Istante
Avete
presente quando vi trovate in quel momento tra l'onirico e la
ragione, prima di svegliarvi al mattino?
Ecco
la mia mente si trova in quello stato!
Non
sono riuscito ancora bene a capire chi sono e come si svolgerà
la mia mattinata, quando all'improvviso la mia mente funziona per
bene e inizia a pensare...al copione...al personaggio...al provino di
lettura...al nuovo appartamento...alla lontananza...
Ma
quello che mi fa spalancare gli occhi è il ricordo del provino
o meglio, la consapevolezza lenta che si radica in me di quel lavoro
in televisione, l'agitazione che purtroppo ho per natura, e anche ben
accentuata, e la necessità di concentrazione che per ora non
c'è... ma sfido chiunque ad essere concentrati alle sette di
mattina.
Dopo
quei pensieri mi alzo di scatto e afferro il telefonino, cercando,
invano, di disattivare la sveglia e di far risparmiare alle mie
orecchie un simile stress, ma a nulla serve la mia prontezza di
riflessi rallentata dal sonno, che subito sento quei rumori
assordanti, che di musicale hanno ben poco.
Sono
le sette precise e potrei anche dormire un altro quarto d'ora ma il
solo immaginare che devo affrontare un provino mi rovina questa bella
ipotesi e mi fa camminare verso la cucina, per andare a fare
colazione.
Lentamente
mi ricordo che in fondo sono già stato preso e che il provino
è per l'altro protagonista, quello che dovrebbe
interpretare.... Brian Kinney.
Barcollo
quasi e lo sbalzo della pressione mi provoca un mal di testa immondo,
poggio una mano sul tavolo e cerco di prepararmi un caffè
bello forte che mi svegli e mi carichi, ma per far accadere tutto ciò
mi ci vuole anche una bella doccia.
Ho
quasi ancora gli occhi chiusi e aspetto impaziente che Simon mi
chiami, ma come al suo solito starà dormendo come un ghiro.
Avrò
pochissimo tempo per stare con lui tra il trasferimento, le riprese e
quant'altro, ma sono sicuro che mi verrà a trovare
spesso...almeno spero.
Il
nostro lavoro è importante ma a questo pensiero si formano
quelle farfalline nella pancia di paura, per un ignoto futuro.
Ma
cerco di non pensarci.
Il
caffè intanto si sta raffreddando nella mia tazza e non ho la
forza di alzarmi per addentare qualcosa di solido...che stress
svegliarsi!
Afferro
una merendina che trovo sul tavolo e con l'altra mano prendo il
copione, rileggendo le mie parti e cercando di domare i miei capelli
pazzi.
Certo
che questo Justin Taylor è spericolato, ma almeno speriamo che
trovino un Brian adeguato, bellissimo e con un fascino
assoluto...anche se secondo me è difficile che lo trovino.
Stanno rinviando la data delle riprese proprio per questo e tra
questi tre attori, che incontrerò oggi, volenti o nolenti ne
sceglieranno uno...per forza!
E
se non mi ci trovo?.. Se è antipatico e spocchioso?
Ma
Randy devi essere professionale! A che cavolo pensi? E poi antipatico
e spocchioso è Brian, non l'attore che lo deve interpretare!
La
mia mente sta impazzendo a questi pensieri, fatti soprattutto a
quest'ora.
Voglio
trovare l'adeguata chiave di lettura di questo personaggio, anche se
non mi appartiene per niente. Insomma è una ragazzino di 17
anni che si fa trattare male dal bono di turno..anche se mi sa che il
turno sarà unico.
E'
un ruolo impegnativo, ci mancherebbe, soprattutto per il fatto che è
il mio contrario.
Insomma
devo lavorarci, ma speriamo che non sia solo sangue e lacrime questo
lavoro ma anche divertimento.
Il
mio cervello non sa più dove andare a parare e prima di
fondermelo totalmente mi alzo dal tavolo per iniziare a prepararmi.
