Almeno una cosa in comune
Scoperta
Ronald e
Hermione Weasley vivevano in una bellissima casa in un paesino vicino a
Godric’s Hollow, a circa venti minuti di distanza in auto
dalla casa del loro migliore amico e della sorella di Ron.
Erano
passati un bel po’ di anni da quando i tre amici erano
prepotentemente diventati delle celebrità, sconfiggendo il
peggior mago mai esistito sulla faccia della terra. Ora i coniugi
Weasley avevano due figli, Rose, di ventitre anni, e Hugo, di ventidue.
Hugo
seguiva un corso di magia avanzata, una nuova idea del Ministero per
permettere ai futuri guaritori di abituarsi all’ambiente
dell’ospedale e tenersi sempre in esercizio. Così
Hugo stava a casa dei genitori mentre seguiva il corso, e faceva anche
un lavoro part-time per pagarsi quest’ultimo.
Rose
viveva in un piccolo appartamento nel centro di Londra. Aveva aperto un
negozio di Cure per Creature Magiche, e guariva tutti gli animali,
anche quelli non magici. Cani, gufi, Ricciocorni Schiattosi (si, alla
fine esistono), Snasi e altri.
Si
avvicinavano le vacanze natalizie e Rose tornò a casa per
festeggiare insieme alla famiglia. Passarono un tranquillo Natale, ma,
come si dice: Natale
con i tuoi, Capodanno con chi vuoi.
Presto
arrivò l’ultimo dell’anno e Ron e
Hermione invitarono a casa Harry e Ginny, per passarlo insieme.
Saprebbero venuti anche Albus e Lily (James non poteva
perché in quel momento si trovava con la fidanzata in
Scozia), ma sarebbero passati solo a salutare, per poi uscire con Rose
e Hugo.
Quel
pomeriggio Hermione stava cucinando per la sontuosa cena che avrebbero
tenuto quella sera, quando sentì qualcuno ridere dalla
salotto, si avvicinò all’uscio per vedere chi
fosse, e vide Rose con in mano il telefono, che passeggiava per la
stanza e si girava il filo della cornetta intorno a un dito.
“D’accordo
ci vediamo stasera alle otto, tesoro” stava dicendo.
“Anch’io ti amo” un sorriso le si dipinse
sul volto “Ciao”. Appena si voltò e vide
la madre che sorrideva diventò tutta rossa e disse solo.
“Era … nessuno”.
“Oh,
certo” rispose Hermione con uno sguardo complice, per poi
voltarsi e tornare in cucina.
Era
incredibile che Rose fosse già così grande!
Hermione si ricordava di quando era ancora una bambina come se fosse
ieri. Quando l’avevano portata a casa
dall’ospedale, quando aveva detto la sua prima parola. E poi
dopo, quand’era emozionatissima di andare a Hogwarts, quando
finì la scuola … Si ricordava anche i momenti
tristi, quando era depressa perché il suo primo fidanzato,
Jack Finnegan, l’aveva lasciata, e quando era morto il suo
gufo, Ester.
Adesso
aveva un negozio tutto suo, e un appartamento a Londra!
Com’era diventata grande … pensò
Hermione mentre metteva in forno le patate.
In quel
momento tornò Ron, che era andato a vedere se
c’era qualche negozio aperto dato che erano a corto di farina.
“Mi
spiace è tutto chiuso” disse a Hermione
stingendosi nelle spalle.
“Non
importa, ho pensato che potremmo chiedere a Ginny di portare
qualcosa”.
“Ok,
la chiamo”. Ron si avvicinò al camino, prese un
pizzico di polvere da un barattolo che c’era lì
vicino e lo gettò fra le fiamme, poi si inginocchio per
terra e mise la testa nel fuoco. Rimase lì qualche minuto,
mentre Hermione continuava a preparare la cena. Era molto migliorata da
quando erano giovani, e ora sapeva cucinare meglio degli elfi domestici.
Ron si
rialzò e andò ad abbracciare la moglie,
depositandogli un grosso bacio sulla guancia.
“Ron!
Sto cucinando!” protestò lei.
“Ma
non importa, mancano quasi due ore all’arrivo degli
ospiti” disse Ron facendo dondolare Hermione fra le sue
braccia. Lei si voltò e lo bacio dolcemen …
“Oh-
oh! Mamma!” una voce ilare giunse dall’ingresso
della cucina. “Se sapevo che eravate così intimi
non venivo a disturbare”.
“Hugo!”
disse Hermione imbarazzata tornando rapidamente ai fornelli, mentre Ron
si girava a guardare male il figlio.
“Che
sei venuto a fare?”.
“A
rubare un po’ di cibo, naturalmente” disse il
ragazzo adocchiando dei cioccolatini. Fece per prenderne uno, ma la
madre lo fermò. “Uno solo, chiaro? Il resto
è per gli ospiti!”.
“Ma
scusa, io abito qui!” disse Hugo scartando il cioccolatino
prescelto.
“Si,
ma tu oggi te ne esci a festeggiare e non mangi a casa. Mangerete
abbastanza schifezze stasera” concluse lei.
“Dov’è
Rose?” chiese Ron.
“Di
sopra. Si sta preparando”.
“Eh?
Ma mancano ancora due ore!”.
“Lo
so” disse Hugo alzando gli occhi al
cielo.
