Vampire's charm

di caitlyn_rawenswood
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Era iniziato quasi per un gioco.
“Lo sai che i tuoi trucchetti da vampiro seduttore non funzionano con me”, aveva detto Laura.
Carmilla - anche conosciuta come la peggiore compagna di stanza di sempre, nonché succhiatrice di sangue part-time, quando non era impegnata ad infastidire Laura - l’aveva presa come una sfida, e aveva iniziato a stuzzicarla… Passando dalle parole, alle frasi, a qualcosa di più concreto. Come i gesti e le piccole attenzioni che Laura si era ritrovata, suo malgrado, a ricevere.
Finché non si era vista costretta a cedere.
 
 
— Carm, piano…
 
Ignorando completamente il mugolio della più giovane, la vampira scostò i capelli di Laura dietro l’orecchio, lasciandole una serie di morbidi baci dalla mascella lungo tutto il collo, fino alla clavicola.
 
— Hai visto? Nemmeno la personificazione della virtù può riuscire a resistermi.
 
— Sì, be’… Aspetta. A cosa mi hai paragonata?!
 
La castana cercò di allontanare gentilmente il corpo che premeva contro il suo, ma Carmilla non si spostava di un millimetro. Ridacchiò, invece, spingendo la testa tra i capelli dell’altra. Dal canto suo Laura, bloccata sul suo stesso letto, si sforzava di non pensare ai lunghi, appuntiti canini pericolosamente vicini alla sua gola. Purtroppo era così, quando ti ritrovavi a condividere la stanza - e in questo caso il letto - con un vampiro. Si finiva sempre per pensare al sangue, ai morsi, al pericolo e bla bla bla - come se i pericoli quotidiani quali semidei-pesce, rettrici malvagie e giganteschi funghi velenosi non bastassero. Laura non avrebbe voluto che momenti di tranquillità come quelli fossero rovinati, in cui l’unica cosa di cui voleva preoccuparsi erano i baci di Carmilla, il suo corpo schiacciato sotto quello ben più definito dell’altra, il computer acceso sulla scrivania che stava riprendendo tutto…
 
— Merd…
 
Laura si irrigidì improvvisamente, puntando lo sguardo sullo schermo del pc. Con un sospiro, Carmilla continuò beatamente a fare quello che le riusciva meglio - ovvero far sentire Laura una perfetta idiota perfettamente imbarazzata.
 
— Cosa c’è? La bella vergine si è pentita di essersi lasciata tentare dal tenebroso e affascinante vampiro?
 
Laura arrossì vistosamente, e scosse la testa. Mugolò qualcosa, sopraffatta dalle attenzioni che l’altra stava spostando pericolosamente vicine alla sua gola. Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per spostare i suoi pensieri dalle zanne che accidentalmente avrebbero potuto piantarsi nel suo collo verso il “pericolo” decisamente più imbarazzante nel quale stavano per imbattersi.
 
— La telecamera è… E’ ancora accesa… Ho, ehm, dimenticato di spegnerla prima.
 
Finalmente l’altra alzò il capo, seppur fin troppo lentamente, quel tanto che bastava per guardarla con quei suoi languidi occhi scuri. La notizia non sembrava averla minimamente sorpresa; aveva ancora quell’espressione pigra, da gatto, e le labbra erano piegate in un sorrisetto divertito. Sembrò rifletterci su - un po’ troppo, per i gusti dell’aspirante giornalista -, quasi riluttante ad alzarsi completamente dal corpo della giovane.
— Sebbene trovi eccitante la cosa, suppongo che sia il caso di rimediare…
 
Laura strabuzzò gli occhi, diventando rossa come un peperone. Per fortuna, prima che iniziasse a balbettare qualcosa, Carmilla si alzò con un sospiro teatrale, stiracchiandosi prima di fare quei pochi passi che le separavano dal pc - Dio non avrebbe dovuto permettere che lei potesse essere così maledettamente sexy quando si muoveva, pensò la povera Laura, o la sua salute cardiaca sarebbe stata irrimediabilmente compromessa.
 
— Contenta adesso?
 
Carmilla rivolse all’obiettivo un’espressione di annoiata sufficienza, con un’aria da “io e te facciamo i conti dopo, stupido pc”, e agitando ironicamente le dita davanti all’obiettivo premette un tasto sulla webcam collegata al computer.
 
Click.
 
 
 
— Laura, — fece LaFontaine staccando gli occhi dal pc della compagna, con un sopracciglio alzato in una buffa espressione.
 
— Questa devi proprio spiegarcela.




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