Se
Simon non mi chiama giuro che lo lascio!
Chissà
a che ora ha finito lo spettacolo ieri... e se ha letto il messaggio
che gli ho mandato...
Peccato
che non sia qui con me... mi manca già tanto...
E
menomale che dall'esterno sembro un ragazzo 'tranquillo'..un
angioletto delicatissimo col carattere di un diavolaccio, come dice
mia mamma.
Ma
in questo momento è tutto accentuato, mi manca New York,
Simon, la mia casa e sono pazzamente euforico per questa parte.
E'
anche vero che è successo tutto troppo velocemente. Un sacco
di miei colleghi non hanno questa fortuna e io che pensavo di non far
mai carriera...certo in televisione è un'altra cosa, ma penso
che questo Queer as Folk cambierà qualcosa...
Rido,
e ripenso a quanto sono pazzoide. Poche persone sanno veramente come
sono e con poche divento loquace all'eccesso, ma se dovessi dire
tutte le cose che mi passano per la testa non basterebbero i mesi...
Entro
nella doccia e ripenso al copione e a una di quelle scene molto
imbarazzanti che dovrò affrontare con lo sconosciuto Brian...e
menomale che anche la mia timidezza all'esterno non si capta
facilmente. A tutti sembro professionale ma appena letto il copione
di questo telefilm volevo scappare dalla vergogna ma sarei stato un
pazzo! Speriamo almeno che abbia senso fare questa cosa in
televisione e che la concentrazione e professionalità che ho
acquistato in teatro mi assistano anche questa volta...
Sarà
strano..tutto...ma non vedo l'ora sinceramente...
Esco
dalla doccia, mi asciugo e comincio a vestirmi.
Mia
mamma ha riso quando gli ho raccontato la parte, almeno fin quando
Justin è un semplice ragazzino di 17 anni...appena ho nominato
Brian ha riso un po' meno.
Insomma
lei è intelligente, tutta la mia famiglia lo è, e
quando parecchi anni fa ho detto di essere gay mi hanno semplicemente
sorriso, come se non fossero minimamente sorpresi. Ma io so i loro
pensieri... io per loro sono l'artista di casa e da me si aspettavano
qualcosa del genere...ma comunque non è cambiato nulla, mi
sono rimasti attaccati come sempre, forse di più, seguendomi
nei miei studi e nei miei sogni, anche quando Simon faceva parte di
questi.
E
non vedo perché ora dovrei iniziare a vestirmi come uno
scalmanato di adolescente, anche per uscire. Ma che razza di vestiti
mi hanno messo nella valigia?
Comincio
a ridere sonoramente e mi dico tra me e me che questo lavoro mi
porterà alla pazzia se non la smetto e non mi calmo.
Oddio!
Ho anche il formicolio allo stomaco, di paura e impazienza...
Il
mio povero stomaco stamane dovrà resistere.
Socchiudo
gli occhi e faccio un bel respiro, prima di preparare la borsa e
uscire.
*
Chiudo
la porta alle mie spalle e prendo l'ascensore anche per scendere.
Come mi ritrovo oggi non vorrei ruzzolare giù per le scale.
Incontro
una signora anziana, che mi saluta caldamente e apro la porta a
vetri, che da sulla strada.
Oggi
c'è il sole, è una bella giornata e quasi quasi me ne
andrei a piedi, ma questa nuova città non mi conosce bene e io
non conosco lei e decido di prendere un mezzo.
E'
affollato di gente e subito sorrido all'idea che tra qualche mese mi
vedranno in televisione, magari nudo, a baciare un ragazzo.
Qualche
anno fa sarebbe stato impensabile ma in fondo non posso farci nulla
se per il mio lavoro supererei qualsiasi cosa, anche se ripensandoci
bene anche a teatro ho dovuto immergermi in scene di sesso. Almeno
adesso non sarò a contatto diretto col pubblico e se non viene
bene si potrà rifare, ma il teatro è sempre il
teatro....e fortunatamente non c'è bisogno del nudo
integrale...
