come cacciare un professore da scuola

di ZannaBianca22
(/viewuser.php?uid=910020)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo 1: era un giorno tranquillo alla Raimon; gli uccelli cantavano le note di una canzone allegra, il vento soffiava leggero, e i ragazzi avevano deciso di programmare un amichevole contro la Wild quel sabato. In poche parole, un giorno come tanti…poi arrivò a scuola lui. Godric Wyles: ex-allenatore dei Dark Emperors.                                                                                                                                         

Quando Nathan lo vide entrare a scuola, non solo si prese un colpo e mezzo, ma i ragazzi dovettero sorreggerlo altrimenti cadeva a terra!                                         
Lui si domandava – perché è tornato? La mia vita non aveva già abbastanza problemi coi compiti, persone rincitrullite come Mark e il calcio!? – pensò il difensore mentre osservava con attenzione il signor Wyles fino a che occhio arrivava.                                                                                                          

I ragazzi videro della preoccupazione in lui, così decisero di fare un breve pre-allenamento (a detta di Mark) prima dell’inizio delle lezioni, per distrare l’amico…peccato che si prese un paio di pallonate in faccia e in…altre parti del corpo! Invece Mark si prese un paio di bestemmie da qualcuno (Nathan).                                                                           


La Raimon entrò in classe. Ognuno si sedette nei propri posti.                                                                           

Le lezioni passarono in fretta, soprattutto per Nathan che continuava a fissare fuori dalla finestra pensando a cosa facesse qui il signor Wyles.                                                                                                        

Diversamente dal turchese, altre persone si concentravano sull’orologio appeso a una parete della stanza. Si ripetevano – Suona. Suona. Suona. Suona…– e così via, fino a che la campanella suonava, e loro gridavano che avevano poteri sovrannaturali; per poi venire messi in punizione dal professore.                                                                                                                                                                      

All’intervallo i ragazzi del club di calcio parlavano del più e del meno. Poi qualcuno si accorse del silenzioso comportamento del difensore.                                               

– Ragazzi, è da sta mattina che non dice nulla, magari sta male? – commentò Shawn che si era trasferito lì da poco.                                                                         

– Chi? Nathan? – domandò Axel che si girò qualche secondo per vedere il ragazzo che non faceva nient’altro che sospirare – non credo stia male, a me capita tante volte di non voler nessuno in giro. Essere asociali ha i suoi vantaggi e pregi – concluse l’attaccante alzando le spalle.                

– Io credo che stia così per il semplice fatto che abbia visto Wyles- intuì Sharp.                                                   

– incredibile il potere della vista – aggiunse Victoria più preoccupata che divertita dalla battuta fatta da lei stessa.                                                                                                                                               
In quel momento comparve dietro di loro Mark, che aveva sempre quel suo sorriso stampato sul volto e un pallone sotto braccio.                                                                       
– calcio! – esclamò entusiasta il capitano Mark mostrando il pallone.                   

– e che centra ora? – borbottarono tutti insieme i calciatori.                                       

– nulla, ma pensavo che dopo potremmo andare ad allenarci al fiume! - continuò ad esclamare il captano. Direi che è un po’ sordo per questa volta la frase la gridata ai 4 venti. Che idiota! Così idiota che alla sua frase gli altri caddero a terra mentre lui li guardava stupito per poi andarsene fischiettando la canzone del “Maracana”.                                                                 


Dopo tutto l’inizio della giornata l’aveva quasi dimenticato il difensore, che se ne stava seduto al suo posto vicino alla finestra, essa era alta e stretta, ma abbastanza larga da permettere ai vari studenti di affacciarsi.                                                                                                                                      

Poi, quando tutto sembrava procedere regolarmente, ecco entrare Godric Wyles dalla porta dell’aula. Portava la sua solita valigetta grigia a righe, un vestito elegante con cravatta, capigliatura orrenda e un ghigno malvagio sul volto.                                                                                                                                                                

Questa volta, per sua sfortuna, non c’era nessuno a sostenere il ragazzo dai lunghi capelli turchesi che cadde dalla sedia.                                                                   

Godric sorrise nel vedere il suo ex-capitano, allenato da lui stesso per diventare una macchina da guerra inarrestabile e un buon rimorchiatore. (Già, da quando aveva cambiato look le ragazze gli correvano dietro).                                                                                                      

– salve a tutti studenti, io sono Godric Wyles – agli alunni non servivano presentazioni, insomma, chi non si ricorderebbe di un tipo che ha fatto di tutto purché la scuola venisse distrutta? – e sono il vostro nuovo insegnate. Da domani cominciamo il programma di studi. Spero passiate una buona giornata- concluse lui, facendo un cenno col capo.                                                                                                                                                                                  

I calciatori si guardarono in faccia preoccupati. Nessuno voleva avere Wyles come professore, soprattutto Nathan!                                                                                                                                             

Ma nonostante tutto e tutti, I ragazzi erano sicuri di una cosa: tutti insieme avrebbero cacciato Wyles da scuola; avrebbe rimpianto il giorno in cui è nato!


*Angolo-della-pazza-che-ha-scritto-uno-schifo-prendendo-spunto-da-l’-episodio-più-banale-che-mai-che-sarebbe-anche-il-suo-episodio-preferito-ma-tanto-questo-non-importa-a-nessuno-e-non-sa-nemmeno-perché-lo-sta-scrivedo: angolino della lupacchiotta*
Ciaos ragazzes! Dormito bene? (?) non importa la risposta, l’importante è non abbia causato a nessuno disturbi mentali con sta roba. Allora io spero di aver fatto onore al gruppo (sicuramente no T^T) e spero che continuiate a leggere “lo schifo” scritto da me medesima! (Lancia in aria i coriandoli). Magari è illeggibile perché è scritto in questo modo ma diciamo che se non mettevo questi spazi mi veniva ancora più schifoso e illeggibile. Ora non posso che augurarvi una buona giornata, alloras ciaos!
P.S: spero di aver fatto onore al gruppo. (Sicuramente no, ma mi sono inscritta per migliorare! ;))




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3376842