lo sguardo degli dei
Lo sguardo degli dei
Frange
vermiglie ondeggiavano mosse dal sabbioso vento di marzo, quel vento
che, in quel periodo, trasporta il polline di ogni genere di fiore, e
che comincia a farne sentire il profumo delicato. Quelle frange sottili
accarezzavano l'aria,ed era strano credere che fossero capelli, che
sfioravano nel loro ondeggiare il viso di un ragazzo, poteva
avere almeno diciassette anni. Il loro brillare sotto la luce del sole
li infuocava ulteriormente di rosso, e contrastavano col suo viso color
avorio. Occhi grandi dal taglio orientale emergevano da quel mare di
luce, e le sopraccighlia, rosse come i capelli, incorniciavano il tutto
assieme alla bocca rosea. Se ne stava raggomitolato sul balcone della
sua stanza, era molto alto, e questo era sorprendentemente accentuato
da un paio di gambe lunghe e molto, forse troppo eleganti per un
ragazzo. Il suo nome mi è sconosciuto, vedo solamente la poesia
della ua figura, i miei occhi stanno meglio quando guardo uno di questi
miracoli della natura. Sono un' egoista e scrivo solo di ciò che
è bello? Forse, ma questo mi rende felice. Adesso si solleva dal
pavimento, respira a pieni polmoni l'aria primaverile distendendo le
braccia, a un tratto volta lo sguardo dalla mia parte, so che non mi
vede ma il mio sangue comincia a circolare più velocemente nelle
mie vene. una divinità che cerca il mio sguardo! No, in
realtà sta guardando le nuvole rosee del pomeriggio, le ho
guardate anch'io, e forse solo in quel momento ho incrociato il suo
sguardo.
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