Perdendomi
nei miei pensieri e sorrisi solitari, non mi accorgo quasi di essere
arrivato, mi alzo di scatto, premo il pulsante e guardo trepidante
verso l'autista. Avrà sentito? Credo proprio di si perché
si sta fermando.
Appena
sceso riguardo quel cancello di entrata e mi stupisco di esserci
ancora davanti.
La
prima volta non ci sperai tanto, ma ora che quello era il mio lavoro
ormai, non riuscivo a crederci.
Sembravo
davvero un ragazzino adesso, con un sorriso felice sulle labbra e
un'espressione sognante.
Camminavo
quasi saltellando per l'eccitazione, verso l'entrata e la voglia di
iniziare era fortissima, come il timore di fare cilecca. Ma il mio
carattere forte, pensieroso e menefreghista insieme mi fa camminare
spedito.
Apro
la grande porta a vetri e subito una ragazza con i capelli neri,
legati in una coda alta mi raggiunge, sorridente.
''Ah
signor Harryson ben arrivato, Cowen e Lipman la stanno aspettando
nella saletta 9 per la prova lettura con i candidati per il
protagonista...'' mi dice.
Annuisco,
le rivolgo un gran sorriso e mi dirigo verso quella saletta,
salutando qualcuno di intravisto qualche giorno fa, o al primo
provino addirittura.
Ah
si quella ragazza riccia sarà la mia migliore amica, quella
signora bionda mia madre e quelli due dei migliori amici di Brian. E
chissà se tutti questi altri saranno le comparse? Certo
leggendo la prima scena non me li immagino a ballare nudi col
perizoma...ora sembrano così seri!....Rido.
Dentro
sono tutto spaesato, ma impaziente e fuori sembro un bambino che per
la prima volta vede le giostre. Mi sembra tutto così strano.
Poco
meno di una settimana fa non avevo niente in testa di così
imminente, gigante e programmato e ora mi devo trasferire!
Fantastico.
Continuo
a guardarmi in giro e poco più avanti noto un assistente che
parla con tre uomini.
Saranno
loro?
Sono
tutti quasi di spalle e la mia innata e spropositata curiosità
mi porta ad osservarli insistentemente...me l'aveva detto mamma che
da piccolo fissavo le persone e che questa era maleducazione...ma non
li avevo mai visti e volevo sapere, volevo curiosare.
Mentre
i miei occhi sono lì pizzati su quelle nuove persone che
parlano e ridono sento delle voci che dicono, ipotizzano, ma con una
certa sicurezza, che quelli potrebbero essere i probabili Brian
Kinney.
O
dio!
Lì
c'è colui che lavorerà con me! Quello che vedrò
nudo! Quello che bacerò!
Inizio
a ridere da solo e penso davvero che sto impazzendo!
La
stessa ragazza con la coda alta intanto mi raggiunge anche lì
e mi dice che la prova lettura sarà su una delle scene della
prima puntata e che per ripetere mi posso sistemare in una delle
stanze più avanti.
Io
mi giro, le sorrido e la ringrazio, e mentre lei mi risponde ''Si
figuri'', mi volto e noto che quelle persone che avevano catturato la
mia attenzione non ci sono più.
Sospiro
e prendendo i fogli dell'assistente, che gentilmente me li aveva
poggiati sul tavolo, mi dirigo verso la mia stanza.
Ma
appena guardo il foglio penso 'Oh caspita! E' la scena a casa di
Brian!!
Speriamo
che l'attore non si debba denudare al primo incontro!'.
Sorrido
ancora per la mia stupidaggine e inizio a respirare col diaframma per
iniziare quella che dovrebbe essere la pratica per la mia
concentrazione.
