Se ne stava attaccato alla parete rocciosa solo grazie alla forza delle sue mani. Ma era più che sufficiente visto che la sua forza era sovrumana. Certo avrebbe potuto prendere il teletrasporto,come tutti i visitatori , per raggiungere la vetta . Sulla cima era stato costruito un museo temporaneo che attraeva migliaia di persone da tutta la terra e anche da altri pianeti . Il tema della mostra era "Reliquie sacre da altri mondi ". Khan guardò in basso .La vista dalla parete di El capitain era mozzafiato. Si poteva ammirare tutto il parco di Yosemite, con la sua natura incontaminata,un ‘oasi nel deserto di cemento che era ormai diventata la terra. Preservata volutamente dal progresso a beneficio delle nuove generazioni, questo parco era la perla del nord america e la meta di famigliole in cerca di relax , ma anche di atletici rocciatori che venivano a scalare la parete di El capitain. Una delle poche decisioni sensate prese dall'uomo. La parete era quasi liscia , c'erano solo poche insenature qua e là che permettevano di inserire mani e piedi e arrampicarsi , così, fino alla vetta. Aveva deciso di arrivare sulla cima in quel modo anzichè più comodamente, perchè gli piacevano le sfide. Lo facevano sentire vivo .E considerando quanto tempo aveva trascorso più morto che vivo ,addormentato in stasi, ne aveva proprio bisogno! Arrivato sulla vetta, si rilassò, respirando a pieni polmoni e stirando le braccia indolenzite . Poi si diresse deciso verso l'edificio fluttuante che galleggiava intorno alla cima, sostenuto da un sistema antigravitazionale, che ricordava, ardana la città tra le nuvole. Una volta finita la mostra, sarebbe stato messo in qualche hangar, in attesa della prossima iniziativa culturale. Si mescolò tranquillamente alla folla , di genitori e bambini , ignari gitanti della domenica che ammiravano i bizzarri oggetti esposti, più attirati dalla curiosità ,che dal loro significato religioso.Il suo obbiettivo aveva il posto d'onore. L'anima di Skorr ,scolpita nell' indurite,scintillava al centro della sala. Era una reliquia sacra per gli skorr la cui perdita avrebbe potuto scatenare la loro ira. E una guerra....Non avrebbe avuto problemi a impadronirsene. C'erano due volatili di guardia alla stele.Gli Skorr erano una razza aviaria .Parevano dei grossi condor ,dalle soffici piume dorate , dotati però di stazione eretta e ali prensili come mani . Erano lì in rappresentanza del loro mondo , per dare un pò di colore folkloristico all'esposizione, non certo per fare sul serio la guardia. Ma a Khan non importava granchè. Tirò su il bavero del maglione che era ,in realtà ,una maschera con i filtri nasali per respirare.Aveva in testa un cappuccio che lo nascondeva alle telecamere di sorveglianza. Poi estrasse dalla tasca della giacca una piccola bomba rotonda.La lasciò cadere al suolo e istantaneamente si sprigionò un gas,incolore, che in pochi secondi fece piombare tutti in un sonno profondo .Khan tirò fuori dalla tasca un potentissimo laser con cui intaccò, senza problemi , la teca della reliquia.L'afferrò e se la mise sotto la giacca .Poi apri le cerniere a lato della sua tuta, che in un secondo , divenne una tuta alare.Non poteva scendere usando il teletrasporto .Il sistema di sicurezza l'aveva disattivato automaticamente quando aveva violato la teca. Anzi , nel giro di qualche secondo, lo avrebbero usato le guardie per salire e catturarlo.Quindi prese la rincorsa e si gettò nel vuoto .La tuta alare gli permise di librarsi nell'aria come un 'uccello. Certo non gli avrebbe permesso un atterraggio morbido ma non era questo il piano.Voleva solo uscire dal perimetro, che la sicurezza aveva imposto intorno a el Capitain, con un disturbatore di frequenze. Il congegno impediva di teletrasportarsi fuori dall'atmosfera terrestre. Perchè là fuori ad attenderlo c'era la sua navetta. Il computer era programmato per raccoglierlo al suo segnale . Rimase ancora un attimo sospeso nell'aria, godendosi quella sensazione di libertà, e insieme di onnipotenza. Poi schiacciò un tasto sul suo orologio e le mollecole del suo corpo si scomposero per sparire nel nulla! |