Elisabeth stava pettinando i lunghi capelli biondi , seduta davanti allo specchio del suo comodino, quando lo vide entrare. Aveva il volto corrucciato. Gli capitava spesso, da un pò di tempo a questa parte. C'era qualcosa che lo tormentava. John si sedette sul letto e lei lo raggiunse. Si accomodò alle sue spalle e prese ad accarezzargli i folti capelli neri .
"Cos'hai ?" Gli sussurrò in un orecchio.
Elisabeth non sapeva come era cominciata la loro relazione. Ma le era chiaro perchè ora amava quell'uomo. I suoi occhi di ghiaccio emanavano un carisma che non aveva mai veduto prima. Era così diverso da lei. Lei era insicura. Il suo conflitto interiore era stato generato dalla sua duplice natura. Metà umana , metà vulcaniana. Non erano due nature che potessero andare d'accordo tra loro . Non c'erano punti di contatto. Solo di attrito. La fredda logica e le più tumultuose emozioni non si incontravano mai. Anzi si scontravano violentemente mettendola ogni volta di fronte a una scelta. Ma ora lei non aveva più bisogno di scegliere. Aveva trovato qualcuno che l'avrebbe fatto al posto suo . John la consigliava, la guidava in ogni sua azione. Era diventato il suo punto di riferimento. Poi c'era il profeta. Che aveva aperto la sua mente e lenito il suo dolore. Quell'uomo era un santo ! Mandato in questo mondo per alleviare i mali dell'umanità. Ed era così ironico che fosse un vulcaniano. Una vulcaniano empatico ...un controsenso...acqua e fuoco , giorno e notte ...vita e morte! Eppure ogni volta che lui imponeva le sue mani sul suo capo lei riguadagnava la pace interiore. Anche in quel momento era felice,così, appoggiata sulla schiena del suo uomo.
"Allora me ne vuoi parlare?" Gli chiese ancora, sperando che si confidasse.
Era sempre così criptico sul suo passato. John sospirò. Questa ragazza gli piaceva. Decisamente! Era bella , era intelligente. Non la stava solo usando perchè era la nipote di T'Pol, presidente di vulcano , ma avrebbe potuto farne realmente la sua compagana. O meglio la sua regina , nel momento in cui avrebbe dominato il mondo.
"Non ti cruciare ,non è nulla di importante." Mentì.
In realtà qualcosa c'era. Ci pensava continuamente. Alla sua famiglia. Quella settantina di potenziati che l'ammiraglio Marcus aveva usato per ricattarlo. E che ora erano nelle mani di Loki . Era il su punto debole .Doveva riprendersi ciò che era suo e a quel punto sarebbe diventato invincibile. Doveva solo aspettare l’occasione giusta.Non poteva certo immaginare ,che l’occasione gli si sarebbe presentata da lì poco. |