Cammino
normalmente e mentre passo davanti a una porta alla mia destra giro
lo sguardo per guardare dentro, sempre per la curiosità che vi
dicevo prima, e noto che lì ci sono quei tre attori.
Il
mio sguardo si ferma sui due che erano seduti vicini. Hanno i fogli
in mano e lo sguardo basso, ripetono mentalmente e qualche volta si
scambiano qualche parola.
Sono
indubbiamente molto belli, bel fisico, bella faccia, ma sotto sotto
rimango un po' deluso. Brian me lo immaginavo...mmh...diverso...
E
poi il mio sguardo si sposta all'altro attore.
Lui
è dall'altra parte della stanza, cammina da solo, avanti e
indietro. Ad un certo punto si volta e viene nella mia direzione, ma
non mi nota.
E'
bellissimo, come è bello il modo di concentrarsi in quello che
fa, magari lasciando in disparte gli altri, come cammina...com'è....
Mi
colpisce profondamente e spero che venga scelto lui. Non è
razionale tutto questo, ne sono consapevole...
A
un certo punto alza lo sguardo e ci guardiamo.
Per
un istante.
E
per la prima volta capisco come si possa sentire Justin, comprendo il
copione e lo sento reale e attuabile, come può essere l'amore
di un ragazzo così giovane per un uomo più grande.
I
suoi occhi sembrano capire che sono io 'Justin', che quello che sta
leggendo lo dirà a me..ma si poggiano nuovamente sul foglio
immediatamente dopo.
Lo
vedo tornare verso la finestra e io mi dirigo verso la mia stanza in
fondo al corridoio.
Poggio
la cartella sul tavolo, come anche i fogli e mi siedo alla sedia.
Inizio
a leggere dal principio e socchiudo gli occhi, cercando di
immaginarmi Libety Avenue, una strada immensa con tanta gente, tanti
locali illuminati e la libertà di tante persone che finalmente
trova uno sbocco.
Immagino
quell'uomo che è descritto a cui chiedo un'informazione e
immagino me, mentre accendo la sigaretta.
Cavolo
Randy non è questa la scena...ma quella nel loft!
Giro
allora i fogli velocemente cercando quel benedetto segno rosso e
quando lo trovo sbuffo, mi concentro di nuovo e inizio a rileggere,
sperando che quella sia la volta buona.
*
Dopo
non più di dieci minuti entra un'assistente nella mia stanza e
mi comunica che Lipman e Cowen mi aspettano nella sala per la prova
lettura.
Io
annuisco, gli sorrido e lo ringrazio, mi alzo e inizio a mettere a
posto tutti i miei fogli nella borsa.
Mi
sento stranamente agitato.
...
Sarà
la prova, la paura di sbagliare, ma mi viene il mente lui,
quell'attore visto poco prima.
...
Esco
dalla stanza e apro la posta della sala prove.
Entro,
saluto e vedo Cowen seduto sulla poltrona e Lipman vicino alla
finestra.
Mi
salutano entrambi con un gran sorriso, mi stringono le mani e mi
fanno accomodare su una sedia.
Lentamente
mi spiegano la scena che dobbiamo andare a leggere e che ci sono tre
candidati per questa parte.
Mi
dicono che è una semplice prova per constatare l'affinità
e che loro hanno già un'idea ben precisa.
?
A
quest'affermazione sorrido e spero che la loro decisione collimi con
la mia.
...
Dopo
qualche minuto sento bussare alla porta, alle mie spalle.
Sono
ancora più agitato mentre guardo la persona che entra.
Non
è lui e subito mi tranquillizzo. Saluto quel ragazzo, gli
stringo la mano, lui saluta i CowLip e poggia la sua borsa per terra.
Ci
spiegano che prima della scena dobbiamo provare il bacio...
...
Socchiudiamo
gli occhi entrambi per concentrarci e quando li riapro lui mi sta già
guardando.
Io
dovrei essere Justin e lui Brian che si avvicina a me.
Mi
bacia.
Passano
i secondi.
