello, vero?- mi chiese Barry. Avevo capito tutto. Scossi la testa cercando di non piangere. Si avvicinò e chinandosi mi guardò.

-Qual è il problema?- mi chiese con estrema dolcezza. Lo guardai, cercando di evitare di singhiozzare e piangere davanti a lui.

-Perché fai tutto questo? Non mi conosci nemmeno- dissi asciugandomi la lacrima che era caduta.

-Perché gli amici di Cisco e Caitlin sono amici miei, e gli amici ci sono nel momento del bisogno e io ora sono qui-mi disse sorridendomi.

Il vero problema era che tutti quelli che amo, alla fine muoiono, ma non potevo dirglielo.
Mi prese e mi strinse a sé.

-Non fa niente, dai- mi disse stringendomi. Sentii un tonfo e subito mi staccai a guardare Barry.

-L’hai sentito?- gli chiesi a bassa voce: lui annuì e mi alzai.

-Aspetta qui- dissi per poi andare nella mia camera. Già dal corridoio si intravedeva una luce celeste, che illuminava la mia stanza.

-Tom?- chiesi entrando. Lo vidi voltarsi e irrigidirsi.

-Clarissa- mi disse osservandomi.

-Tom ascoltami: ho degli amici che possono aiutarti. Vieni con me- gli dissi cercando di convincerlo.

-Non posso. Flash, mi impedisce di venirti a vedere…- disse abbassando la testa. Di colpo una sagoma rossa era davanti a me.

-Flash?- dissi. Tom, ruggì colpendoci con qualcosa, ma Flash mi portò via dalla camera.

-Resta qui- mi disse lasciandomi in salotto.

-Maledizione!- dissi con rabbia, vedendo un bicchiere di vetro sulla cucina frantumarsi in mille pezzi.

Non potevo essere stata io, poteva essere che il potere di Tom era molto più forte di quello che pensavamo.
Appena la luce nella stanza svanì e i rumori cessarono, mi recai dentro vedendo come la mia stanza, non era più una stanza.
Ma la cosa più importante era: dov’è Barry? In casa non c’era, eppure prima era con me.
Presi le chiavi della macchina e andai agli Star Labs.

-Caitlin!- dissi entrando di prepotenza.

-Clarissa!- disse saltando dalla poltrona, evidentemente sorpresa.

-Ragazzi, dov’è Tom?- disse una voce che proveniva dal computer.

-Ehm, c’è un problema…- disse Cisco guardandomi.

-Quale?- disse la voce.

-Vieni subito- disse Cisco per poi chiudere la chiamata. Subito una folata di vento e la figura di Flash vicino a noi.

-Che succede?- chiese levandosi la maschera guardando Caitlin e poi Cisco, che guardavano me. Si voltò anche lui e vidi Barry.

-Barry…?- dissi spaesata.

-Posso spiegarti- disse alzando le mani, in segno di resa.

Ero un misto di rabbia, frustrazione, disorientamento, sorpresa, delusa. La testa mi scoppiava, come se qualcuno mi stesse stringendo il cervello.
Butto un urlo e tutto intorno a noi si spegne e i vetri s’infrangono.

-Che diavolo è stato?!?- chiese Cisco, agitato.

-E’ lei- disse Barry…o Flash, non ci capisco più nulla.

-Lei cosa?- disse non capendo Cisco, mentre guardavo Barry incuriosita.

-E’ un meta-umano- disse verso di loro.

-Non è possibile!- dissi indietreggiando.

-Ti faremo dei test, andrà tutto bene, vedrai- mi disse Caitlin, cercando di tranquillizzarmi.


Flash

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