“Lasciatela
in pace! Probabilmente deve uscire con qualcuno” disse
allegramente Hermione.
“E
con chi?” chiese Ron sospettoso.
“Non
lo so” disse Hermione. Ron si voltò verso Hugo,
che improvvisamente si ricordò che aveva qualcosa da fare.
“Ci
sta nascondendo qualcosa” disse Ron.
“Ma
va, Ron! Sei tu che vedi in tutto cose che non ci sono. Hai nostalgia
delle avventure giovanili?”.
“Eh,
magari. Sto invecchiando …” Ron fece una faccia
rassegnata sedendosi al tavolo della cucina, mentre Hermione sospirava:
la crisi di mezza età si stava forse avvicinando?
Alle
sette arrivarono gli ospiti. Harry e Ginny (con
l’indispensabile farina) insieme a Lily e Albus. Ginny
andò subito con Hermione per aiutarla a finire di preparare
la tavola, e per spettegolare un po’. Mentre Ron ed Harry
presero un po’ di Whisky incendiario e si sedettero
comodamente sulle poltrone.
“Come
sta Teddy? Gli piace il viaggio di nozze?” chiese Ron.
“Oh,
si! Ha chiamato l’altro giorno per farci gli
auguri”.
“Posso
avere anch’io un po’ di Whisky?” chiese
Lily entrando nella stanza, seguita dal fratello.
“Cosa?”
a Harry andò di traverso la bevanda.
“Andiamo
papà!” Lily si avvicinò con un sorriso
stampato in faccia.
“No!”.
“Ma
dai, papà. Come se questa ubriacona non bevesse
nulla!” disse Albus.
“Come
se non lo sapessi. Ma si da il caso che preferisca non vederti bere di
fronte a me. Fallo davanti ai tuoi amici. E tu” aggiunse
indicando Albus “tienila d’occhio!
Chiaro?”.
“Sissignore”
disse il ragazzo facendo una sorta di saluto militare malriuscito.
Un’ora
dopo la cena era servita, e i ragazzi erano pronti. Si salutarono e
loro uscirono, chiacchierando allegramente.
Fu un
Capodanno abbastanza tranquillo. Mangiarono e bevvero a
volontà (soprattutto Ron), e alla mezzanotte aprirono lo
champagne e brindarono insieme. Andarono a dormire verso le tre del
mattino, Ginny ed Harry nella camera degli ospiti.
“Niente
cose strane in casa mia, capito?” disse Ron a Harry prima di
dargli la buonanotte. “Dormite e basta, chiaro?”.
Harry
rise ed entrò in camera.
Il
mattino dopo Hermione si alzò presto, come al solito, anche
se sentiva le fatiche del giorno prima. Dopotutto era la padrona di
casa, e doveva dare sfoggio della sua ospitalità.
Andò a controllare Hugo e gli altri ragazzi, che aveva
sentito rientrare qualche ora dopo che loro erano andati a dormire.
Erano tutti lì, Hugo dormiva beatamente affianco ad Albus,
mentre Lily stava affianco ad un rigonfiamento che doveva essere Rose.
Alle nove svegliò Ron, che in realtà voleva
ancora dormire, ma lei lo fece alzare e lo trascinò in
cucina a fare colazione.
Dopo
due caffè Ron era abbastanza sveglio, si mise la vestaglia e
andò a prendere il giornale fuori dalla porta di casa.
Era
incredibile quanto quella porta potesse essere silenziosa,
così, senza il minimo rumore, Ron la aprì e
guardò a terra, dove doveva esserci il giornale babbano che
Hermione leggeva (lui preferiva la Gazzetta del Profeta), solo che
c’era un problema.
Il
giornale per esserci c’era, ma era sovrastato da due grandi
piedi calzati in scarpe da ginnastica grigie, e altri due piedi
più piccoli che indossavano scarpe col tacco.
Alzò
lentamente lo sguardo. Vide un ragazzo con i capelli lunghi fino alle
spalle e biondissimi. Il fisico asciutto e una carnagione pallida. E di
fronte a lui, che si crogiolava nel lungo bacio appassionato
c’era …
O
mio Dio! Draco Malfoy sta baciando mia figlia Rose!
“Rose!”
gridò disperato. I due ebbero un sussulto e si voltarono.
Non era Draco Malfoy, ma ci somigliava davvero tanto.
“Stai
sul mio giornale e baci mia figlia, sai?” disse Ron
rabbiosamente. A quelle parole il ragazzo fece un salto
all’indietro grande come una casa e raccolse il giornale da
terra. Lo ripulì dal terriccio che c’era sopra e
lo porse a Ron che lo prese, guardandolo in cagnesco.
“Piacere
di conoscerla signor Weasley, sono Scorpius Malfoy” disse il
ragazzo sorridendo debolmente e porgendogli la mano tesa.
Ron non
la prese, ma in compenso afferrò Rose per un braccio, che
tutto quel tempo era stata in silenzio, guardando nervosamente il
padre, a ora venne trascinata dentro casa.
“Papà!”
la sentì protestare Scorpius prima che gli venisse chiusa la
porta in faccia.
Salve a tutti! Allora
vi è piaciuto questo primo capitolo? Spero di sì.
E' la mia prima Fan Fiction!
Lasciate una recensione, anche piccola, giusto per sapere se vado bene.
State sicuri che risponderò a tutti!
Ciao, By Patty.
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