Vuoti.
Finti.
Professionali.
Questo
ragazzo è simpatico, a pelle penso che è una brava
persona, ma di Brian non ha davvero nulla.
Non
riesco a spiegare razionalmente i miei pensieri ma è come se
ho la sensazione di aver incontrato davvero il protagonista del
telefilm.
E'
come quella sensazione strana di incontrare per la strada i
personaggi dei racconti o dei libri. In qualche momento riusciamo a
dargli un volto, vero.
Sentiamo
quella strana appartenenza, che magari scompare appena ci rivolgiamo
parola, perché sfatiamo quel momento magico, a cavallo tra la
realtà e la finzione.
Smetto
di pensarci.
La
scena nel loft è stata normale, quasi sconvolgentemente
scolastica.
Jusin
ha faticato un po', ma spero che nessuno se ne sia accorto.
Tutti
salutiamo quel ragazzo, mentre sulla mia faccia rimane fissa
l'espressione tranquilla e concentrata.
Dopo
neanche un minuto sento di nuovo entrare qualcuno, alle mie spalle.
Questa
volta non ho il tempo nemmeno di agitarmi che subito le mie mani sono
pronte alla presentazione con il secondo attore.
Anche
questa volta non è lui.
Lipman
inizia a spiegare la scena del bacio e del loft e mentre lo fa il mio
sguardo si posa su una bottiglietta, poggiata sul davanzale della
grande finestra.
E'
completamente chiusa e portando i miei occhi sulla scrivania noto le
loro, di bottigliette.
Non
riesco a far a meno di pensare che quella sia una relativa prova.
La
smetto con questi preamboli mentali e mi dirigo al centro della
stanza.
Quel
ragazzo mi guarda negli occhi e si vede benissimo che è
deconcentrato e demotivato.
E'
un po' troppo triste e malinconico per essere Brian, ma come al
solito i miei sono pensieri e
opinioni.
...
Ci
baciamo e come prima è quasi un bacio a stampo.
Non
faccio caso subito a questo particolare.. ma alla sua brevità.
Deve
essere Justin ad avere paura non il contrario, ma continuo a fare il
mio lavoro.
Vedo
Cowen e Lipman che parlottano, mentre noi continuiamo con la scena.
Hanno
un'espressione...serena e sento che lo definiscono un bravo attore,
bello, professionale.
Certo
di bello è bello ma del signor Kinney ha ben poco, rispetto
anche al precedente.
Magari
è solo agitato per il provino e non dico che l'attore deve
essere uguale e Brian ma nemmeno terrorizzato...
Come
diamine hanno fatto a sceglierlo? Secondo me solo per il corpo!
Finita
la scena lo salutiamo e il mio sguardo vola sulla
bottiglietta...chissà se è come la penso io....
Loro
due continuano a parlare, mentre io aspetto seduto e in silenzio.
Mi
lanciano degli sguardi indecifrabili ma forse stanno solo vagliando
le situazioni.
Ma
perché ci mette così tanto ad arrivare?
All'improvviso
sento bussare e i miei occhi fulminei si spostano verso la porta.
...
E'
lui.
Entra,
chiude la porta e mi passa davanti senza nemmeno guardarmi.
Va
verso Cowen e Lipman e gli stringe la mano.
Che
bella camminata!
...
All'improvviso
si gira e ci guardiamo.
Di
nuovo quella sensazione....
Lipman
alza la voce e me lo presenta.
''Randy
ti presento Gale Harold...''.
''Gale
lui è Randy Harrison...''.
Lui
non parla e mi stringe solo la mano.
Che
stretta forte!
...
Quel
momento di empasse finisce quando Cowen gli spiega la scena.
Ma
prima il bacio.
Si
avvicina, mi guarda fisso e quasi non riesco a capire cosa stia
pensando.
Le
nostre labbra si avvicinano.
Ecco...il
bacio!
Dura
tanto, quasi un secolo.
E
all'improvviso....
Oddio!
E'
mi sta baciando con la lingua!!
Le
mie labbra si schiudono totalmente, mentre la sua mano scivola dietro
la mia testa, per afferrarla.
Certo
non è un bacio uguale a quelli che ci insegnano a scuola...ma
è un bacio vero.. e secondo me il pubblico noterà la
differenza..
Chiudo
gli occhi e non capisco più dove sono, ormai è lontana
l'idea di essere ad un provino..sono sempre un maschio, gay e questo
è un dio sceso in terra...
Ho
capito finalmente Justin...il suo stomaco, le sue viscere, i suoi
desideri.
La
voglia che ha di lui.
...
Ci
stacchiamo dopo molto tempo, mentre il silenzio adorna la stanza.
Il
mio cuore continua a battere, nessuno parla e Gale si volta.
Verso
la finestra.
La
afferra e la apre.
Beve
da quella bottiglietta e poi si gira a guardarmi.
Pochi
minuti prima mi era sembrato simpatico, aperto, solare, ma ora è
lì davanti a me e ha quegli occhi...
Che
belli gli occhi!
Ma
che diavolo fa?!?
Pensa
davvero di essere Brian Kinney!
Si
ferma e si toglie la maglia.
Si
butta in testa l'acqua, bagnandosi tutto il petto, i capelli, e se li
scrolla in quella maniera totalmente... sexy... e disarmante.
..
Bum
bum bum bumbumbumbumbum..
Il
mio cuore!
E
il mio sguardo è sempre lì, su di lui, rapito e assorto
da quella visione.
Non
mi è molto difficile immaginarmi Justin e il suo cuore che
staborda dal petto.
Come
effettivamente sta facendo il mio.
Non
mi aspettavo una cosa...così...
Rispetto
al copione vero e proprio ci sono molti silenzi..
Ma
all'improvviso parla...
''Allora
che fai? Vieni o te ne vai? O vieni e poi te ne vai? O vieni e
rimani?''.
Oddio
quella voce!
L'avevo
letta cento volte quella scena e immaginandomela non avrei potuto
fare di meglio.
Ma
devo concentrarmi e ricordare.
Che
diamine viene ora?
...
Ah
si...Justin lo fissa, e mi sa che lo sto facendo...e pure molto bene,
si toglie la giacca e si avvicina.
Mi
avvicino intimorito e di nuovo.
Il
bacio!
Questa
volta sul collo, con quelle mani che mi staccano la cintura....
Poi
le sue labbra difronte a me, mi sfiorano e poi si insinuano...
Ma
perché non ci fermano??
E
ancora...
Le
sue mani...la sua lingua...il suo profumo che mi inebria...
Il
mio cuore pazzo.
Il
mio stomaco.
Se
Simon mi vedesse adesso...oddio capirebbe che sono completamente
andato...
Continuiamo
e le mie mani sono ora tra i suoi capelli...
Sentiamo
un 'ok' sussurrato e ci fermiamo.
Ci
guardiamo...e io sono un po' imbarazzato.
Ci
stacchiamo e guardiamo verso di loro.
Ma
come fanno a stare zitti?
Con
gli altri due hanno parlato tutto il tempo...deconcentrandoci
anche....
Ma
guardando bene hanno quell'espressione, che vi raccontavo prima.
Davanti
a loro, in quel momento e in quella stanza li hanno visti....
Brian
e Justin.
La
mia anima sorride.
E
sorrido.
Mi
volto verso Gale e lui è tranquillo.
C'è
silenzio intorno.
Come
quello che si viene a creare alla fine di un concerto. Quando tutto è
stato detto, quando tutto è stato fatto, lasciando spazio al
silenzio che fa parte della musica.
Comprendo.
Proprio
in quell'istante,
che lui sarebbe diventato il mio Brian
Kinney.
E
che noi, in quel silenzio eravamo la loro arte.
*
|